Il nome di mio figlio

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Il sole era abbastanza luminoso da penetrare le persiane della stanza e interrompere il buio Alice sorrise raggiante e si alzò dal letto, poi come un lampo accese il telefono e vide subito un messaggio nuovo di Luca: oggi sono impegnato, ma ti chiamerò verso il pomeriggio I love youDopo essersi lavata e vestita uscì dalla sua camera per la colazione; quando vide Anna seduta al tavolo e intenta a inserire le zollette nel caffè un sorriso si fece di nuovo strada fra le sue guancePer qualche minuto la fissò silenziosamente, poi l'occhio le cadde sulla chiave del cassetto dei segreti che tintinnava leggermente appesa al suo collo: era diventata il suo obbiettivo da settimane-Ciao mamma- disse sedendosi al tavolo, lei alzò la testa ma non rispose-Carmen non viene oggi?-Anna scosse la testa e poi prese un sorso di caffè e si alzò dalla sedia-Dove vai?- chiese Alice aggrottando la fronte, poi lesse dal labbiale della madre ''vado a farmi un bagno'' e capì che era venuto il momento del suo rituale lavaggio del sabato mattinaDopo un po' l'acqua della vasca iniziò a farsi sentire e in punta di piedi si diresse verso il bagno: dal buco della serratura vide sua madre spogliarsi e immergersi come una dea nell'acqua della vasca; la chiave buttata sul tappeto insieme ai vestitiImprovvisamente le venne l'istinto di entrare, afferrarla e correre verso il cassetto; poi ci ripensó e capì che forse era una mossa troppo rischiosa così fu costretta a rinunciarci.Dopo qualche minuto ritornó a guardare dal buco: Anna teneva solo la testa fuori dall'acqua, gli occhi chiusi come se dormisse mentre si rilassava immersa nel suo mondo circondata dall'acquaCon estrema cautela spinse leggermente la porta evitando di far scattare la serratura: appoggiò i gomiti al pavimento facendo attenzione a non urtare il pancione, poi allungò una mano e afferrò la corda della chiaveSenza far rumore richiuse la porta e si sollevò da terra concedendosi un piccolo sorriso di vittoria, poi si diresse immediatamente alla stanza e aprì il cassetto dei segretiDa tutte le parti affiorarono lettere su lettere ficcate alla rinfusa senza un minimo ordine: velocemente ne prese una manciata legate insieme da un filo rosso e richiuse il cassetto, poi le nascose nella sua stanza e fece passare la chiave da sotto la porta del bagnoDecise che non era affatto prudente mettersi a leggere quelle lettere in casa, così scrisse un messaggio su un pezzo di carta a sua madre dicendo che usciva e si diresse nel parco per esaminarle con calma lontano da sguardi indiscretiSeduta su una panchina l'aria gelida di Novembre la pentì di non essersi portata una sciarpa poi, cercando di evitare di prendere freddo al pancione, aprì la prima lettera che dalla data le sembrava più vecchia e iniziò ad esaminarla con estrema curiosità

Anna, ti ritengo abbastanza matura da poter ragionare con la tua testa, tuttavia né io né tua madre condivideremo mai appieno questo tuo stile di vita: sei troppo giovane per innamorarti veramente, rifletti sul tuo possibile futuro, avere una relazione seria alla tua età è impossibile soprattutto se impieghi la maggior parte del tuo tempo sui libri di scuolaComunque sappi che noi ci saremo sempre per te!

Quando alzò la testa dal foglio la mente iniziò a frullarle di domande, guardò il restro della busta e calcoló che all'epoca più o meno sua madre avrebbe dovuto avere circa 19 anni "Quindi era vero" pensò "quando Carmen sosteneva che i miei nonni erano troppo apprensivi...forse è per questo che non li ho mai conosciuti e mia madre non me ne parla mai"Respiró a fondo l'aria senza provare alcun vero dispiacere, poi aprì la seconda lettera sempre in ordine di data

Cara Anna,Come stai passando le vacanze? Io bene anche se senza di te non è più così divertente Solo due righe per rispondere alla tua precedente lettera: sono convinta che quel ragazzo sia davvero quello giusto per te! Non preoccuparti ,come prima vera relazione andrà bene! Ormai è ora di superare il muro che ti hanno imposto i tuoi genitori, provaci e vedrai che andrà beneSempre tua best friend Carmen

