Dentro me

27 3 0
                                    

Tornare alla realtà il primo giorno di scuola sarebbe solo stato un'altra spina nel fianco da sopportare: entrando in classe dopo un mese di assenza per malattia Natalie e Alice sentirono gli occhi addosso di tutti bruciare sulla pelle e sgattaiolarono subito ai loro banchi per evitare il peggio-Avete fatto buone vacanze?-Entrambe si girarono a guardare Gloria ridere di loro mentre tutte le altre ragazze le fissavano in maniera provocatoriaLe dita di Alice intrecciate con quelle di Natalie si strinsero ancora di più, Natalie le massaggió la mano col pollice e lasciò che smaltisse quell'ira momentanea, poi si volse e fissò Gloria fino a quando non colse il suo sguardo maliziosoQuella non si scompose e continuò a prenderle in giro, allora Natalie scoprì il braccio e rivelò delle ferite profondeTutti ammutolirono e a quel punto anche Alice si scoprì la spalla per mostrare ancora la fasciatura -Qualche domenica fa abbiamo avuto un incidente, così ci hanno tenuto in ospedale per un po'-La voce di Natalie rimbombó nelle loro orecchie e a quel punto arrivò il professore per iniziare la lezione: nessuna osò più dire nulla su di loroDurante l'intervallo Alice volle evitare a ogni costo il fumo passivo dei bagni e del cortile per cui rimase in classe insieme a Natalie-Grazie per avermi calmato stamattina, oggi è un giorno speciale e non voglio che quella stronza me lo rovini-Natalie sorrise e poggió un'orecchio sulla pancia di lei: percepí la vita di quell'essere che fra poche ore sua madre avrebbe visto nella prima ecografia, si sentì felice per lei -Avete già scelto il nome? Vorresti che fosse un maschio o una femmina?--Veramente non ci ho mai pensato, forse io e Luca aspetteremo di vederlo prima di decidere il nome-Poi Alice restò in silenzio per un po' e riflettè su quella risposta che aveva dato: in effetti dopo tutto quello che avevano passato non le era mai importato del nome per suo figlio, sicuramente lo avrebbe amato indipendente dal sesso, ma se proprio doveva esprimere una preferenza sul carattere avrebbe voluto che assomigliasse più a LucaAll' uscita videro Luca mentre fumava a pochi metri con i suoi amici, non appena le vide buttò la sigaretta e le corse incontro-Pronta?- le disse con gli occhi luminosi, lei annuì e si abbandonò fra le sue bracciaNatalie se ne restò in disparte, poi si avvicinò e disse in un filo di voce -Hai...hai notizie di Christian?-Luca la guardò negli occhi e poi molló Alice e le si avvicinò -Non lo so con precisione- le disse sottovoce - Mi hanno riferito però che la situazione non è molto rosea -Natalie lo guardò fisso e poi chiese piano - Come sarebbe a dire? Sono arrivati al loro nascondiglio? Li hanno presi? Sono fuggiti?-Involontariamente il suo tono di voce salì e Luca fu costretto a tapparle la bocca per evitare che destasse sospetti, poi le rispose il più piano possibile - Ascolta, è sicuro che hanno rilevato il nascondiglio dei criminali in un bunker sotto terra, tuttavia catturarli è più complicato di quanto sembri, sono più numerosi e meglio armati e se scoprissero degli infiltrati all'Interno della loro organizzazione farebbero saltare tutto -Natalie sentì il sangue raggelarsi nelle vene -Ma... non possiamo mandare dei rinforzi? Perché hanno ingaggiato dei semplici volontari per una missione così pericolosa?-Luca le mise un dito sulle labbra per impedirle di alzare di nuovo la voce - Se mandassimo rinforzi ci sarebbe un rischio ancora più elevato che li scoprissero, in più i membri dell'organizzazione sono tutti perlopiù ventenni e quindi è necessario che gli infiltrati, per rimanere in incognito, abbiano la loro età--Ma Christian ha appena 17 anni è troppo giovane!