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Scott venne ricoverato nel reparto di terapia intensiva, sotto gli occhi di molti medici che ogni tanto passavano a vedere come stesse.

Klara attendeva con enorme impazienza la fine della sua giornata lavorativa per poter andare a trovarlo, ma l'attesa era estenuante.

Nel mentre Lewis salì sul suo jet privato, chiamò la sua famiglia, che furono felici di sapere del suo arrivo <oggi dovrebbero venire pure Willow e Kayden> lo avvertì sua madre <ne sono felice, dovrei arrivare fra qualche ora>

<Lewis siamo quasi arrivati> lo avvertì il suo pilota personale, Angela aprì gli occhi e guardò il ragazzo che aveva di fronte <sei nervoso> gli disse notando la sua mascella rigida, lui annuì <sto andando da un ragazzino che è probabilmente sul punto di morte, non me lo sarei mai aspettato.. soprattutto con i soldi che gli ho dato, pensavo potessero essere utili>
<non sempre i soldi servono in questi casi, soprattutto quando si è in condizioni critiche, dove neanche Dio potrebbe fare qualcosa>
<è crudele tutto questo, ha solo 12 anni>

Durante la chiacchierata atterrarono all'aeroporto di Londra, dove sua madre e suo fratello Nicholas lo stavano aspettando in auto.
<vieni ti ospiteremo noi> avvertì Angela, che fu felice di non dover andare in un hotel, ma stare in una casa accogliente e con persone meravigliose a tenerle compagnia.

<andrai subito in ospedale?> gli domandò salendo in auto, attirando così l'attenzione della madre che aguzzò le orecchie.
<cosa devi fare in ospedale?> chiese preoccupata <devo andare a trovare una persona mamma>
<non dirmi che è la ragazza con cui stavi> borbottò, facendogli strabuzzare gli occhi al pensiero di Klara su un lettino d'ospedale <assolutamente no!> rispose schietto.

Arrivò di fronte all'ospedale e le mani cominciarono a tremargli, a causa dell'ansia e la paura.
Tirò su la mascherina, riempì le sue mani di gel ed andò a chiedere informazioni.

Attirando però l'attenzione di alcune persone sedute nella sala d'attesa che lo riconobbero senza problemi.

<mi dica> disse l'infermiera di fronte allo schermo del computer.
<sto cercando Scott Williams, è qui?> domandò.
Lei digitò il nome con la tastiera e poco dopo annuì trovando il paziente <è un familiare o un parente?> chiese poi alzando lo sguardo dallo schermo, Lewis buttò giù un enorme nodo alla gola e scosse la testa <non posso farla entrare mi dispiace, solo un familiare per volta può>

<dai la prego, ho bisogno di vedere come sta>
<mi dispiace davvero tanto, non posso...>

Nel mentre il Dottor Murphy assistette alla conversazione, avvicinandosi piano piano.

<buonasera, sono il Dottor Murphy, sto seguendo io il ragazzo che cerca>
Lewis si girò di scatto verso di lui e lo guardò da capo a piedi <davvero non posso vederlo?> il dottore scosse la testa <può almeno dirmi come sta?> domandò con tono preoccupato.

<lei chi è?>
<un amico di famiglia, Scott mi conosce benissimo>

<ah lo so che ti conosce alla grande, è pazzo di te, ma non posso farla entrare in ogni caso se non ha un permesso della famiglia> gli fece cenno di seguirlo ed andarono in disparte, di fronte alla macchinetta del caffè <non sta affatto bene, motivo per il quale si trova in terapia intensiva, e con il covid è già tanto se facciamo entrare i familiari, ma essendo minorenne dobbiamo. Ma non farò eccezione per lei. Le dirò soltanto che, quel ragazzino sta soffrendo molto>

<le chemioterapie non hanno aiutato?> chiese ad occhi lucidi e le mani tremanti.
Il dottore scosse la testa <pensavamo di si inizialmente, ma il tumore ha cominciato ad attaccare i polmoni, non possiamo fare più nulla ormai, non reggerebbe un trapianto in queste condizioni>

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora