-Come stai Natalie?- Adele si avvicinò con una tisana e gliela posò sul comodino, lei allungò una mano e iniziò a sorseggiarla con le labbra tremanti -Grazie- disse con voce nasale, poi tossí leggermente e posò la tazza sulle ginocchia -C'è una visita per te- disse Adele sorridendo, poi aprì la porta ed entrò Greta con un cestino in mano e un sorriso stampato sulla faccia-Nonna!?- Natalie per un momento tornò lucida e inarcó le sopracciglia -Perché sei qui nonna?-Greta si sedette sul bordo del letto e le accarezzó le guance arrossate -Sono venuta a trovare la mia nipotina malata- disse sorridendo poi sul suo volto si formò una ruga di preoccupazione -Sei così pallida e in più scotti: la febbre almeno è scesa un po'?-Natalie sorrise felice e scosse leggermente il capo, Greta si acciliò -Preferisci startene tappata in casa? Non mi sembri molto impegnata a guarire--Non potrei uscire comunque- rispose alzando le spalle, poi tossí di nuovo e si portò alla bocca un'altro sorso di tisana - Se sto male almeno non devo inventare scuse per non uscire, è la prima volta che sono felice di stare in punizione-Greta divenne seria, contrasse le labbra -E Ester? Ora che è sveglia non vuoi stare con lei?...--TANTO NON POSSO!- urlò Natalie alzando la voce di colpo, poi si piegò in avanti e iniziò a tossire, Greta la colpí leggermente sulla schiena e poi le porse di nuovo la tisana, lei bevve avidamente e si stese sul letto -nonna è inutile- disse con un filo di voce - mi merito di stare qui in casa e se sono malata tanto meglio! Non voglio vedere nessuno, voglio solo starmene da sola!--Da cosa vuoi scappare?-Greta le poggió una mano sul petto e la fissò, Natalie distolse subito lo sguardo e poi scosse la testa -Non è così semplice nonna! Tu non puoi capire...Tutto, tutto mi fa così difficile...voglio solo stare sola-In quel momento la porta si aprì e Adele entrò come una furia -Natalie Natalie ci sono due che vogliono vederti, nonna mi hai portato qualcosa di merenda?- Greta sorrise e indicò il suo cestino, poi si alzò e disse a Natalie -Ti lascio ai tuoi amici, magari riusciranno loro a farti ragionare- detto questo prese Adele per mano e uscì dalla stanza, al suo posto entrarono due figure strette l'una all'altro mano nella mano -Natalie! Che ti è successo?-Alice si staccò da Luca e si abbassò al livello del letto, lui invece rimase un po' più indietro messaggiando a vuoto -Ali non dovresti starmi così vicina, magari il bambino...--Davide sta bene non preoccuparti-Poi le sorrise -Quando pensi di guarire?-Natalie sospirò fingendosi triste -Non lo so, forse fra qualche settimana...--COSA?- Alice sgranó gli occhi -Sei matta? Sono già passate due settimane...--ma come vedi sto ancora male- la interruppe Natalie - e non posso fare miracoli mi dispiace- poi socchiuse gli occhi, in effetti era vero: in due settimane la febbre le era scesa si e no di qualche linea, e in più erano arrivati, come se non bastasse, mal di gola e raffreddore insieme.Luca, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si fece avanti e mise una mano sulla spalla di Alice, lei si voltò e lo guardò per qualche secondo, poi si alzò e disse -Bene, ora Luca vorrebbe dirti una cosa vi lascio soli- così dicendo le strinse la mano e uscì chiudendo la portaRimasti soli i due non sapevano che dire, Natalie prese la tisana e vi si immerse dentro la faccia per non guardarlo, mentre lui fissò fuori dalla finestra le nuvole bianche per un bel po', alla fine per rompere il ghiaccio Natalie disse -Senti...riguardo a quello che è successo in ascensore l'altra volta io...cioè non volevo ferirti mi dispiace--È tutto ok- Luca fece un passo in avanti e finalmente incontrò il suo sguardo -Christian mi ha raccontato quello che è successo fra voi e...--Non parlarmi di lui! Può aver detto qualunque cosa ma non mi interessa!-Luca si accilió e poi scoppiò a ridere -Quindi è per questo che non ti curi? Perché non vuoi guarire ho ragione?- Natalie arrossí -Non è vero, io mi curo e voglio guarire!-Luca allora indicò la finestra -Ti sembra chiusa?- si alzò e la sigilló con la mano, poi si inginocchió sul pavimento e raccolse una piccola pastiglietta bianca da sotto il suo letto -Gli spifferi non fanno bene ai malati dovresti saperlo, e sono sicura che sotto il materasso sono nascoste molte altre pastigliette come questa ho ragione?