Per un'attimo si sentì fortunata per aver preso dal mucchio la lettera che più rispondeva alle sue domande, la rilesse con maggiore calma e poi passò velocemente alla terzaPer un'attimo rimase agghiacciata, le mani iniziarono a tremare e il foglio quasi le cadde di mano: non era una lettera, ma un test di gravidanzaLesse esito negativo al 43%, poi girò il foglio e ne trovò altri due: esito positivo al 87% ed esito positivo al 98%A quest'ultima erano allegati altri test che però non capì, poi un'ecografia Quando si riprese dallo shock cercò di immaginare la reazione di sua madre, dei suoi nonni e di suo padre alla notizia di un bambino; poi si chiese se fosse successo per sbaglio oppure se ne erano stati consapevoli Sospirò forte fissando quell'immagine in bianco e nero che probabilmente era la sua: forse il primo caso era più probabileIn quel momento si sentì uno sbaglio e nascose a stento una lacrima, aprì la penultima lettera ma subito si accorse che non era affrancata e aggrottó la fronte, poi fissò il foglio pieno di cancellature ed errori di ortografia e subito capì: quella lettera non era mai stata inviata

Davide mi dispiace davvero tanto: lo so che te lo dovrei dire in faccia ma non ci riesco, mi sento come se tutto il mio mondo fosse crollato quando me l'hai detto...

La lettera non era mai stata terminata, ma solo leggendo la fine Alice si rese conto che il motivo della disperazione di Anna non era la gravidanza, né le possibili reazioni dei suoi genitoriLa riguardò di nuovo poi aprì l'ultima sperando che rispondesse a tutte le sue domande, ma non era assolutamente preparata a ciò che avrebbe letto

Anna amore mio,Questi ultimi mesi sono stati i più felici della mia vita e mi dispiace che tutto questo sia finito così prestoForse il destino ti renderà forte anche senza di me che ormai ho dovuto dire addio ai miei sogni e ai miei capelliRicordati una cosa: anche se il cancro mi ha reso debole devi continuare a lottare SEMPRE. Fa' che nostra figlia cresca bene e non farle mancare nulla, io andrò in Germania per riuscire a levarmi questo stupido cancro e non so se ci rivedremo ma ti amerò per sempre e ti scriverò ogni giorno Tuo Davide

Quindi era vero! Suo padre si era ammalato di cancro. Non era una bugia! Ed ecco perché poi Anna non aveva mai più parlato per lo shock della sua morte improvvisa in GermaniaRestò senza fiato, poi rimise a posto le lettere e si diresse con passo spedito alla metro: c'era un solo posto dove andare, una sola cosa da fare e andava fatta una volta per tutte! Quando era piccola una volta Carmen l'aveva portata al cimitero: lei non capiva il senso delle lapidi, delle foto e dei nomi incisi sulla pietra...perciò non aveva memorizzato davvero il volto di suo padre quando gli erano passate accanto Di quel momento ricordava solo che Carmen non aveva aperto bocca ed era impallidita, poi l'aveva presa per mano e aveva voltato direzione all'istante, senza lasciarle il tempo di guardareQuel giorno doveva andare diversamente, Alice entrò nel cimitero e osservò con riluttanza quel luogo disseminato di tombe, fiori e assenza di vita, poi si diresse con passo sicuro verso sinistra dove la mappa digitale aveva individuato la tomba di Davide CassinArrivò vicino a un ippocastano spoglio, attraversò la ghiaia ma si fermò a mezzo metro di distanzaDavide Cassin: quel nome dalla pietra si incise nel suo cuore, improvvisamente le gambe cedettero e si ritrovò in ginocchio per terraOsservò minuziosamente la foto: quelle pietruzze azzurre sul viso, quel sorriso aperto e gioioso, quel colorito roseo sulle guance che tanto la rispecchiavano...Per un'attimo non riuscì più a pensare a niente e mentalmente cercò nel prato qualche fiore da posargli vicinoTrovò nei dintorni campanule, orecchie d'orso, violette e margherite e sorridendo compose un mazzolino cercando di reggere la tristezza infinita che le stava invadendo le viscerePosò i fiorellini vicino alla foto e restò a fissarli con aria persa, alla fine non resistette più e lasciò che le lacrime uscissero liberamente senza provare neppure a fermarleQuando riacquistó un minimo di lucidità le guizzó una straordinaria idea in testa e, in tutta fretta, compose il numero di Luca pregando che rispondesse-Pronto Ali?--Davide!- disse lei con convinzione-Scusa?- chiese lui senza riuscire a capire-Davide- ripeté lei -Sarà questo il nome per nostro figlio-Percepí un raggiante sorriso irradiarsi dall'altra parte del telefono, poi Luca riattaccó e Alice fu percorsa da brividi lungo tutta la schiena: una dolce brezza la pervase e fissando il cielo si sentì felice, o forse semplicemente, per la prima volta davvero completa

Hey ragazzi!
Ho cambiato il titolo della mia storia! Così non è meglio? Sicuramente c'entra di più con la trama...che ne pensate?


Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora