Un mese: era passato un mese da quando Christian se ne era andato e Natalie si sentiva estremamente inquieta e preoccupata.Per quanto avesse cercato di ricevere notizie dalla polizia veniva sempre respinta in malo modo come una persona qualunque, così alla fine aveva deciso che sarebbe andata a chiedere all'unica persona che sicuramente non le avrebbe mentito:Arianna.
Quando arrivò in ospedale Natalie salì le scale, e si diresse nel suo reparto ma non la trovò-Scusi- chiese ad un'altra infermiera di passaggio -Sa dove posso trovare l'infermiera di nome Arianna Sasso? Se non sbaglio adesso dovrebbe essere in turno- disse indicando la tabella di lavoro in bachecaQuella inforcó subito gli occhiali e fissò gli orari affissi sul muro con aria corrucciata -Arianna è da 3 settimane che ha chiesto le ferie per motivi personali, perché la stai cercando?-Natalie sbiancó e farfuglió qualcos'altro di incomprensibile, poi girò sui tacchi e uscì dal reparto: perché nessuno glielo aveva detto?Agli ascensori si fermò per riprendere fiato e si appoggiò al muro per riordinare le idee: no, non vi era nulla di logico in tutto questo, che cosa stava succedendo?L'ascensore arrivò ma lei non la prese, fece dietrofront un'altra volta e corse nell'unico reparto che davvero conosceva a memoriaDentro di sé si radicó una vaga speranza che magari Arianna fosse vicino a sua figlia, per vegliare su di lei o parlarle come aveva sempre fatto.Invece Ester era sola, intrappolata nel ghiaccio, con gli occhi chiusi: la stessa che giaceva in coma da mesiNatalie si avvicinò al letto e le prese la mano, le accarezzó i capelli e le sorrise: in quel momento si rese conto che erano passati circa 4 mesi e che lei non si era ancora svegliata: perché il destino continuava a tenerle separate?Improvvisamente fuori dalla stanza sentì un rumore di passi e poi due voci parlare davanti alla porta chiusa: istintivamente si diresse con cautela e guardò dal buco della serratura, ma non era per nulla preparata a ciò che avrebbe sentito -Quindi dov'è? È ancora in ospedale?-Chiese una voce rude e arrabbiata, poi un'altro con il camice bianco disse -No, sua madre ha insistito che lo portassero a casa, due figli in ospedale...è già tanto averne una!-Natalie si accilió ma non capì veramente il loro discorso, poi il ragazzo saltò su arrabbiato -Cazzo ma io me la sono fatta fin qui e adesso lei mi dice che sua madre ha voluto mandarlo a casa? Ho bisogno di parlare con lui: com'è possibile che di 50 elementi uno solo sia sopravvissuto della nostra unità?-- Guarda che lui ci è andato molto vicino alla morte, e penso che in questo momento non sia neanche del tutto fuori pericolo--Si ma cazzo non è tutto così semplice! Se adesso Christian è vivo è perché quella bomba non gli è arrivata al cuore, ma perché agli altri si? La nostra unità era preparata, che cazzo è successo laggiù nel bunker? Come mai si trovava vicino a quel maledetto pozzo e non è saltato fuori?-Quasi senza accorgersene Natalie si alzò da terra e aprì la porta: vide Luca in piedi davanti al termosifone e un medico in camice bianco, i due si voltarono e sgranarono gli occhi, poi Luca le si avvicinò rosso in faccia -Natalie non dire niente! Vieni usciamo!-Così dicendo la prese per un braccio e la trascinó verso gli ascensori come una bambina.Natalie non disse nulla, le ci volle un'attimo prima di riuscire a reagire alla notizia e a quel punto erano già dentro l'ascensoreCon un pugno la bloccò a metà piano e si voltò verso di lui, Luca subito le bloccò le mani e disse -Ti prego non reagire! quando l'abbiamo trovato tra le macerie era coperto di sangue e di bruciature: quasi irriconoscibile...è stato meglio che tu non lo abbia saputo subito--Ma...ma...che è successo? ora come sta?- chiese balbettando sotto shock -Sta molto male, è debole, pieno di fratture e lesioni corporali- disse Luca cercando di calmarla -Ma...ma è fuori pericolo?-Luca le lasciò improvvisamente le mani -Se hanno permesso di riportarlo a casa penso che i rischi siano diminuiti ma...non so-Natalie deglutí e strinse i denti -Per quanto tempo mi avete tenuto all'oscuro che lui era qui?-Lui girò la testa per evitare di guardarla -2 o 3 settimane circa...-Con un balzo gli fu addosso, lo pestó e gli piantó le unghie graffiandogli tutta la faccia, Luca la spinse via con un calcio e l'ascensore riprese a scendere, poi si alzò e le diede un pugno sul naso sbattendola contro la pulsantieraIn quel momento le porte si aprirono e una schiera di occhi li osservarono inorriditi -Natalie! Natalie! Che succede?-Arianna dalla folla si precipitò per aiutarla ad alzarsi e vide che le colavano fiotti di sangue dal naso, Luca se ne andò con la faccia a brandelli senza voltarsi evitando lo sguardo interrogativo di Arianna e quello odioso di Natalie-Mi dici che ti ha preso?- le disse Arianna portandola in una stanza per medicarla, Natalie la guardò furiosa e urló -Perché? Perché mi avete tenuto nascosto che Christian era qui? Perché non mi avete detto che la bomba era esplosa e che lui era sopravvissuto per miracolo? Perché mi avete trattato come se non me ne importasse niente?-Arianna prese un cotone inzuppato d'acqua e le pulí il viso dal sangue e dalle lacrime, poi la guardò negli occhi -Tu non puoi immaginare Natalie come l'hanno trovato sotto la cenere: pieno di fratture, disidratato, con ustioni lungo tutto il corpo...-Si fermò e asciugó le lacrime che le rigarono il viso -Ho creduto che fosse morto!-Natalie prese un'altro cotone e tamponó le narici -Ha chiesto lui di tenermi all'oscuro?-Arianna annuì silenziosamente -Quando ha finalmente riaperto gli occhi quasi non parlava, e non ricordava nulla dell'esplosione, ci sono voluti almeno 3 giorni prima che riconoscesse le persone e lì mi ha implorato che tu non lo vedessi prima che non si fosse rimesso-Natalie si alzò e abbracció Arianna con tutta la forza che aveva, poi si staccò e col pollice le asciugó le lacrime -Non mi importa! Ora che so che lui è vivo voglio vederlo!- Arianna sorrise leggermente e annuì: lungo il tragitto in macchina verso la casa di Christian Natalie sentì rimbombarsi mille domande ma senza avere il coraggio di chiedergliele fino a quando, arrivati in garage, Arianna sospirò e rispose ai suoi dubbi inespressi -Mio marito prima di morire era un polizziotto addetto alle missioni speciali-Natalie la guardò ma di nuovo Arianna le precedette la domanda -È morto combattendo e il sogno di Christian e di poter essere come lui un giorno: ecco perché si è iscritto ai volontari--Ma tu non glielo impedisci?-Arianna ci pensò per un momento e poi rispose con convinzione -No! Sono fiera di lui, ha il coraggio che aveva mio marito. Grazie a Christian non dimenticherò mai il suo sacrificio anche se mi è costato non rivederlo mai più-Così dicendo parcheggió la macchina e guidó Natalie in casa -Ti sei finta malata per poter stare vicino a lui?- le chiese prima che entrassero -Si, ma oggi in teoria sarei dovuta tornare-Natalie si morse il labbro -Mi...mi dispiace Arianna di aver creato tutto questo casino...--Non scusarti- disse cercando le chiavi nella borsa -ormai avevi il diritto di venire anche se ora dovrò fare il turno di notte-Spinse la porta ed entrarono, Natalie non prestò molta attenzione alla casa ma si diresse subito verso la stanza di Christian: esitò prima di aprire, prese la mano di Arianna e la strinse a lungo, poi abbassò la maniglia e restò senza fiatoLui era lì, con gli occhi chiusi, irriconoscibile: il fianco bendato e la gamba ingessata, le mani ustionate e una cicatrice profonda sulla fronte coperta in parte da una lunga benda avvolta sulla testa, il volto pallido e il collo arrossato in alcuni puntiNatalie strinse i denti ma trattenne le lacrime, si portò una mano alla bocca e sussurró - Christian...cosa ti hanno fatto...-Arianna le mise una mano sulla spalla e sussurrò -Quando devo uscire lo faccio dormire a lungo con i calmanti, adesso il problema è che quando si sveglierà fra 5 ore circa io dovrò per forza andare al turno di notte, ho superato il numero di assenze e non voglio perdere il lavoro-Natalie la fissò e capì subito cosa sperasse di ottenere da lei quindi sorrise -Se vuoi mentre fai il turno resto io con lui-Arianna l'abbracció -Grazie Natalie non sai che grande aiuto mi dai-Anche lei sorrise e poi disse -Telefona tu a mia madre così la convinci--Certo ma non dovrai fare molto: solo dargli da bere se te lo chiede, se a fame ho preparato il brodo e se deve andare in bagno accompagnalo-Istintivamente Natalie deglutì -Ma si può alzare?- -Sarebbe meglio che rimanesse solo seduto, ma se deve andare in bagno non voglio rimettergli il sacchetto-Natalie arrossí e poi disse -Bene io torno a casa, ci vediamo fra qualche ora-Poi rivolse uno sguardo a Christian e se ne andòCiao a tutti i miei lettori!
Grazie di cuore a chi ha votato la mia storia o semplicemente l'ha letta perché mi ha reso davvero felice ❤
Ora siamo a 200 visualizzazioni e 20 voti...è un sogno!!
Questo capitolo finisce un po' in sospeso lo so, ma il prossimo sarà la continuazione...Natalie e Christian riusciranno finalmente a mettersi insieme?
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Prima e dopo l'amore
RomanceNatalie e Christian: lei bella ma non sa di esserlo, lui un ragazzo chiuso e introverso che vuole salvare il mondo La storia di Vite infinite che non muoiono mai, perché in fondo dopo tutte le difficoltà rimaniamo sempre noi, sia prima che dopo l'a...