-Natalie aprì la bocca per ribattere ma subito lui aggiunse guardandola negli occhi -Potrai ingannare gli altri, ma alla fine non concluderai nulla: credi di poter nascondere pastiglie per sempre? Prima o poi sarai costretta a uscire di nuovo là fuori e sarà ancora peggio-Natalie divenne rossa come un peperone, voleva evitare il suo sguardo ma era sdraiata e la tisana era finita, voleva urlare ma il maldigola glielo impediva così gli prese il braccio infilzando le unghie nella sua carne -Cosa vuoi da me? Tu non mi sei mai piaciuto e adesso ti metti pure a darmi lezioni di vita? Perché non continui a farti gli affari tuoi e mi lasci in pace? Non abbiamo niente da dirci -Luca si staccò dalla sua stretta e si massaggió il braccio con l'altra mano, poi le lanciò uno sguardo di fuoco -Se non ti faccio sanguinare il naso un'altra volta è solo perché stai male già di tuo- poi la prese per la maglia e la sollevò leggermente dal letto -Ti sembrerà strano ma mi fai pena sai? Ridurti a preferire perfino la malattia piuttosto che non affrontare le situazioni...è da pazzi! Allora Christian si sbagliava quando pensava che fossi davvero coraggiosa...tu in realtà sei solo una vigliacca!-CIAF! Natalie lo colpì più forte che poté con uno schiaffo e lui le molló la maglia facendola ricadere sul materasso come un sacco di patate-Vattene! Esci subito di qui!- disse Natalie senza alzare la voce ma con sguardo di fuoco, lui si alzò di scatto e la fissò divertito -Con questo schiaffo hai dichiarato una volta per tutte che ho ragione, ora non puoi più nasconderti dietro un dito- detto questo si avviò alla porta ma prima di chiuderla aggiunse -Tranquilla non lo dirò a nessuno, lascerò a te l'onore di confessarlo quando ti deciderai a guarire, nel frattempo stai tranquilla, non mi intrometteró più nella tua vita- detto questo se ne andò e la lasciò solaNatalie iniziò a contorcersi tra le coperte cercando di mentalizzarsi sul problema: era stata scoperta, come era potuto accadere che i suoi piani finissero all'aria in quella maniera... per colpa di Luca! L'ultima persona in grado di combinare un casino simileIniziò a piagnucolare sfogando tutta la rabbia con cui avrebbe voluto rispondergli a tono, negare le sue accuse e poi buttarlo fuori a forza: ma la febbre la rendeva debole e impotente, così si limitò a rimanere per un tempo indeterminato con la testa nel cuscino: lui infondo aveva ragione, era solo una stupida vigliacca! Anche se era davvero dura guardare in faccia la realtà e ammetterlo DRIIIN DRIINIl cellulare iniziò a scuillare, Natalie ne percepí solo la vibrazione ma non rispose.DRIIIN DRIINL'insistenza di chi la stava cercando era palpabile, allungò una mano e lo afferrò da sotto il cuscino, poi rispose con una voce da oltre tomba -Pronto?--Natalie! Sono così contenta di sentirti dopo settimane come stai?-Quel timbro così familiare le risuonó come un flauto dolce, improvvisamente si sollevò le coperte dalla testa e disse il più raggiante possibile -Ester! Anche per me è un piacere sentiri-Dall'altra linea vi fu un'enorme silenzio -Ti sento così bassa e rauca...stai ancora molto male non è vero?-Al pensiero che Ester fosse in pena per qualcosa che lei stessa stava prolungando le diede un leggero rimorso -Ma no! In effetti mi sono un po' ripresa anche se...penso che rimarró tappata in casa ancora per un po'-La voce di Ester si fece più triste -Mi dispiace davvero Natalie...mio fratello doveva stare più attento a te quella sera-Per un'attimo si morse il labbro, poi cercò di rimanere calma e si limitò a dire -Fa' niente...- dall'altra cornetta si prolungó un nuovo silenzio e poi di nuovo quella voce dolcissima ricominciò a lacerarle le membra -Mi manchi così tanto Natalie...vorrei che fossi qui e che potessimo parlare insieme delle nostre vite, come una volta ricordi?-Lacrime pure scesero come piccole gemme luccicanti lungo le sue guance, Natalie fece uno sforzo enorme per non emettere alcun respiro e rimase in quel silenzio sospeso per aria: e come poteva dimenticare il periodo più felice della sua vita? Quello in cui lei ed Ester erano una cosa sola e tutti i vuoti delle sofferenze erano solo negli incubi: ma perché si erano divise in quel modo adesso?Con una stupida scusa Natalie riattaccó senza evitare che Ester le strappasse la promessa di impegnarsi a guarire al più presto, poi restò impalata a fissare il vuoto mentre le lacrime continuarono a scendere lungo il suo volto, senza che lei riuscisse davvero a spiegarserlo: perché tutto era cambiato? Perché dopo che Ester era stata in coma quasi 4 mesi tutto non era più tornato come prima?Portò le mani al viso e nascose la faccia per limitare i singhiozzi, ma ben presto le sue fragili barriere cedettero e scoppiò in un pianto a dirotto, afferrò il cuscino e cercò di premerlo contro la faccia ma fu tutto inutile: le lacrime continuarono a scendere ignorando i suoi sforzi per tenerle a freno, perché tutto era così profondamente mutato? Perché lei era cambiata così tanto?Forse il tempo le aveva separate per sempre, forse ora non avevano più bisogno l'una dell'altra: forse in quei mesi erano cresciute più di quanto avessero immaginatoIl suo occhio si posò su quella piccola pasticca bianca che Luca aveva lasciato sul comodino, senza pensarci troppo allungó la mano e la chiuse nel pugno, si alzò a sedere e sospirò forte: doveva guarire, per Ester! Doveva ricostruire la loro amicizia dai cocci infranti, doveva ripartire da capo e ricominciare a vivere davveroInfilò la pastiglia in bocca e la succhió con forza: il sapore di medicina era sgradevole senz'acqua, come uno schiaffo sulla faccia con le unghieTirò sú col naso e si rimise sdraiata, improvvisamente chiuse gli occhi si sentì avvolgere dal sonno: era vero, non si poteva tornare indietro, per cui l'unica alternativa era guardare avanti, al futuroQuando si svegliò era già buio, l'orologio segnava mezzanotte meno cinque e per un'attimo pensò che la cosa migliore fosse riaddormentarsi subito ma poi ci ripensó: tastando la fronte la sentì più fresca, prese un'altra pastiglia da sotto il materasso e la buttò giù, poi qualcosa vibró sul suo cellulare: un nuovo messaggio...Christian!Al suo cuore mancò un battito, perché le aveva scritto? Cosa voleva ancora da lei?Si mise le cuffiette cercando di non pensarci ma la musica non riuscì a entrarle in testa: perché era così difficile concentrarsi quando c'era lui di mezzo a occupare tutta la sua mente?Alla fine spense la musica e guardò il messaggio: era un videoPer poco non le venne da ridere, si era preoccupata così tanto per poi trovare solo uno stupido video: ma perché quando si trattava di Christian ogni cosa la metteva in agitazione?Cliccó il tasto per farlo partire cercando di autoconvincersi che era solo pura curiosità, ma non poteva neanche immaginare cosa contenesse veramenteLa testa si riempì di una melodia dolce, lenta, una canzone che aveva già sentito... spense immediatamente tutto: No! Lei non doveva cedere, aveva subito riconosciuto quella canzone e sapeva che l'avrebbe fatta soffrire ancora di piùTornò alla sua musica e la mise a tutto volume, poi iniziò a muovere le labbra come per cantare e per un po' cercò di dimenticarsi del video, ma a un certo punto divenne noiosa e una parte di lei iniziò a implorarla, a supplicarla di sentire quella canzone del messaggioAlla fine realizzò che non sarebbe stata in pace finché non l'avrebbe ascoltata, così raccolse tutto il suo coraggio e la avviò da capo: era la canzone di Arisa, La notteDopo il video comparve una frase: "questa canzone mi ha ricordato il momento in cui realizzai il mio sogno, Buon compleanno Natalie!"Quando terminò lo riascoltó altre cinque volte, poi guardò il calendario e sgranó gli occhi: non era possibile, era il 2 Dicembre!!Iniziò a darsi manate sulla testa: come aveva fatto a perdere la concezione del tempo? Per due settimane la febbre l'aveva estraniata talmente tanto dal mondo che si era dimenticata addirittura del suo compleanno, quindi ora aveva...16 anni!Si lasciò uscire un gridolino di felicità, poi buttò l'occhio ancora sul quel messaggio: in effetti Christian non se ne era dimenticato, ma perché mandarle proprio la canzone di Arisa?Come formulò la domanda subito trovò la risposta: forse, in quella notte magica, anche lei aveva realizzato il suo sogno, proprio nell'istante in cui le loro labbra si erano incontrate...Scosse la testa, non doveva pensarci ora, tutto era finito ormai
Ciao ragazzi!
Volevo annunciarvi che non manca molto, solo pochi capitoli e poi il finale...quindi continuate a leggere non mollate!!
Grazie per le letture per me siete davvero importanti
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Prima e dopo l'amore
RomanceNatalie e Christian: lei bella ma non sa di esserlo, lui un ragazzo chiuso e introverso che vuole salvare il mondo La storia di Vite infinite che non muoiono mai, perché in fondo dopo tutte le difficoltà rimaniamo sempre noi, sia prima che dopo l'a...