Parte prima-Capitolo 6

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"È tornata Giulia?"

"Si, ma sta riposando, era stanchissima."

Mattia si blocca con il piede sul primo gradino della scala, voltandosi verso Giovanni.

"Non la sveglio, voglio solo darle un bacio." Sale correndo i gradini e si ferma davanti alla porta della camera di Giulia. Apre piano cercando di non fare rumore, la stanza è in penombra e lei è raggomitolata nel letto, sotto le coperte. Mattia si avvicina e la osserva, e un sorriso gli nasce spontaneo sul viso. Ricorda a malapena del loro primo incontro, ma la sensazione di totale fiducia che aveva riposto in lei, pur non conoscendola, quella non potrà mai scordarla e neanche tutto quello che aveva rischiato per lui. L'aveva amato quasi senza conoscerlo, senza essere certa di poter essere ricambiata, senza sapere se quel bambino che aveva mostrato la sua paura e la sua fragilità fosse realmente disposto ad amarla. Qualsiasi cosa accadrà non potrà più dimenticare quanto l'abbia fatto sentire protetto allora e quanto ancora si sforzi di farlo tutti i giorni.
Forse nell'ultimo anno è stato poco carino con lei, sbuffando ogni volta che veniva ripreso, non tenendo in considerazione la sua fatica e il suo impegno, lasciando i panni sporchi in giro o non aiutando in casa. Forse si è sottratto a qualche abbraccio di troppo e ha dato qualche risposta seccata che avrebbe potuto evitare, ma non l'ha amata di meno, neanche per un istante e ora è cosi felice che lei sia tornata che vorrebbe urlarlo.
Avvicina le labbra al suo viso e le dà un leggero bacio sulla guancia. Solo quando si solleva nuovamente si accorge della ruga leggera che solca le sue sopracciglia, come se non fosse realmente serena, anche in quel dormire. Chissà che preoccupazioni si porta dietro e quante ansie hanno accompagnato il suo viaggio, vorrebbe sollevarla dal peso che l'affligge, come lei ha fatto con lui in passato. Lascia la stanza in silenzio, sperando che il riposo e il ritorno a casa la possano guarire.
Quando, alcune ore dopo Giulia riapre gli occhi, fuori è già buio e per un attimo non ha la percezione né di dove si trovi né di che ora sia. Poi si guarda intorno e riconosce le pareti di casa sua e con un sospiro abbraccia il cuscino. Sente ancora vivo in sé in ricordo delle braccia di Giovanni che l'hanno stretta e amata e mette i piedi nudi a terra per andare alla ricerca delle altre braccia che le sono mancate.
Bussa alla porta della stanza di Mattia e attende che lui la inviti ad entrare. È seduto nel letto con Ettore acciambellato sulle gambe e per una volta la cosa non la infastidisce, le è mancata anche quella palletta di pelo che lascia le sue tracce sul copriletto, facendola impazzire per pulirle.

"Come stai?" È la prima cosa che le è venuta in mente, mentre gli passa una mano fra i ricci che hanno ormai superato le orecchie e che gli ricadono sugli occhi.

"Bene, e tu? Hai il viso stanco."

"Dovrei essere io a preoccuparmi per te."

Mattia solleva le spalle indifferente, perché l'amore non ha ruoli e a lui preme di vederla serena.

"Posso invitare una mia compagna di classe domani pomeriggio? Studiamo insieme se per te va bene."

"Certo che puoi, lo sai che non ci sono problemi per me."

Gli sorride e lui arrossisce leggermente, come se gli avesse letto dentro l'emozione che gli procura avere Beatrice a casa sua.
Giulia esce dalla stanza ancora sorridendo, il suo ragazzo sta diventando grande e inizia ad aprirsi al mondo. Quante ansie aveva avuto in quei primi momenti della loro vita insieme, la paura di non poter cancellare i suoi demoni, di non potergli dare una vita normale e quella serenità che meritava. Invece le cose erano andate meglio di quanto si aspettasse e ora era un ragazzo come tutti gli altri, con una sensibilità spiccata, che lo rendeva unico. Scende le scale a piedi nudi così silenziosamente che Giovanni non si accorge del suo arrivo fino a quando non si sente avvolgere la vita dalle sue braccia e un profumo familiare arriva alle sue narici, risvegliando i suoi sensi. È così potente il profumo della pelle di chi amiamo, da ridestare una miriade di sensazioni diverse quando lo percepiamo dopo tanto tempo che ne abbiamo dovuto subire l'assenza.
Si volta verso di lei e la bacia afferrandone il viso con le mani, mentre lei si solleva leggermente sulle punte.

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