Parte seconda-capitolo 5

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Aveva guidato senza sosta fino ad arrivare molto vicino al punto di incontro ed esausta si era fermata al primo albergo, dove aveva prenotato una stanza per la notte. Guardandosi in giro, dopo aver posato la valigia a terra senza neanche disfarla, avverte il silenzio che l'avvolge. Un silenzio dolce ma anche straziante perché, se ne può sentire la calma che le permette di ascoltare i propri pensieri, in quella stessa immobilità navigano troppi dubbi e paure. Sospira, sarà una lunga notte colma di aspettative per il giorno dopo, dove spera di poter giungere finalmente al bandolo della matassa. Cerca di non farsi troppe illusioni, inutilmente, ha bisogno di avere delle risposte e le vuole immediatamente. Non scorda gli occhi di Giovanni che l'avevano guardata senza vederla, come se fosse stata improvvisamente trasparente. Una fitta intensa le aggroviglia lo stomaco, possibile che abbia avuto dei dubbi su di loro? Che l'essersi trovato davanti quella donna, che per un attimo l'aveva riportato nel passato a momenti felici prima di tutto quel disastro, potesse avergli piantato un seme distruttivo nel cuore? Non sa darsi una risposta e il cellulare tace da troppe ore. Nonostante la voglia che ha di sentire la sua voce si trattiene, non saprebbe cosa dirgli, se non litigare nuovamente, perché se non erano stati capaci di comunicare guardandosi negli occhi è sicura che nulla potrà migliorare attraverso un freddo schermo. Contrariamente a quanto aveva immaginato riesce a dormire qualche ora e quando suona la sveglia si sente leggermente più ottimista di quando era arrivata in quella stanza. L'appuntamento con Joele è in un piazzale vicino l'ingresso dell'autostrada, non sa dove sono diretti e non si preoccupa di chiederlo. Siede dietro con lui, mentre altri due poliziotti in borghese siedono davanti a loro. Durante il viaggio, che dura un paio d'ore, si scambiano poche parole, Giulia non ha molta voglia di fare conversazione, è concentrata su quello che sta per accadere e che potrebbe rappresentare una svolta positiva in tutta quell'intricata vicenda e non vede l'ora di arrivare a destinazione.

"Stai dietro di me, non dovrebbe esserci pericolo ma è meglio evitare qualsiasi problema." Ufficialmente Giulia non fa più parte del corpo di Polizia, anche se non c'era mai stato un abbandono definitivo. Avendo cambiato cognome in realtà risulta ancora in forza alla vecchia squadra di Joele e questo aveva permesso che partecipasse a quella missione, anche se, qualcosa fosse andato storto, sarebbe stato difficile per Joele giustificarlo con i suoi superiori.

"Buongiorno, cerchiamo Luca Marino." La donna che si era presentata alla porta, bionda e con il viso da ragazzina, anche se doveva essere intorno ai quarant'anni, li osserva stranita, trovandosi di fronte
tre uomini e una donna, che gli mostrano un tesserino della polizia.

"A quest'ora è a scuola, c'è qualche problema?"

"Stia tranquilla, dobbiamo solo fargli qualche domanda, possiamo aspettarlo qui? Vorremo evitare di presentarci fuori dall'istituto, non crede che sia meglio per lui?"

La donna li fa accomodare a malincuore e mentre prepara loro un caffè Giulia la controlla da vicino in modo che non possa chiamare il figlio per avvertirlo.

"Cosa ha combinato stavolta? Lo sapevo che prima o poi si sarebbe cacciato in guai seri, lui e quella maledetta ossessione per l'informatica. Sa che ha vinto parecchi premi a scuola? Un piccolo genio l'hanno definito. Si, un genio della stupidaggine."

"Stia tranquilla, vogliamo solo fargli qualche domanda. Anche io alla sua età ero come lui." Le sorride per rassicurarla e la donna la osserva in silenzio. Sicuramente quel ragazzino di diciassette anni è solo un tramite di qualcuno che tira le fila e se avesse collaborato dando loro tutte le informazioni richieste, se la sarebbe cavata con poco e forse avrebbe anche avuto una proposta per entrare nel corpo di polizia, come era accaduto a lei un tempo.
Dopo quasi un'ora Luca rientra da scuola e appena li vede, riuniti in salotto, il suo viso cambia espressione. Cerca con lo sguardo una via di fuga, ma uno dei colleghi di Joele si è frapposto tra lui e la porta e gli è impossibile uscire di lì.

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