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Klara arrivò distrutta davanti casa.

Bussò alla porta con la poca forza rimasta, e ad aprire fu suo padre che rimase sorpreso nel vederla lì a quell'ora della notte.

<vi spiegherò domani.. voglio solo dormire adesso> sussurrò esausta entrando in casa.

Lasciò le valige a terra e si buttò nel proprio letto, a peso morto lasciando che il buio la circondasse completamente.

Scott l'aveva sentita, era riuscita a svegliarlo con le ruote delle valige e ormai non riusciva più a chiudere occhio.
Si alzò dal letto e raggiunse sua sorella nella sua stanza <posso entrare tata?> domandò aprendo di poco la porta, facendo si che un piccolo spiraglio di luce, proveniente dal corridoio, la illuminasse sdraiata sul letto.

Lei acconsentì e lo fece sdraiare accanto a lei.

Il più piccolo rimase in silenzio, si avvicinò soltanto e abbracciò con tutte le sue forze la sorella, perché sentiva che stava soffrendo e non aveva intenzione di lasciarla sola.

<dormi con me?> domandò lei nel buio <va bene tata, solo se domani mi fai latte e cereali> riuscì a sentire una piccola risata e il suo cuore si scaldò un briciolo.
Ormai aveva imparato a riconoscere quando sua sorella soffriva, era abituato a vederla piangere di nascosto in camera. E anche il suo semplice silenzio e ritorno gli faceva capire tante cose;

Rimase praticamente sveglia tutta la notte, o almeno quelle poche ore rimaste prima dell'alba che illuminò la sua stanza.

Tutti quei pensieri l'avevano martoriata tutto il tempo, senza mai lasciarle un secondo di tregua per poter chiudere gli occhi e riposarsi.

Le parole di Lewis rimbombavano nella sua mente come se qualcuno la stesse prendendo a martellate.

Non poteva credere a quello che fosse successo.

Sembrava stesse andando tutto bene fra di loro, lei si era aperta a lui, in tutti i sensi.
Gli aveva raccontato di Scott, gli aveva fatto leggere alcuni capitoli del suo romanzo, quelli più sensibili, quelli che raccontavano un po' della sua vita passata, della sua adolescenza, del suo dolore.

Gli aveva svelato che era sola, che lo era sempre stata. Che nessuno gli aveva mai voluto bene, nessuno gli aveva mai sorriso e quello la stava uccidendo;

Eppure si era sgretolato tutto in così poco, facendo tornare la sua vita come in principio, sola.

Si alzò molto presto, il sole era sorto da poco.

Scese giù in cucina dove sua madre era già sveglia per preparare il caffè al marito che sarebbe dovuto andare a lavoro.

<ti va di dirmi cosa è successo?> domandò notando la presenza della figlia.

<è semplicemente finita come avevi previsto. Mi ha dato l'assegno..> borbottò sedendosi al tavolo.

Sua madre ripensò alla conversazione avvenuta con Lewis e non poteva credere, dopo tutto quello che lui le aveva detto, di aver rinunciato così presto a lei.

<tornerò già a lavoro comunque> continuò per non rimanere in silenzio, quel silenzio assordante che l'avrebbe potuta uccidere ancora di più.
<fai bene, almeno ti tieni occupata e ti distrai> lei annuì e rubò un bicchiere di caffè proprio nel momento in cui suo padre arrivò in cucina.

<vuoi che ti porti in agenzia?> domandò sedendosi davanti a lei che scosse la testa <prendo l'autobus>

Rimase in cucina ad aspettare che Scott si svegliasse, per preparargli la colazione e poi andare in agenzia dove avrebbe rivisto le sue compagne.


Lewis rimase sveglio tutta la notte, non si mise neanche sul letto, non ci riusciva.
Quelle lenzuola ancora avevano quel suo dolce profumo che lo avrebbe fatto uscire di testa.

Si era semplicemente seduto sul divanetto fuori nel balcone ad osservare il paesaggio circostante, dove ogni tanto piccoli frammenti di ricordi gli passavano davanti.
E più che ricordi erano sorrisi, quelli di lei. E quelli dolci, riuscivano a contorcergli lo stomaco fino al dolore.

Ma aveva dovuto farlo.
Lui non poteva vivere ancora un attimo in più con lei.
Non poteva correre di nuovo con il pensiero costante che c'era una ragazza che lo aspettava vivo al traguardo, non poteva, rovinava ogni suo pensiero dentro il veicolo.

Lui non era in grado di tenere una relazione sana e bella, quando il suo pensiero principale era vincere, solo e soltanto vincere.

Una relazione aveva bisogno di attenzione, passione, amore e tempo, e lui non poteva dargliene.

Lei aveva bisogno di soldi, di tempo con il fratello, per lui doveva vivere ogni attimo al fianco di Scott, perché nessuno sapeva se quel piccolo ragazzo sarebbe sopravvissuto a quel tumore.

Concludendo così la loro piccola relazione lei sarebbe riuscita a stare con lui, con un enorme possibilità di salvarlo con le cure;

Lewis aspettò l'alba per ritornare nella stanza ormai vuota e fredda.

Quella mattina sarebbe dovuto partire per la Spagna insieme ad Angela, per attendere il GP di Catalogna.

Angela infatti, bussò alla sua porta qualche ora dopo, trovandolo sfinito e afflitto mentre chiudeva la valigia.

<che succede? Dov'è Klara dobbiamo partire> lui non alzò neanche lo sguardo.

<l'ho mandata via...> borbottò buttandosi a terra.
Angela lo raggiunse, si chinò verso di lui e posò una mano sulla sua spalla <perché lo hai fatto?>

<dovevo farlo, lo sai. Io non-> si interruppe bruscamente e rimase in silenzio.

<ha preso l'assegno?> lui annuì <dopo tutto era quello che voleva> gli rispose poi, alzandosi, lasciandola sul pavimento spiazzata e stupita.

<non credo lo volesse ancora, o almeno non voleva solo quello> borbottò, ma lui ormai si era chiuso in una bolla e non riuscì a sentirla.
Uscì dalla suite con le valigie e nel silenzio più totale prese l'ascensore e andò all'auto.

Sarebbe dovuto andare da sua madre a lasciargliela, per poi essere preso da Angela e andare in aeroporto;

<come stai tesoro?> domandò sua madre prendendogli le chiavi della macchina dalla mano.
<mi hai portato la ragazza? Vorrei conoscerla> disse guardando dietro il figlio che ostruiva gran parte della visuale.

<no, è finita, come ti avevo detto> non gli dette neanche il tempo di rispondere che gli diede le spalle e andò via.

Partirono nel preciso instante in cui, Klara uscì di casa per poter prendere l'autobus e andare in agenzia, dove le sue compagne erano pronte ad accoglierla nuovamente.



scusate capitolo di passaggio :')
buon anno eheh🖤🖤

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora