Nella borsa il telefono squillava talmente forte che Lilia l'avrebbe voluto gettarlo dal finestrino della macchina: non aveva tempo di rispondere, doveva tornare a casa a vedere Natalie! Perché si era fermata a dormire dai Morca? Forse semplicemente non voleva disturbare, ma non aveva senso!Il telefono continuò a squillare nella borsa fino a quando a un semaforo Lilia lo afferrò e guardò chi avesse il coraggio di romperle alle 9 di sabato mattina Quella sequenza di cifre che sapeva a memoria fin troppo bene per dimenticarla le raggelò il sangue nelle vene: no, non poteva essere lui, perché chiamare a quell'ora...dopo così tanto tempoAccostò in seconda fila vicino al marciapiede, deglutì e si portò il telefono all'orecchio-Pronto?- la voce le tremava, il cuore le esplodeva nel petto e le batteva a mille-Lilia, ciao- anche la sua voce era agitata, lui non sapeva controllare le emozioni: perché la stava chiamando?-ciao- l'ansia aveva lasciato spazio al dolore, poi all'indifferenza...-come stai?- lui invece era ancora agitato-Dopo un' anno di silenzio ti interessa come sto? Perché hai chiamato?-Lui non rispose, lei era bravissima a tappargli la bocca con quelle risposte corte e taglienti-volevo dirti che...sono in Italia -Il mondo si fermò in quel preciso istante: Cosa voleva ancora dalla sua inutile vita? -perché sei tornato? Cosa vuoi?- quel tono le conferiva superiorità, dopo una lunga pausa Marco rispose -voglio rivedere le mie figlie, ho bisogno di parlare con loro--dopo averle abbandonate vuoi ancora parlare con loro?- lei in realtà sapeva benissimo perché voleva rivederle: voleva che lo seguissero in Giappone, voleva toglierle da lei...No! Doveva impedirglielo-è legittimo che passino un po' di tempo con il loro padre, se non ci credi posso portarti il mio avvocato- usava sempre quella scusa quando non riusciva a tenerle testa da solo, ma ormai Lilia lo sapeva-Parli di avvocato quando non hai neanche richiesto un divorzio come si deve e te ne sei andato come se niente fosse: sei un vigliacco- la forza di combattere non gli veniva meno neppure in quelle situazioni così delicate, Marco emise un sospiro di rassegnazione e poi rispose -ne possiamo parlare faccia a faccia? Sarò lì fra 3 giorni a causa di un guasto alla macchina, nel frattempo puoi annunciare alle bambine del mio arrivo? Non vedo l'ora di rivederle-Marco la conosceva fin troppo bene da poter immaginare la sua reazione -quando sarai in città vorrei vederti prima io se non ti dispiace, inoltre non so se avrò voglia di dire alle mie figlie che presto ricomparirà nella loro vita un padre che se l'è svignata con un'altra donna in un paese dall'altra parte del mondo - lui sospirò ancora: era inutile discutere con lei, alla fine l'avrebbe sempre spuntata Lilia -ti chiamo quando sono là così possiamo concordare un'incontro, mi ha fatto piacere sentirti Lilia- lei strinse i pugni irritata: ora più che mai odiava il suo umorismo inopportuno.Chiuse il telefono senza salutarlo e riaccese la macchina: non poteva essere vero.Il suo peggiore incubo era diventato realtà: si sentiva morire: non era pronta per rivederlo, e soprattutto non voleva che Natalie e Adele se ne andassero con lui, No! Glielo avrebbe impedito a costo della vitaA poco a poco le lacrime finirono, e Natalie si era resa conto che infondo non le sarebbe servito a nulla continuare a disperarsi: ormai era fatta!Mentre cercava di concentrarsi sui compiti per distrarsi qualcuno bussò alla porta ed entrò: sua madre aveva il viso stanco, un po' preoccupato ma fresco ed energicoNatalie si accorse che infondo si assomigliavano più di quanto immaginassero e che, anche se avevano caratteri diversi, forse potevano capirsi a vicenda.-va tutto bene?- disse sua madre sforzandosi di essere gentile come faceva Greta -si abbastanza- Natalie cercò di accennare un sorriso ma non riuscì, Lilia se ne accorse e le accarezzò i capelli dolcemente -è successo qualcosa?