Lezione di vita

26 4 0
                                    

Scavando nella memoria Natalie cercò di ricordare il motivo per cui si fosse lasciata trascinare fino a quel punto: all'entrata del corso di musica Lilia l'aveva mollata come un pacco postale -È una lezione di prova quindi fatti valere! Sono sicura che ti piacerà- le aveva detto con un sorriso da un'orecchio all'altro costringendola a ricambiarePreoccupata Natalie sentì una stretta al cuore ma prima che potesse reagire sua madre era già sparita in macchina Un'uomo la condusse in una sala da cui provenivano melodie registrate e voci di ragazzi-Lei è Natalie!- disse squillante quando entrarono nell'aula, poi si avvicinó all'orecchio dell'insegnante e disse sottovoce -È in prova-Quella sfoderó un sorriso smagliante e la invitò a raggiungere gli altri: Natalie divenne rossa in volto e non osó alzare lo sguardo neanche per un secondo-Chi è quella specie di malata mentale?- Natalie alzò gli occhi e fissò il gruppetto oche ridere come matte, l'insegnante allora le zittí subito e poi la fece salire su un palchetto con un microfono -C'è qualche canzone che conosci o che ti piace e che vorresti cantare? Su coraggio non essere timida vogliamo sentire il tuo talento-Natalie impallidí e abbassò lo sguardo: in quel momento non riuscì a farsi uscire nessun suono dalla voce e rimase muta come un pesce per tutto il tempoL'insegnante sbuffó senza farsi sentire, poi disse cercando di celare l'irritazione -Forse è meglio se cerchi di seguire la lezione, siediti vicino alle ragazze-Quelle risero ancora e poi la guardarono schifate mentre si sedeva in mezzo a loro evitando il più possibile di guardarle negli occhiLa lezione lentamente volse al termine, le ragazze cantavano con voci metalliche e ritmate, l'insegnante creava musiche o metteva basi totalmente inventate per poi lasciare loro campo libero sulle parole e correggerle solo quando iniziavano a stonare: sembrava che tutti si divertissero eccetto Natalie che non aprì bocca per tutta la lezioneAlla fine l'insegnante le rivolse solo un cenno di saluto e se ne andò prima della fine della lezione come se nulla fosse, mentre le altre continuavano a ridere e a cantare e i ragazzi chiacchieravano in disparteNatalie non riusciva a capire, non riusciva a parlare: si chiese in quel momento che cosa ci facesse veramente lì fra quelle stronze e le venne quasi da piangereQualcuno da dietro le tirò i capelli e fu costretta a voltarsi, le ragazze la presero per le braccio e poi la spintonarono di nuovo sul palchetto -Su coraggio facci sentire il tuo talento!- dissero sarcastiche e iniziarono a darle spintoni ridendo di lei fino alle lacrime-Sei venuta qui a cantare e sembra che ti hanno mangiato la lingua! Hai perso il tuo tempo dovresti solo curarti-In quel momento qualcuna con un calcio la scaraventó per terra, Natalie sentì dolore al braccio in cui la siringa aveva trapassato il suo corpo e ciò suscitò molte reazioni in lei.Ricordò quando aveva lanciato quel coltello a Zero, quando era caduta nella piscina senza quasi rendersene conto, quando Christian l'aveva baciata alla festa e poi era partito per la missione...Christian!Improvvisamente il coraggio che le mancava gli tornò a scorrere nelle vene: si rialzò di scatto, afferrò il microfono e mise una base a caso fra quelle nella lista: una chitarra elettrica insieme alla batteria in un motivo ritmato e orecchiabileLa musica incalzante la percorse da capoa piedi e la voce tornò a riecheggiarle nelle orecchie e a vibrarle in gola, cantò il pezzo della vasca da bagno

Quando eri con me Ho inseguito la tua ombraCorrenvo a piedi nudi, fermarti!Passano le ore ma tu non ti presenti, hai infranto la nostra promessa... Un bacio leggero, un fiore nero... Mi agonizzo nel dolore, ma tu non ci seiNessuno può salvarmi...forse solo tuSono una rosa spezzata sommersa dalla polvere...

Fece una pausa e guardo in faccia i presenti: tutti i maschi erano ammutoliti e le femmine la fissavano a bocca aperta, doveva continuare...

Mi scorre nelle vene, non riesco a fermarloIl flusso del mio amore sta bruciando...Sarà quest'urlo strozzato a provocare l'uragano Sono una rosa malata, sfiorita e spezzata...fin quando tu sarai lontano...

Quando finì la canzone nessuno parlò: Natalie vide una schiera di occhi sgranati che la fissavano inebeti, spense la musica e si avviò verso la porta sbattendola dietro di sé: non sarebbe mai più tornataMentre aspettava il pullman alla fermata per tornare a casa vide che un ragazzo l'aveva seguita e si era seduto insieme a lei sulla panca per aspettare il pullman Dopo qualche minuto lei tirò fuori le cuffiette e, mentre se le infilò inavvertitamente sfiorò la sua mano; lui disse sottovoce senza girarsi -Avresti potuto fare di più, però niente male come performance vendicativa verso quelle stronzette: hai talento da vendere!-Lei si girò di scatto e lui fece altrettanto, lo riconobbe: era uno dei ragazzi nella sala che l'avevano udita cantare, uno dei pochi che era rimasto impassibile sentendo la sua voceScrolló le spalle -Se mi hai seguito fin qui solo per dirmi questo e convincermi a tornare fra quelle là hai sprecato il tuo tempo-Il ragazzo non disse più nulla poi, quando arrivò il pullman si alzò insieme a lei -Non ti voglio convincere a far nulla, ti sto solo offrendo un'imperdibile opportunità-Natalie lo fissò negli occhi e poi lo squadró dalla testa ai piedi: il suo viso quadrato era incorniciato da riccioli castani mentre il naso coperto di lentiggini gli dava un'aria buffa e scomposta in contrasto con la sua espressione seria -Che significa?- chiese lei aggrottando la fronteLui allora tirò fuori il cellulare e scorse fra le foto della galleria -Ecco- disse mostrandole una foto, Natalie osservò due ragazzi in piedi davanti a una piattaforma metallica: tenevano in mano uno la chitarra elettrica e l'altro una batteria-Vedi siamo io e questo mio amico cerchiamo una vocalist per il nostro gruppo: vogliamo iniziare sul serio a formare un gruppo-Natalie osservò meglio la foto e riconobbe che il ragazzo con la chitarra era proprio lui: rimase un po' perplessa -Vuoi che diventi la vocalist del vostro gruppo?- -Se ci dimostri davvero di cosa sei capace...penso che potremo ammetterti-In quel momento si alzò e prenotó la fermata successiva, poi prese dalla tasca un pennarello nero e le scrisse alcune cifre sul braccio -Io sono Carlo, chiamami a questo numero-Lei osservò il pennarello imprimersi sulla sua pelle come per inciderla, gli strinse forte la mano -Natalie, ti chiamerò- disse prima che lui scendesse dal pullman

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora