Alice le chiese di uscire a bere in un locale quella sera, il messaggio la congeló: non poteva, era piccola aveva solo 15 anni e sicuramente sua madre non glielo avrebbe permesso, ma era opportuno fare un tentativoRaggiunse la cucina dove Lilia sbucciava le patate, quando si accorse di lei le chiese gentilmente -hai bisogno di qualcosa?- Natalie abbassò gli occhi e rispose balbettando -sì, ecco ho studiato oggi. Ma... stasera avrei voglia di uscire un po'-La madre bloccò il movimento ripetitivo che stava facendo: avrebbe certamente detto subito che era fuori discussione, e le avrebbe elencato i motivi... ma prima che potesse parlare sua figlia aggiunse -non potrò mai avere fiducia in te se tu nn ne hai in me!-Lilia ripensó alla conversazione avuta con Arianna: secondo quella donna lei era una ragazza matura e responsabile: degna di fiducia.-Va bene- disse in fine -torna non più tardi delle 11 capito? E copriti bene che fa freddo-Natalie la ringrazió e tornò a prepararsi. Alice la aspettava davanti a un locale con l'insegna illuminata al neon, la musica rimbombante si udiva anche fuori.-ah eccoti finalmente!--Scusa, ma questo posto è un po' lontano da casa mia...-- Fa niente tranquilla, vieni ti voglio presentare una persona-Alice la portò dentro il locale con le pareti illuminate a giorno, era molto affollato: la gente ballava tenendo in mano bicchieri di votka e wisky e la musica entrava nel corpo rompendo i timpani e costringendo a muoversi.La condusse davanti al ragazzo biondo coi piercing che riconobbe subito e disse con voce appena udibile sopra la musica - lui è Luca il mio ragazzo, lei è Natalie la mia nuova amica- lui la squadró dalla testa ai piedi con aria di sufficienza, poi prese Alice per un braccio e la portò sulla pista: si misero a ballare in modo sensuale e provocante anche se in tutta quella confusione nessuno diede loro particolare attenzione.Natalie rimase a guardarli ma non si mosse nonostante la musica la stimolasse a ballare: come mai Alice non batteva mai ciglio e obbediva agli ordini di quel tipo senza fiatare? Forse non stavano realmente insieme, magari era solo una finta...Improvvisamente sentì qualcuno che l'afferró per i fianchi e la spinse indietro, lei si voltò di scatto e vide un tipo che non conosceva: era alto, coi capelli castano chiaro e occhi neri come quella notte... bello da togliere il fiato!Natalie rimase immobile a osservare i lineamenti di quel ragazzo che l'aveva presa, lui le disse -andiamo fuori- lei si liberò subito dalla stretta di quelle mani che le mettevano paura e disse -ma chi sei? Io nn ti conosco!--Lui avvicinò le labbra al suo orecchio e le disse in un soffio appena udibile -Ester, lo sai cosa le è successo veramente?-Natalie sussultó e lo guardò negli occhi incredula, poi lui le prese la mano e insieme uscirono fuori nella notte.Il ragazzo era silenzioso, si portò una sigaretta alla bocca e iniziò a fumare in silenzio, lei gli restava a debita distanza ancora un po' scossa dalle sue parole: però infondo nn lo conosceva, poteva benissimo averle mentitoAlla fine disse -conosci davvero Ester?- lui annuí senza smettere di fumare, -non ti credo-A quel punto lui buttó la sigaretta e si avvicinó molto, forse troppo a lei -Ester era bellissima, possedeva un fisico da modella anche se un viso da bambina, i capelli rossi erano assolutamente perfetti intorno a quei due puntini azzurri, era così dolce e ingenua da non capire nulla della vita ma viveva nei sogni, nei suoi mondi in cui il principe azzurro e la principessa vivono felici e contenti e il male viene sempre sconfitto.-Natalie annuiva ma nn capiva come sapesse tutte quelle cose sulla sua migliore amica, lui allora le rispose piano -corrisponde questa descrizione?- Natalie annuì dinuovo confusa -come facevi a conoscerla?- -era venuta lei da me, era lei che voleva lavorare per me, io avevo solo accettato alla fine- Natalie rimase inorridita e lo fissò con le pupille dilatate -Ester? Voleva lavorare?- assentí -ammise di non avere 18 anni ma l'avrebbe fatto anche in nero non le importava- -ma perché? Perché nn me l'ha mai detto!- Natalie scoppiò in lacrime ma lui non rispose perché nn le aveva idea -E tu? L'hai assunta?- -sí mi convinse alla fine ad farla lavorare- -ma questo per quanto andò avanti?--Dopo circa 3 mesi, suo fratello lo scoprí e venne da me con la voglia di fare a botte, ce ne siamo date tante...- poi ricominciò a fumare con quell'aria incurante che aveva, ma Natalie lo ignoró-E poi? Sai come mai è successo l'incidente?- lui alzò le mani -no io nn centro niente con l'incidente, ma suo fratello era in macchina con lei no? Nn puoi chiedere a lui?-Natalie non rispose e si guardò le mani, lui le si avvicinò dinuovo troppo e le sussurró -comunque è probabile che Christian fosse contrario che lei mi frequentasse, e forse è per questo che lei in macchina si era ribellata e lui era andato fuori strada- Natalie non riusciva a pensare a niente, aveva la testa vuota e dolorante, lui si chinó ancora e le sollevò il mento incontrando i suoi occhi -anche tu sei bella come Ester- poi appoggiò le labbra sulle sue e vi infilò la lingua senza dire una parola. Lei non lo fermò: era quasi una consolazione essere baciata da un ragazzo così bello nonostante avesse addosso tutto l'odore del fumo marcio delle sue sigarette.Quando si staccò era senza fiato -co-come ti chiami?- disse lei appena udibile, lui sorrire e disse -sono Lorenzo ma chiamami Zero, tu invece sei Natalie giusto?- Lei si stupì che conoscesse il suo nome, lui le precedette la domanda e rispose subito -Ester parlava di te più che di sé stessa...-Poi Zero si allontanò da lei e disse -è tardi ti riaccompagno a casa in moto- -ma...ma Alice...- -quella mica dorme sta notte...tu però sei come Ester, anche lei la riaccompagnavo a casa...-In moto ti accorgi dell'ebrezza che può dare lo stare appesi ad un razzo: è fantastico Natalie era aggrappata alla schiena di Zero e si sentiva protetta da quel corpo tonico e muscoloso, pensò che anche Ester si sarebbe sentita così, poi si chiese se tutto ciò che era successo quella sera aveva un senso: forse avrebbe dovuto parlare con Christian, ma il solo pensiero la innervosì e ci rinunciò.Davanti a casa Zero la prese e la bació di nuovo con forza, poi con un pennarello le scrisse sul braccio il numero di cellulare. Lei ammirava la sua mano che passava con eleganza sulla sua pelle senza farle male, però infondo sentiva che tutto quel sogno l'avrebbe pagato un giorno e a caro prezzo, per entrando in casa non si voltò indietro e corse subito a rifugiarsi nel suo angolo si pensieri.
Quella notte rimase a pensare a Zero e a ciò che era successo e che aveva scoperto: senza volerlo le aveva rubato il suo primo bacio che,anche se era stato molto avventato,non le era dispiaciuto per niente.Zero era così bello, e involontariamente si mise a pensare che magari anche Ester lo aveva trovato bello mentre lavoravaQuesto le sorse un'altro dubbio che non aveva colmato: ma che lavoro le aveva offerto Zero? Scartó subito i lavori pesanti e intellettuali perché Ester non aveva né il fisico né la mente adatti Poi si ricordò che Zero aveva parlato di fisico~da~modella e involontariamente le sorse un po' d' invidia nei suoi confronti, poi però lo scartó ricordando che Ester era alta pressapoco come lei se non due dita in meno. Sicuramente a quelle domande non sapeva rispondere, perciò l'unico modo per saperlo era incontrare dinuovo Zero.Questo pensiero la mise in agitazione, ma si sentì anche felice; sfiorò il braccio col numero impresso e decise di scrivergli un messaggio -ciao sono Natalie, domani vado a trovare Ester negli orari di visita, se vieni ti dovrei fare ancora qualche domanda che mi sono dimenticata sta sera-Appoggiò il cellulare sul comodino, poi si addormentó senza aspettare una risposta. Ester era ancora immersa nelle profondità del mare mentre si lasciava attraversare dai pesci e dalle creature marine: aveva gli occhi chiusi ma muoveva le braccia e le gambe in una dolce danza nell'acqua, improvvisamente aprì gli occhi e si sentì mancare il fiato, stava per affogare perché nn riusciva a respirare...Si svegliò di soprassalto, non aveva mai sognato una cosa del genere, e questo le mise ansia e le impedì di riprendere sonnoIl giorno dopo a scuola Alice arrivò con l'aria di chi nn ha dormito la notte e disse -scusa ieri Luca mi ha impedito di avvertirti, mi ha preso di brutto in un cesso del locale e non mi ha dato tregua fino all' alba che serata cazzo!- Natalie la guardò con aria di compassione -mi dispiace- disse soloQuella risposta la fece arrabbiare -perché cazzo ti dispiace? È stato fantastico e lo rifarei cento volte!- Natalie però non sembrava così convinta -tu lo ami?- -ma che domande!- disse inorridita Alice -ovvio che lo amo, stiamo insieme da più di un anno e sono sicura che anche lui ama me sennò mi avrebbe già lasciata!-Natalie vide Luca che palpava da dietro delle ragazze più grandi e poi rideva con loro -per me lui adesso ci sta provando con quelle tipe-Alice le guardò e si raggeló per un istante, poi emise una risata forzata e disse -ma che cazzo dici? Sono sue amiche e ovvio che scherza con loro! Tu vedi il male ovunque-Natalie rimase seria e la guardò dinuovo con compassione -questa cosa non mi convince, per me devi aprire gli occhi Alice, quello non è serio- Alice si perse per un attimo, poi si ricompose e disse -tu non lo conosci! Non si giudica il libro dalla copertina, lui mi ama e se sei gelosa è solo perché tu non sei così fortunata- -non sono gelosa! Ma non voglio che tu soffra sei troppo ingenua- in quel momento suonò la campana e le due ragazze tornarono in classe senza dire più niente.A casa sua madre aveva preso una giornata libera per stare vicino ad Adele che aveva la febbre, il viso di Marco le compariva nei sogni, tutte le notti senza eccezione. Iniziò a pensare a quanto avevano sofferto le bambine per quella mancanza, e a quanti sforzi aveva fatto lei per cercare di mettere a posto i cocci e riempire il vuoto della perdita.Improvvisamente prese in mano la cornetta del telefono, aveva bisogno di chiamare sua madre, doveva sentire la sua dolcezza penetrargli l'anima e curare il dolore-Pronto?- -mamma sono io- -Lilia sei a casa! È successo qualcosa?- -no Adele ha solo un po' di febbre, mi chiedevo se ti andava di passare a portarle un dolcetto per tirarla su- -ok fra un quarto d'ora sono lì-Greta sapeva sempre il dolce giusto per ogni occasione, era eccezionale a indovinare anche la giusta dose di amore da mettere nel sorriso e nelle parole che usava Entrò in casa con un cestino pieno di bignè alla crema e al cioccolato, un mazzo di rose fresche e un infinità di gioia -sono felice che tu mi abbia chiesto di venire, non era mai successo prima- Lilia annuì e la fece sedere sul divano -grazie, non ti dovevi disturbare a preparare tutti questi bignè...- -non mi sono disturbata, lì tenevo in serbo per occasioni come queste, tu come stai Lilia?- lei abbassò il capo e disse -mi sento sola, Natalie non mi parla e non so come comportarmi con lei- Greta sussurró -ha bisogno di suo padre, vi siete lasciati vero?- Lilia la guardò storto, poi disse per giustificarsi -è lui che se ne andato, io in quel periodo stavo male lo ammetto ma lui al momento del bisogno mi ha lasciata- Greta disse dolcemente -non credi di aver sbagliato anche tu? In quel periodo hai trascurato tutti e lui si è sentito tradito- -ma avrebbe potuto parlarmi, non andarsene così di punto in bianco- -tu glie avresti permesso di parlare?- Lilia si guardò le mani e disse -ho sbagliato ma ora mi sento troppo sola per continuare, vorrei che fosse qui per aiutarmi- Greta le prese le mani con infinita dolcezza e sorrise -perché non lo chiami? Magari anche lui è pentito e vuole tornare- Lilia rimase di sasso e le prese il panico al pensiero di doverlo risentire dopo 14 mesi -ci penserò- disse alla fine -ne sono contenta- rispose Greta.Madre e figlia bevvero il tè insieme -Natalie ormai è adulta- disse Greta -non lo so, adesso vuole pure uscire la sera... non lo so se darle fiducia- -devi farlo se vuoi che ti parli- In quel momento aprì la porta Natalie e rimase un po sconcertata a vedere per la prima volta la nonna a casa loro.
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Prima e dopo l'amore
RomanceNatalie e Christian: lei bella ma non sa di esserlo, lui un ragazzo chiuso e introverso che vuole salvare il mondo La storia di Vite infinite che non muoiono mai, perché in fondo dopo tutte le difficoltà rimaniamo sempre noi, sia prima che dopo l'a...