Per tutto il tempo di quell'interminabile racconto, Giulia non ha fatto che tenergli le mani. Ha dovuto fare forza su se stessa per non permettere alle lacrime di scendere copiose, perché ha rivissuto tutto quanto, di quel giorno di sette anni prima. Ha rivisto il Mattia bambino, così fragile e nel contempo così mosso da un'incrollabile fiducia in lei e Giovanni, da commuoverla. Ha ricordato la sua disperazione, quando si era svegliata in ospedale pensando che la sua vita non avesse più senso, per aver perso la persona che amava e il suo desiderio di proteggere, anche a costo della sua stessa vita, quel bambino che ormai era l'unica ragione per andare avanti. Quanto si era aggrappata all'idea che se avesse aiutato Mattia a ritrovare la serenità ne sarebbe arrivata anche un pezzettino per lei? Ora che sembravano averla ritrovata tutto era crollato miseramente.
"Tutto questo l'hai ricordato durante quelle sedute con Serena?"
Mattia scuote la testa, gli occhi asciutti e vibranti di mille sfumature, quasi blu per quanto intensi.
"Con lei ho ricordato di quel pomeriggio, ma non riuscivo a vedere chi avesse premuto quel grilletto. Che fossi stato io l'ho riportato alla mente la notte successiva all'arresto di Giovanni. È come se fosse caduto un velo che tratteneva i miei ricordi ed è stato tutto chiaro. Dobbiamo dirlo a tutti, solo così lui potrà essere liberato."
Giulia gli stringe con ancor più forza le mani, sa che Giovanni non lo permetterà mai e anche a lei non sembra la soluzione migliore. Porterebbe ancor più complicazioni ed è certa che non permetteranno loro di vedere Mattia mai più. Devono trovare una strada alternativa e dimostrare a tutti che si sia trattato di legittima difesa, è l'unica via. Sarà doloroso riportare a galla tutto il male di quel periodo, ma necessario.
"Non faremo nulla per ora, dobbiamo riflettere. Parlerò con Joele è decideremo come muoverci, ti prego per ora non fare cenno a nessuno di questo, me lo prometti?" Le sue mani sono scivolate sul viso di Mattia, circondandolo. È così fragile in questo istante che vorrebbe solo consolarlo, ma deve mantenere la freddezza necessaria, per tutti e due.
"Te lo prometto, voglio vedere Giovanni, ti prego."
A questa richiesta non riesce ad opporsi, anche lei ha un desiderio folle di rivederlo, ma devono essere cauti."Vedrò di fare il possibile, lo sai che a decidere è il giudice minorile."
"Me ne sbatto del giudice, io..."
Giulia ferma le sue parole posando la sua mano sulle labbra di Mattia e poi lo stringe tra le braccia. Lo sente vibrare, come se dentro di lui i singhiozzi lo scuotessero, senza lacrime. Non sa cosa dire, Giulia, per blandire la sua disperazione e si limita a tenerlo stretto a sé, sperando che il solo accoglierlo nelle sue braccia possa tranquillizzarlo.
Quando lui si divincola con dolcezza per guardarla in viso, vede che la determinazione è tornata ad illuminare il suo volto."Ti prego, fai il possibile, devo parlargli." Lo sguardo di Giulia che fissa il suo volto, comprensivo, è l'unica risposta che riesce ad ottenere. È consapevole che non dipenda da lei e che farà tutto ciò che è in suo possesso, davanti a quella supplica. La notte la passano abbracciati, senza una parola, cercando di imprimere nella mente ogni istante di quel contatto e di quel respirarsi accanto. Giulia non chiude occhio, rimane a fissarlo con il cuore che vuole comprimersi nel petto, nascondersi per il troppo pulsare. Guarda il suo petto che si alza ed abbassa, ad un ritmo regolare che la fa sentire in pace e vorrebbe che il tempo si espandesse e perdesse ogni evidenza, per bloccarsi in quell'istante. Invece l'alba arriva, colpendo le sue palpebre che si erano da poco abbassate in cerca di ristoro. La luce le fa riaprire gli occhi e alzare immediatamente la sguardo per controllare che Mattia sia ancora li e non sia scomparso durante il suo breve sonno. È ancora profondamente addormentato e Giulia osserva il suo profilo ora placido nel sonno e percorre con lo sguardo i tratti di quel viso che le ricorda così tanto quello della persona che ama, da sentire una stretta al cuore. Con le dita gli accarezza una guancia con delicatezza, cercando di non svegliarlo, anche se sa che dovrà farlo tra poco. Per un breve istante l'idea di portarlo lontano le accarezza la mente; potrebbero fuggire, sparire in un paese sconosciuto a cambiare vita. Poi la razionalità prende il sopravvento, non può lasciare Giovanni da solo ad affrontare il suo destino, non se lo perdonerebbe mai. Deve dimostrare di essere una madre degna di poter tenere Mattia con sé e di non aver fatto null'altro che cercare di proteggerlo. Ora la priorità è riuscire a scagionare Giovanni dall'accusa di omicidio volontario e dare evidenza che si sia trattato di legittima difesa. Guarda l'ora, tra poco Serena sarà da loro per portare Mattia a scuola e a malincuore si scioglie dal suo abbraccio per scendere in cucina a preparare la colazione, come un tempo, quando il ritmo normale e quasi noioso della loro vita scorreva placido e sente il rimpianto per ciò che allora non comprendevano fosse tutto ciò di cui avevano bisogno. Quando suona la sveglia un Mattia assonnato e a piedi scalzi, si presenta davanti a lei e un sorriso si apre sul suo volto nel vedere la tavola apparecchiata. Giulia gli restituisce il sorriso e con una carezza tra i suoi capelli, va ad aprire a Serena, che puntuale ha suonato alla porta.
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Il Segno Del Bene
Mystery / ThrillerSeguito di Twins Sono passati sette anni da quella tragica conclusione e Giulia, Giovanni e Mattia hanno cominciato una nuova vita in un piccolo paese di montagna, lontano dalla confusione della città, per dare un po' di serenità a Mattia, ormai ad...