"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e...
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Si va in giro per piccole storie, incerte mete, intimità provvisorie.
Cedi la strada agli alberi di Franco Arminio
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Viviamo sepolti dal cielo.
Mi capitava spesso di pensarlo, da quando ero tornata a casa l'aria aveva assunto per me la stessa consistenza del terriccio fresco.
Che abbiamo modo di respirare e muoverci non fa poi così tanta differenza, ciò che vive al di sopra dell'atmosfera è solo un suolo su cui passeggiano altri mondi. E noi moriamo inumati dalle stelle. Ci piace chiamarlo vivere, ma siamo solo qui a passare il tempo prima di poter essere sepolti ancora più a fondo per venire calpestati da altri morti erranti.
«C'è qualcos'altro che vorresti dirmi?»
La dottoressa Warris era sempre vestita elegantemente, i capelli biondi erano spesso acconciati in pettinature tirate che non permettevano a un solo capello di fuoriuscire dall'elastico e gli occhi nocciola erano nascosti da un paio di lenti graduate racchiuse in una montatura spessa e maculata. Immaginavo avesse il doppio dei miei anni, quindi quarantadue, anche se con le poche rughe che mostrava era difficile decretare un'età accurata.