-Sua figlia non rispose, desiderava con tutto il cuore potersi liberare da quel peso ma non sapeva come lei l'avrebbe presa -no niente mamma è tutto ok, mi sono solo attardata e così mi sono fermata dai Morca - sua madre la osservò attentamente e capì che non era quella la verità, però non voleva forzarla a raccontarglielo così decise che le avrebbe parlato lei del suo segreto così da non farla sentire sola - Natalie vorrei raccontarti una cosa posso fidarmi della tua discrezione?- lei annuì un po' sorpresa da quel calore improvviso Lilia si sedette vicino a lei sul letto, poi fece un respiro profondo prima di iniziare -quando ero una ragazza come te pensavo che l'unico modo per essere felice fosse vincere le battaglie a scuola e sul lavoro, ma questo però non mi rendeva pienamente felice- Natalie non capì come mai sua madre si stesse aprendo con lei ma non osò farle domande per paura che fermasse quel flusso di racconti, Lilia continuò -me ne accorsi soprattutto quando conobbi una persona che credevo speciale: lei mi insegnò che oltre a queste cose esisteva la felicità che può dare una famiglia, un figlio, un amore...- Natalie si rese conto solo allora della vera natura di sua madre, ma la lasciò continuare senza interromperla -...quando però arrivò tutto insieme io non fui capace di gestire la situazione: la famiglia, la casa, mia madre, le figlie, il mio amore...e così fallì tutto miseramente-Lilia sospirò e represse il dolore che ormai non le faceva più male -ho fatto delle stronzate nella mia vita, e in questo modo mi sono ritrovata da sola: a dovervi crescere, a prendermi cura di mia madre,del mio lavoro, di me stessa...- - oh mamma- Natalie la interruppe e l'abbracciò come non aveva mai fatto per impedirle di piangere -mamma scusa per essere sempre stata distaccata, lo so quanto hai sofferto dopo che papà se ne andato e mi dispiace per non esserti stata vicino- -oh Natalie! Non sai quanto ti voglio bene, credimi è stata dura dover mandare avanti tutto da sola: lo so ho sbagliato a tenerti a distanza, ma non pensavo di essere più capace a confidarmi con nessuno-In quel momento per loro nulla ebbe più importanza: era bastato che una delle due si aprisse per far sì che anche l'altra lo facesse, entrambe si stupirono della loro incredibile sete di amoreCome un fiume Natalie raccontò alla madre della sera prima (senza soffermarsi sul perché aveva litigato con Zero) poi le parlò di Christian e di quanto era stato disponibile nei suoi confrontiLilia la ascoltò poi in fine disse -ma tu odi ancora Christian?- quella domanda la lasciò perplessa: la verità era che non lo sapeva più-Secondo me- continuò sua madre -secondo me dovresti ringraziarlo per bene- -ma non so neanche se siamo amici-Lilia la guardò con un sorriso dolce, poi disse- io penso che lui tenga a te più di quanto tu creda, perché non uscite una volta e intanto lo ringrazi per il suo aiuto?-Natalie le lanciò uno sguardo interrogativo -non lo so ci penserò domani, tu invece mamma? Non hai finito di raccontare la tua storia... Per caso è successo qualcosa con papà?-Lilia si incupì e rispose -penso che lui voglia tornare per rivedervi- Come una molla Natalie saltò su in preda alla gioia -sul serio? Papà viene? Oh mamma come sono felice, tu non sei contenta?-La madre si fece sempre più seria e cupa -no, non ci tengo a rivederlo proprio adesso che abbiamo ricucito i nostri rapporti, ho paura che rovini tutto- -perché? In che modo?--Lui potrebbe portarvi via con lui in Giappone -Natalie non ci aveva mai pensato, si sedette e abbracciò di nuovo la madre per rassicurarla, anche se in cuor suo si sentiva confusa: avrebbe dato qualunque cosa per poter rivedere suo padre, ma dall'altra parte non voleva lasciare sua madre da sola.
