"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e...
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Ti cammino sul cuore, ed è un trovarsi d'astri in arcipelaghi insonni.
Raccolta "Oboe sommerso" di Salvatore Quasimodo
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«Regola numero uno: non possiamo stare da soli».
Questa fu la prima cosa che disse, non appena prese posto sul divanetto di fronte a me. Questa volta completamente asciutto e vestito, mentre mi porgeva una tazza di tè.
«Non possiamo farci vedere insieme, da nessuno», gli ricordai.
Sentivo ancora quel brivido profondo scorrermi dentro, anche se lui aveva deciso di far finta di nulla, ogni colpo di iridi mi faceva sciogliere sempre di più. E l'attrazione era così intensa che annebbiava l'aria intorno a noi.
«Ci sarà Alfie con noi», storsi la bocca a quella constatazione. Non volevo che si intromettesse. «Può tornarci utile».
Una cosa avevo capito di Alfie Harding ed era che non si sarebbe fatto problemi a prendersela con me se fosse stato necessario. Una parte di me si chiedeva cosa sapesse di Davil da averlo portato a quel comportamento così protettivo, ma ero anche consapevole che lui mi avrebbe studiata in modi che Davil non faceva. E che avrebbe usato contro di me tutto quello che era in suo potere per difenderlo.
Davil alzò un sopracciglio nella mia direzione. «Ti ha importunata?» mi chiese.
«No, è che non mi sento molto a mio agio in sua presenza».
«Siamo nella stessa squadra». Davil comprese subito cosa mi turbava, ma era anche chiaro che se avessi avuto davvero così paura dei risvolti di quella vicenda non sarei stata lì in quel momento.
«Lui è nella tua squadra».
«Finché sono vivo puoi stare certa che nessuno se la prenderà mai con te».
Con un gesto elegante aprì la cartella sul tavolino e io mi costrinsi ad annuire.
«Il che mi riconduce alla regola numero due: se c'è qualcuno che ti importuna, molesta o che se la prende con te, io devo saperlo. È per il caso».
