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La gara in Germania era ormai alle porte.

Mancavano poche ore allo schieramento, sulla griglia di partenza e la maggior parte dei piloti si stavano aggirando lungo il paddock, insieme ai loro team manager.

Lewis arrivò quasi per ultimo, accompagnato da Angela, che come suo solito lo seguiva come un'ombra silenziosa e sorridente.
Si tolse le cuffie ed andò incontro a Sebastian che era intento a parlare con Charles, che si fermò a salutarlo non appena lo vide avvicinarsi.

<hai sentito l'ultima?> domandò Sebastian all'amico, che ultimamente aveva spesso la testa fra le nuvole.

Infatti scosse la testa ed aspettò il nuovo gossip.

<dicono che per la prossima stagione la redbull prenderà Pérez>
<mandano già via Alex?> domandò perplesso, Charles annuì al posto di Vettel e Lewis roteò gli occhi.

Poi, non appena vide Toto camminare lungo il paddock, salutò i suoi compagni e gli andò incontro, andando poi dentro il motorhome dove una riunione pre gara li stava aspettando.

E dopo aver finito di parlare tutto insieme, sia lui che Bottas andarono a cambiarsi, per prepararsi all'entrata in pista.

Angela lo aiutò con qualche esercizio per riscaldare i muscoli, osservando attentamente lo sguardo cupo del pilota di fronte.
<pensa soltanto a vincere, a nient altro> disse poi, captando qualche segnale negativo, lui annuì soltanto ed uscì dalla stanza.

Raggiunsero i box insieme.
Lewis salutò il resto del team per poi andare al fianco di Bono che si stava preparando nella sua postazione.
<lo sai che se vinci, eguaglierai Michael> lo avvertì ricordandogli la "sconfitta" della gara precedente.

Avrebbe dovuto eguagliarlo in Russia, ma quel giorno non ci riuscì ed adesso, si trovava di fronte alla stessa storia, allo stesso obiettivo.

Lewis annuì facendogli capire di aver sentito, poi lo salutò ed andò alla vettura, dove gran parte del team la stava preparando per uscire.

Indossò il casco, aspettò un segnale da parte del team ed entrò nell'auto.
Tirò su la visiera ed aspettò ancora, un piccolo segnale, un piccolo semaforo verde che gli dava il via libera per entrare nella pit lane.

Poi partì insieme a molti altri piloti per fare il giro di ricognizione per poi fermarsi sulla griglia di partenza.
Lewis si fermò al secondo posto, poco dietro il suo compagno Bottas che aveva conquistato la prima posizione durante le qualifiche.

Il team lo raggiunse ed insieme attesero quei 30 secondi prima del semaforo.

Rimase nel silenzio per quei minuti interminabili. Dentro la sua monoposto, con il casco, le mani sul volante e gli occhi chiusi in attesa di quella frase che non vedeva l'ora di sentire.

<30 secondi Lewis> sentì dire finalmente.

Tutti i team si sgretolarono e corsero ai lati della griglia.

I motori cominciarono a rombare l'unisono ed il primo semaforo rosso si accese.

Piede sul gas e mani ben salde sul volante.
Il respiro si fa sempre più profondo e gli occhi si riaprono.

Terzo semaforo rosso.
Poi il quarto, fino ad arrivare al quinto.

Tutto spento e le visiere si abbassano.

Il silenzio, il totale silenzio poco prima dello scatto dei semafori verdi, perché in quel momento tutto si ferma, ogni pensiero, ogni rumore, tutto rimane fermo ad attendere quella partenza tanto desiderata;

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora