Cambiamento

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Il cielo rosa percorso dagli uccelli era un motivo molto valido per sentirsi lieti in quel giorno di settembre Sdraiata sul letto si sentiva protetta, chiuse gli occhi: quello era il suo mondo e lei poteva percorrerlo con la vita, sorrise a quel pensiero poi si alzò dal letto e si guardò allo specchio grande fisso al muro.Quel corpo magro e slanciato era sostenuto da due gambe lunghe e sottili; fece una smorfia: pure le braccia erano esili e magre, e la sua costituzione le sembrò davvero insignificante in confronto a quella delle sue coetanee. Poi guardò il seno: anche quello era di piccola taglia pur essendo più evidente degli anni passati, le sembrava sempre di gran lunga inferiore a quello delle sue compagne, ma piano piano stava smettendo di sentirsi inferiore e ormai aveva trovato dei motivi più che validi per deviare la mente da quei problemi assurdi e insensati.Aveva provato a imitare quelle stupide egocentriche, sì ci aveva provato con tutte le forze; ricordò l'anno passato e fece di nuovo una smorfia: quello stile sicuro e senza limiti non faceva per lei, gliel'aveva insegnato Ester.Grazie a lei aveva avuto il coraggio di cambiare e di essere se stessa.Osservò i suoi capelli: i boccoli castani erano sempre ribelli al suo elastico, ma le sue mani avevano saputo addolcirli quando aveva abbandonato la piastra, aveva capito che la naturalezza e l'originalità dei suoi capelli poteva essere apprezzata lo stesso, per cui aveva lasciato che si ripiegassero e riarrotolassero innumerevoli volte.Iniziò a fissare nello specchio i suoi lineamenti: il viso era la parte del suo aspetto che le piaceva di più anche se la linea del naso seguiva l'andamento che voleva: " sembra uno scivolo!" Commentava sempre Adele ridendo a crepapelle."I tuoi occhi invece sono speciali perché contengono il sole" le diceva nonna Greta quando era piccola: in effetti i suoi occhi erano molto strani, alcuni sostenevano che fossero castani al buio e verdi alla luce, altri dicevano che erano gialli...lei in ogni caso li considerava la parte più speciale di se stessa: l'unica che non avrebbe mai scambiato; le sue labbra si piegarono in un sorriso di approvazione.In quel momento il suo telefono squillò,era il numero di Ester e questo la rallegrò: erano passati circa due mesi da quando l'aveva sentita l'ultima volta, e aveva paura che fosse arrabbiata con lei o che non potesse parlare.-Pronto?--pronto Natalie sei tu?- Natalie riconobbe la voce di Christian,il fratello maggiore di Ester, e subito cambiò tono di voce- dov'è Ester? Come mai hai risposto tu al suo cellulare?- Natalie non aveva mai sopportato il fratello di Ester: era freddo, impassibile, non parlava mai e non emanava alcun tipo di calore...era l'esatto contrario della sua migliore amica- Hey stupido rispondimi! Dov'è Ester?- - Ester...è in ospedale!-Improvvisamente il mondo le crollò addosso: in ospedale? No! Non poteva essere...-c..cosa significa..?.--vieni al ospedale san Paolo fra un ora--ma...c..cosa è successo?- non sentì risposta.


- Hey coglione che cosa è successo a Ester? Parla!- dopo qualche secondo sentì solo-vieni il più presto possibile!- e riattaccò Rimase immobile, Ester? Ma come era potuto accadere...quelle domande la perseguitavano,quando finalmente riuscì a riottenere il possesso del suo corpo e del suo cervello, che per lo shock si erano fermati, uscì dalla sua camera e chiamò a gran voce Adele.
Per essere una bambina di prima media Adele era molto abile con le matite e le tempere, quando aveva un momento di libertà le piaceva fare ritratti alle cose e alla realtà che la circondava come se avesse paura di non ricordarsela più un giorno -quando sarò grande dovrò far vedere ai miei figli come vedevo io la realtà in prima media- diceva fiera del suo operato agli adulti Natalie la trovò nella sua camera, come al solito disordinata, intenta a pulire i pennelli -Dobbiamo andare dalla nonna!- -perché?- -perché devo andare in un posto e non posso lasciarti da sola a casa- Natalie vide lo sguardo di disapprovazione della sorellina e aggiunse per convincerla -potrai portarti i pennelli la nonna sarà felice, sono sicura che avrà fatto un dolce oggi che è domenica lo vuoi assaggiare?- Adele sorrise e corse a prepararsi Uscirono di casa 10 minuti dopo, la casa della nonna era a 3 isolati da loro e Natalie era sicura che l'avrebbe trovata in casaCon il suo solito sguardo dolce e pieno di gioia nonna Greta accolse le nipoti con le mani che reggevano delle toppe e dei fili da cucito. Adele entrò subito e si mise a rincorrere Dori: l'unico gatto solitario che odiava le coccole e le carezze.Natalie non entrò ma si limitò a dire soltanto -tornerò alle 7.30 circa, ti lascio Adele, è successo un imprevisto, per favore non dire nulla alla mamma...- Greta la guardò negli occhi e capì che era davvero importante, quindi si limitò ad avere fiducia -non ce nessun problema Natalie, vai pure- lei diede un veloce abbraccio alla nonna e si precipitò giù dalle scale.Il pullman andava molto lento e Natalie contava i minuti col cuore che le pulsava nelle orecchie: non riusciva a capacitarsi dell'accaduto, perché Ester non le aveva più telefonato?Arrivata all' ospedale si rivolse ad un infermiera -mi scusi, per caso sa dove è ricoverata una ragazza di nome Ester Morca?- l'infermiera di mala voglia digitò il nome sul computer e iniziò a scorrere i dati dei registri -mi lasci controllare...-

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora