Un'altra missione

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Le labbra spaccate strette nella morsa dei denti, le unghie spezzate premute contro la faccia per nascondere il volto in fiamme: seduta sulla tazza del water si era rifugiata in un cesso del locale per non farsi veder piangere dalle ragazzeNon erano sue amiche, non ci sarebbe mai uscita assieme se non fosse stato per una causa maggiore: doveva distrarsi da quel dolore, Christian non poteva più occupare interamente i suoi pensieri, ormai si erano lasciati da settimanePrese il telefono e rilesse quella maledetta chat:Natalie: è inutile non parlare, diciamocelo una volta per tutteChistian: ma di cosa stai parlando?Natalie: lo sai benissimo, non possiamo più mandare avanti questa relazioneChirstian: lo penso anch'io, è meglio per tutt'e due se la chiudiamo quinatalie:ok
E ALLORA PERCHÉ ERA LÌ? PERCHÉ ERA VENUTO CON I SUOI AMICI PROPRIO IN QUEL LOCALE? PERCHÉ LA VOLEVA FAR SOFFRIRE SEGUENDOLA DAPPERTUTTO?Si asciugó le lacrime e si alzò dal gabinetto non poteva rimanere rintanata lì per tutta la sera, non poteva continuare a scappare da lui, in qualche modo doveva ignorarlo e cercare di divertirsi Uscita si passò un'altra mano di rossetto e poi l'eyeliner e tornò dalle ragazze: si sedette al loro tavolo e vide che alcune erano già un po' ciucche così prese anche lei qualcosa da bere per distrarsi; ben presto ogni scemenza divenne un motivo valido per sbellicarsi dalle risate, e tutta quell'atmosfera si fece mano a mano più confusa e caotica. Con le gambe si diede una spinta cadendo all'indietro dalla sedia, per un'attimo sentì un dolore lancitante alla testa ma poi tutto tornò come prima-Natalie stai bene?- alzò lo sguardo e vide due meragliosi occhi blu che la fissavano-Christian! Finalmente ti fai vedere, cazzo perché mi stai sempre addosso?-Poi con un balzo si rimise in piedi e vide le sue amiche a bocca aperta fissare quei ragazzi super palestrati della squadra di nuoto di Christian, poi alcuni di loro si avvicinarono per fare conoscenza e così piano piano i due gruppi si unirono Seduti al tavolo tutti insieme, Natalie sentiva lo sguardo di Christian trapassargli le membra e non voltava mai la testa nella sua direzione, ad un certo punto Gloria propose di andarsi a scatenare tutti sulla pista così il gruppo si smembró a coppie di due: Natalie si rifiutò subito e rimase incollata alla sedia lasciando sciamare le persone verso l'angolo discoteca, Christian non cercò di convincerla e scomparve fra la folla assieme agli altriSubito Gloria gli si avvicinò e lo trascinó a ballare con lei, Natalie fissò quella scena ma non volle muoversi dal suo posto: non doveva cedere alla rabbia, non ancoraGloria lo avvicinò subito con uno strattone, poi posò le mani sulle sue spalle facendole scendere a poco a poco lungo il suo petto e poi sugli addominali; lui non la fermò, le mise le mani sulla schiena e iniziò a muoversi a ritmo di musica come leiNatalie strinse le labbra ma distolse lo sguardo all'istante: ormai ciò che faceva non doveva più interessarle, era libero di divertirsi con chiunque volesseSi alzò dalla sedia e si diresse verso la pista il più lontano possibile da lui, un ragazzo con gli occhi nerissimi le venne incontro e la invitò a ballare, lei annuì subito e quello le circondó la vita portandola vicino a séLa musica iniziò ad entrarle in circolo e a darle alla testa, iniziò a ballare con quel ragazzo senza prestare attenzione a nient'altro e finalmente non pensò più a nulla se non al divertimento Tutto il mondo le girava attorno, senza accorgersi della sua presenza, forse era diventata invisibile: a un certo punto sentì qualcosa di viscido salirle su per il collo fino all'orecchio, quel ragazzo stava iniziando a fare sul serio ma in quel momento non riuscì a reagire e lo lasciò fareQuella sensazione di isolamento, quell' impoteza, quella lingua schifosa su per il collo...quella sensazione non le era del tutto nuovaIn quel momento il ragazzo alzò la testa e la guardò negli occhi: voleva di più Il suo iride nero la riflesse così com'era: una ragazza spaesata, ubriaca e incapace di reagire; allora si accorse che quelle stesse sensazioni le aveva già provate...con Zero!Urlò ma la musica coprì la sua voce perfettamente e il ragazzo continuò, Natalie dilató le pupille, poi cercò di scappare ma il suo corpo era diventato di ghiaccio: urlò di nuovo e improvvisamente non se lo sentì più addosso, l'aveva lasciata andareGuardò per terra e lo vide rannicchiato come un verme con le mani sulla pancia in preda una crisi isterica,con uno scatto si si rimise subito in piedi e corse via urtandola con la spallaNatalie cadde sul pavimento, battè la testa e tutto si fece ancora più confuso e stordito, sentì una voce in lontananza chiamarla ripetutamente ma non riuscì a scorgerla, poi due braccia forti la sollevarono da terra come un fuscello; improvvisamente fu invasa dalla paura che fosse di nuovo quel ragazzo o forse ZEROIniziò a dimenarsi e ad urlare parole sensate solo per lei -ZERO NOOOO ZEROOOO LASCIAMI NOOOO NOOOO-Prima di perdere i sensi completamente riuscì almeno a colpirlo in faccia La luce della luna in quella notte gelida di fine Novembre riusciva a riscaldare il cuore più di un infinito cielo d'inchiostroRiaprendo gli occhi iniziò a battere i denti dal freddo, cercò subito la sua giacca ma alzandosi dalla panchina vide che non era sola Christian si voltò verso di lei e Natalie notò che aveva un'ematoma vicino alla bocca -Christian che ci fai qui? Che cosa è successo?-Lui si alzò dalla panchina e l'aiutó ad alzarsi -Vieni ti accompagno a casa--Ma che ore sono?- chiese lei più insistente-Undici e mezza- Natalie si portò una mano alla bocca: come faceva a essere così tardi? Il coprifuoco per lei era alle undici-Che cosa è successo Christian? Me lo vuoi spiegare?-Lui si portò una mano tra i capelli e raccontò di come l'aveva salvata da quel ragazzo che le stava mettendo le mani addosso, poi di come l'aveva portata fuori mentre stava delirando dalla pazzia-Per caso ti hanno messo qualcosa nel bicchiere?- le chiese alla fineLei cercò di ripercorrere con la mente ciò che era successo quella sera: era uscita con le ragazze, aveva visto Christian e si era rifugiata nel bagno a piagnucolare, poi era tornata e si era un po' inciuccata senza neanche accorgersene, alla fine aveva visto Christian ballare con Gloria e...poi tutto era diventato più confuso; quel ragazzo che l'aveva invitata a ballare e poi aveva iniziato a provarci si era comportato come...Zero!!-Ho avuto paura di Zero- disse alla fine delle sue riflessioni, Christian aggrottó la fronte ma lei continuò -Non so perché ma quel ragazzo si è comportato come lui, e io ho perso la testa dalla paura che i miei incubi fossero diventati realtà - poi si portò le mani sulla faccia -Sono un'idiota! Una stupida idiota!-Christian si avvicinò a lei e la circondó con un abbraccio caldo e avvolgente -Stai tranquilla Natalie! Zero è in carcere e non potrà mai più farti del male mi hai capito? Mai più!-Per un'attimo il mondo si fermò e Natalie ebbe l'impressione di essere in paradiso: quelle braccia erano così solide e forti, come l'unica ancora a cui potersi aggrappare in quella vita così priva di senso, piena di quella fragilità che la stava soffocando Si staccò da lui immediatamente e lo guardò con disprezzo -Gloria è un'ottima ballerina vero?-Il suo volto si corrucció, Christian la guardò senza capire -Ma di cosa parli?--Devi dirmelo tu no?- replicò lei alzandosi in piedi -Soprattutto quando era così sensuale mentre ballava...- disse imitando i suoi movimenti sul tronco di un'albero, Christian la fissò impassibile e poi si alzò in piedi, la prese per un braccio e disse -Su vieni, forse la sbronza non ti è ancora passata. E sicuramente l'albero sarà più contento se lo lasci in pace-Lei con uno strattone si liberò dalla sua stretta -Smettila di preoccuparti per me! Faccio da sola! Ormai io e te non dovremmo neanche più vederci NON STIAMO PIÙ INSIEME-Lui abbassò la testa, poi rialzó gli occhi e disse -Se ti avessi lasciato in pace a quest'ora saresti già ubriaca fino al collo, o nel letto di qualche imbecille come quel tipo, oppure in preda non so quale crisi isterica-Fece un passo avanti verso di lei, la prese per le spalle e le disse quasi gridando -Smettila di comportarti da stupida! Non lasciarti andare alla fragilità REAGISCI so che puoi farlo- poi la lasciò e si avviò verso la strada -Vieni ti accompagno a casa-Durante il tragitto nessuno disse più nulla e la notte divenne la loro unica distrazione: Natalie ripensó alle parole di Christian e per lei fu dura dover ammettere che aveva ragione: era vero! Si era lasciata andare alla debolezza, non aveva riflettuto sulla conseguenza delle sue azioni-Se sono debole- disse a un certo punto -È perché non mi importa più di niente! Ormai per me nulla ha più senso-Lui la guardò negli occhi, a lungo...poi li abbassò in un gesto automatico -Sai che non è vero!-Si infilò le mani in tasca e il cappuccio sulla testa e proseguì la sua strada, dopo qualche secondo anche lei fece altrettanto-Mia madre mi ammazzarà- disse fra i denti quando arrivarono davanti a casa sua-Se c'è tuo padre magari la fa ragionare, ma se succede qualche problema puoi dire che c'ero anch'io con te- disse lui, poi il suo viso si incupí e disse -Stammi a sentire, c'è un'altra missione, partirò fra tre settimane, è meglio che nel frattempo non fai altre pazzie: non potrò più venire a salvarti quando sarò partito-Così dicendo girò sui tacchi senza lasciarle il tempo di assimilare la notizia e poi se ne andò; arrivato poco lontanto si voltò di nuovo e vide che lei era rimasta a guardarlo: gli occhi persi nel vuoto-E comunque- le gridò da lontano -Tu eri molto meglio di Gloria -Detto questo si rimise il cappuccio e proseguì la sua strada mentre lei entrava in casa ancora non del tutto sicura di essere in uno dei suoi incubi o nella realtà

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora