"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e...
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È matta ma è magica. Non c'è menzogna nel suo fuoco.
Una poesia quasi per finta di Charles Bukowski
⚜️
Quella sera Davil andò a dormire con uno strano macigno sul petto. Improvvisamente, non si sentiva più al sicuro a casa della zia.
Ma dopo quella notte non si sarebbe più sentito al sicuro in nessun posto nel mondo, nemmeno a Hollow Castle.
Fu svegliato in un tempo perso tra il tramonto e l'alba, da forti colpi contro la porta. A quattordici anni tutto fa paura, ma quei rumori avrebbero terrorizzato chiunque.
Quando la porta venne tirata giù da un calcio netto, Davil era seduto contro la testata del letto e si stringeva le coperte contro il petto. Aveva gli occhi spalancati e non capiva assolutamente nulla di quello che stava succedendo.
Nonostante fosse ancora assonnato, vide bene i tre uomini che avanzavano, imballati in delle tute bianche fino a coprirgli la testa. Lo afferrarono per polsi e caviglie e lo trascinarono giù dal letto.
«Mama!» gridò a perdifiato. «Lasciatemi stare!»
Davil si dimenava e urlava, ma i tre uomini lo trascinarono fuori. E presto si ammutolì.
Sua madre era lì, sveglia. Accanto alla zia. Guardava la scena inerme, con gli occhi lucidi e le labbra tremanti.
Ma non disse nulla, non fece niente. Lasciò che Davil venisse preso e portato via.
E fu sotto quelle stelle che comprese di essere rimasto da solo.
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Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio.
L'ipotesi della Regina Rossa prende il nome da una citazione di Lewis Carroll, tratta da Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò. Qualcuno preferirebbe chiamarla più semplicemente Legge dell'Estinzione, ma la frase pronunciata dalla Regina Rossa rende troppo bene l'idea per farne a meno.
