Parte seconda-capitolo 2

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Chiude il computer di scatto e con un sospiro si massaggia il collo dolorante. Non si era accorta dello scorrere del tempo, così immersa nei percorsi della rete che forse l'avevano portata finalmente sulla strada giusta. L'aveva individuato, lanciando un'esca a cui aveva abboccato e non le sembrava vero di averlo agganciato. Doveva essere cauta per non vanificare gli sforzi profusi fino a quel momento, per non farsi scorgere. Volge la testa in giro per cercare Giovanni o Mattia, ma nessuno dei due è a portata di sguardo. La risata di Mattia gli arriva allegra dal giardino, mentre gioca con Ettore, resta ad ascoltarla mentre un benessere placido le scorre nelle vene. Era stata la seconda cosa a conquistarla di lui, dopo quegli occhi talmente chiari che vi poteva leggere tutto lo sgomento e la bontà che erano racchiusi nel suo piccolo cuore. E quella risata, che quando l'aveva ascoltata per la prima volta, sgorgata dal profondo non appena aveva avvertito il calore e la sicurezza che lo circondavano, le aveva fatto sussultare l'anima. Si era innamorata di lui in un istinto così incondizionato, da averne paura. Un po' come le era successo con Giovanni, sentendosi parte di lui come una calamita verso il suo opposto, attirati senza poter oppure resistenza, così aveva avvertito che Mattia gli appartenesse, senza nessun dubbio ad oscurare la sua percezione. Era così e nessuno poteva ostacolare quel flusso d'amore che li aveva uniti e che ora la faceva sentire piena. Si alza per andare a cercare Giovanni, certa di trovarlo nello studio. Si affaccia sulla porta, dopo aver sfiorato il legno con le nocche per annunciare il suo arrivo e si ferma ad osservarlo. Ha il viso concentrato nell'ascolto di quella sinfonia che deve percepire dalle cuffie appoggiate sulle orecchie, dalla quale si sente esclusa suo malgrado, perché non ne può percepire la forza comunicativa. Rimane a fissare il suo volto così bello nell'abbandono di quella musica che lo attraversa e lo possiede, che quasi ne avverte una punta di immotivata gelosia, quasi fosse una rivale misteriosa che ne carpisce il benessere e l'eccitazione, che ne possiede i sensi e trasfigura il suo volto nel piacere. Si sdraia silenziosamente sul divano accanto a lui che, quando avverte la sua presenza, allunga il braccio ad avvolgerla e attirarla a sé, senza aprire gli occhi. Rimane sdraiata accanto avvertendone il battito del cuore che cambia intensità e si può illudere che sia per la sua presenza. Quando riapre gli occhi e si sfila le cuffie, sorridendole, si accoccola ancor di più contro il suo corpo, per fargli sentire tutto il benessere che gli dà la sua vicinanza. I loro visi sono così vicini che, dopo averle accarezzato il viso passando le dita a scorrere ogni sentiero del suo profilo, fa aderire le loro labbra per giocare con la sua lingua e accendere ogni terminazione nervosa che attraversa il suo corpo, strappandole sospiri di puro piacere che fanno vibrare il corpo di lui, come attraversato da un fuoco. Giovanni apre gli occhi facendola sussultare, per quanto siano accesi e palpitanti.

"Da quanto tempo sei qui?"

"Non lo so, ho perso la cognizione del tempo, tu stavi lavorando al Pc e Mattia era in camera a studiare e mi sono rifugiato qui e la musica mi ha portato nel suo mondo." Giulia osserva il suo viso assorto e le viene spontaneo baciargli gli occhi e scendere lungo il collo seguendone la curva fino alla clavicola.

"E cosa ti ha raccontato la musica?"
Le dita scorrono con lentezza sul suo petto, seguite dalle labbra che disegnano scie umide al passaggio, lasciando brividi ad ogni tocco leggero. Giovanni sospira e affonda le mani tra i capelli di Giulia, accompagnando ogni suo movimento con una leggera pressione dei polpastrelli sul collo a sulla nuca di lei. Quando le sue labbra si posano sul basso ventre lo sente fremere e sollevarle il viso per catturare la sua bocca con un'urgenza che spinge i loro corpi ad avvicinarsi maggiormente, per sentire ogni vibrazione che scorre tra di loro.

"Non c'è musica che potrebbe raccontarmi mai questo, anche se ci si avvicina molto. Ma tutto quello che sento non può essere descritto, è nascosto qui, e qui." Così dicendo le prende una mano e se la porta al petto e poi a coprirsi gli occhi, mentre lei sorride e il suo sorriso sparisce dietro le dita che serrano il suo sguardo.

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