La sveglia suonava ogni mattina alle 6.30, ma ormai lei la ignorava del tutto: le nausee la stavano uccidendo a tal punto che a volte pensò pure di essere alla fine.Si era rinchiusa nella sua stanza e non usciva mai, il telefono ogni tanto squillava e lei lo prendeva solo per vedere se era Luca, ma invano.Passarono 5 giorni e le nausee cessarono ma lei non uscì: si sentiva abbandonata dal destino, e voleva restare lì dov'era insieme al suo bambino finché lui non si fosse deciso a chiamarlaUn giorno,mentre stava per perdere le speranze, il telefono squillò a metà pomeriggio, lei come al solito lo afferrò e per poco non urlò dalla gioia: era Luca Finalmente si era deciso a farsi vivo, non si era dimenticato di lei, ci teneva a suo figlio!Alice si strinse la pancia e si buttò giù dal letto per vedere il messaggio"Vediamoci al solito posto fra mezz'ora"Luca era sempre stato conciso nei messaggi, come un lampo Alice corse in bagno: si fece la doccia e si piastrò i capelli, poi si vestì e si truccò con cura.Uscì di casa come una scheggia e si precipitò davanti ai bagni pubblici: il loro luogo di incontro abituale.Luca era in piedi come al solito contro il muro che l'aspettava, Alice arrivò correndo e lo abbracciò, lui subito la riempì di baci e le disse contro le sue labbra -non dovresti correre...non li sai i rischi?-Lei non gli diede ascolto e l'assecondò, poi Luca la spinse dentro uno dei cessi e, senza staccare le labbra, le sollevò la maglietta.Fu tutto come le altre volte, il loro modo di scopare era appagante per entrambi, e per un attimo Alice pensò fosse tornato tutto come prima e che lui fosse disposto ad accettare il bambino.Alla fine esausti si sedettero ai lati del gabinetto, Alice si voltò e iniziò ad accarezzargli i capelli: era arrivato il momento di dirgli la cosa più importante della sua vita, ciò che per anni aveva tenuto nascosto -Ti amo-Quelle parole uscirono da sole, Luca si girò di scatto e la guardò negli occhi ma lei continuò - Luca lo so a cosa stai pensando, che io non posso amare uno che mi tradisce e che sicuramente un giorno mi stuferò e ti lascerò: ma non accadrà mai, io lo so di essere sempre stata una delle tante ma a me non importa purché tu non mi abbandoni, io ti amo lo stesso e se tu mi lasci ora perché io voglio tenere il bambino penso che non avrò più ragioni di vivere...-Luca ascoltò ma rimase in silenzio anche quando lei ebbe finito di parlare...poi si alzò e si mise le mani in tasca: quando si voltò a guardarla Alice lo fissava innocente e lui non ebbe più dubbi: lei era sincera!-Tu non puoi amarmi! Alice non capisci che ti ho sempre sfruttato solo e soltanto perché ne avevo voglia? Pensi che dicendomi queste cose io cambi idea sul moccioso? Ma a che cazzo ti sei ridotta--no non è così Luca! Io ti amo sul serio e ti amavo anche prima di scoprire di essere incinta, solo che ho sempre saputo che tu non ricambiavi e per questo non te l'ho mai detto, se non fosse per questo ti avrei già lasciato io da tempo non credi?-Luca per la prima volta abbassò gli occhi e si girò nell'angolo più lontano da lei, Alice si alzò e lo raggiunse, poi lui si voltò a guardarla - comunque sia hai deciso di tenere il moccioso, questo significa che preferisci amare lui che amare me- lei istintivamente si mise una mano sulla pancia, poi rispose decisa -non voglio abortire! Lui è il mio bambino e non voglio ucciderlo, ma io ti amo Luca e voglio che anche tu mi ami, insieme forse potremo crescere nostro figlio--No! Io non voglio uno stupido figlio, non posso essere padre. Decidi tu: o lui o me!-Quelle ultime parole arrivarono al cuore di Alice come schegge di vetro: improvvisamente percepì il rumore delle goccioline nello scarico del wc che scendevano come lacrime insieme a innumerevoli altre nella fogna.Osservò che le piastrelle erano sporche sui bordi e un po' polverose: suo figlio si sarebbe ritrovato lì o chissà dove se lvei lo avesse permesso o se avesse voluto Sentì improvvisamente un sussulto provenire da quel minuscolo essere dentro di lei, forse le stava dicendo che stava bene e che presto sarebbe natoTornando a casa Alice ripensò innumerevoli volte alla frase che aveva detto a Luca -mi dispiace ma io non lancio mio figlio nello scarico come le tue puttane- Le veniva quasi da ridere a risentirsi: ma ormai era fatta!Ora era praticamente sola: lei e il suo bambino in un mondo sperduto e crudeleQuella sera non tornò a casa, preferì continuare a camminare fino allo sfinimento dopodiché si accasciò in un vicolo e piombò in un sonno profondo e tormentato da incubi orribili.
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Prima e dopo l'amore
RomanceNatalie e Christian: lei bella ma non sa di esserlo, lui un ragazzo chiuso e introverso che vuole salvare il mondo La storia di Vite infinite che non muoiono mai, perché in fondo dopo tutte le difficoltà rimaniamo sempre noi, sia prima che dopo l'a...