Tu, volpe un po' dispettosa
scappi via desiderosa.
Bruci le piante e appassisci i fiori,
rendi indigeste le bacche.
E mentre ti lasci dietro un calore selvaggio,
del tuo fuoco mi regali solo un assaggio.⚜️
Dicono che gli animali che non possiamo addomesticare, vadano cacciati. Per poterci nutrire della loro carne e riscaldarci con la loro pelliccia.Dicono anche che alcuni siano più predatori di altri, e che per questo vadano perseguitati senza rimpianti.
La volpe rientra in questa categoria. Nessun cacciatore può avere pena di un essere che infesta il bosco. E come una fata, anche la volpe è costretta a nascondersi nella corolla di un soffione.
Ma i fiori più belli sono quelli che si lasciano vivere, strapparli alla loro terra è un puro atto d'egoismo. E allora perché cogliere la volpe dal suo bosco?
Forse la stessa ragione per cui si esprime un desiderio soffiando sull'infruttescenza di un tarassaco. Per rendere nostra quella natura selvaggia che non ci appartiene, per contaminare la purezza generatrice di questo mondo e macchiare per sempre il suolo che calpestiamo.
Guardai il libro intarsiato abbandonato sul mio letto. Era stata la prima cosa che avevo adocchiato, una volta rientrata al dormitorio.
«C'è una cosa per te», mi aveva avvisata Fergie. E con un cenno del capo aveva indicato la brossura posata sul mio cuscino. Poi era scappata via per raggiungere gli allenamenti delle cheerleader.
Così lo avevo preso tra le mani e mi ero sistemata sul davanzale della finestra, la neve al Rotten era ancora fitta. Perfetta perché quella che stringevo tra le mani era una favola d'inverno.
Ammirai la copertina disegnata di ornamenti arabeschi bianchi dalla patina pervinca, al centro spiccava un dente di leone nella sua ultima fase di vita.
E il titolo non lasciava dubbi.
Non c'era autore, né il mittente di quel regalo. Nessuna etichetta, fonte di distribuzione o numerazione della stampa. Era un'edizione unica e sembrava molto antica. Si trattava di una storia fuori dal tempo, quasi quanto le sembianze di quel libro.
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UNREPENTAINT
Romance"Uno novembre. Ore zero quattro e sette di mattina. Il soggetto è esausto, sembra delirante. Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli. I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano. È un topo da laboratorio, gira e...