- -Sua madre gli ha dato il consenso per andare, inoltre lui si è dimostrato uno dei migliori fin dall'inizio-Poi si girò e tornò da Alice, con un gesto della mano salutò Natalie e le disse di stare calma e di non preoccuparsi, poi si allontanò con lei in mezzo alla folla lasciando Natalie ancora più preoccupata di primaSaliti sul pullman Luca le cedette il primo posto disponibile e fece in modo che nessuno la urtasse, poi si sistemó in piedi davanti a leiDurante il tragitto Alice ripensó alle parole di Natalie e sorridendo si chiese cosa ne pensasse Luca sull'argomento-Amore?--Mmh?--Vorresti che fosse un maschio o una femmina?-Lui si girò a guardarla con lo stupore dipinto in volto: neanche lui non ci aveva mai pensato, poi sorrise e le accarezzó i capelli -Se dovesse assomigliare a te preferirei che fosse una femmina-Alice rise e gli bació l'interno della mano-Io invece vorrei un maschietto, di femmine nella mia famiglia ne ho già troppe-Poi il suo volto si rabbuió pensando a sua madre: avrebbe dovuto dirglielo prima o poi e anche se non temeva affatto la sua reazione l'ansia si faceva strada nel suo cuore creandole un nodo alla golaLuca sorrise e la guardò negli occhi -Se fosse una bambina vorrei chiamarla come te-Lei scoppiò a ridere e poi fece una smorfia: speró davvero che stesse solo scherzando -Perché invece non la chiamiamo col nome di tua madre?-Luca impallidì -No, non so e non voglio sapere come si chiamasse quella stronza che mi ha lasciato solo, e meno che mai voglio che mia figlia si chiami come lei-Alice sbuffó e tentò con un'altra strada -Allora chiamiamola con un nome fiabesco tipo...Eleonora, Morgana, Beatrice...-Luca scosse la testa irremovibile come sempre -No, io voglio che mia figlia si chiami come te Alice: e non accetterò altre proposte--Guarda che dobbiamo deciderlo insieme!--Lo so ma...ecco siamo arrivati!-Scesi dal pullman si avviarono lentamente all'ospedale: Alice rifiutò la sua mano un po' arrabbiata per la questione del nome...ma perché doveva decidere sempre tutto lui?Arrivati in sala d'aspetto Luca si accorse che era infastidita, percui tentò di pensare ad un compromesso che facesse felici entrambi -Senti Ali facciamo così: se sarà femmina deciderò il nome io mentre se sarà maschio lo deciderai tu-Lei si girò a guardarlo: quella proposta le parve subito geniale, tuttavia il fatto di chiamare sua figlia Alice non le andava ancora giù percui replicò -Ok all'unica condizione che né io deciderò di chiamarlo Luca né tu deciderai di chiamarla Alice va bene?-Luca riflettè per un momento: neanche lui avrebbe voluto che suo figlio si chiamasse Luca e il solo pensiero lo rivoltó per cui accettò e iniziò a pensare a un'altro nome.-Ecco è il nostro turno!-Luca intrecció le dita in quelle di lei e l'accompagnó dentro, appena entrati la dottoressa li guardò dall'alto in basso severamente, lui capì subito il motivo di quel evidente disprezzo e disse con tono di sfida - Salve, siamo una giovane coppietta non sposata di 16 e 18 anni, aspettiamo un bambino ma non abbiamo ancora finito le superiori; sì potremmo essere suoi figli -Alice divenne rossa come un peperone e gli stritoló la mano, la dottoressa si stupì di quel fare diretto e provocatorio ma rimase in silenzio, poi disse freddamente -Su venite, non ho tempo da perdere in chiacchiere inutili- -Sua madre gli ha dato il consenso per andare, inoltre lui si è dimostrato uno dei migliori fin dall'inizio-Poi si girò e tornò da Alice, con un gesto della mano salutò Natalie e le disse di stare calma e di non preoccuparsi, poi si allontanò con lei in mezzo alla folla lasciando Natalie ancora più preoccupata di primaSaliti sul pullman Luca le cedette il primo posto disponibile e fece in modo che nessuno la urtasse, poi si sistemó in piedi davanti a leiDurante il tragitto Alice ripensó alle parole di Natalie e sorridendo si chiese cosa ne pensasse Luca sull'argomento-Amore?--Mmh?--Vorresti che fosse un maschio o una femmina?-Lui si girò a guardarla con lo stupore dipinto in volto: neanche lui non ci aveva mai pensato, poi sorrise e le accarezzó i capelli -Se dovesse assomigliare a te preferirei che fosse una femmina-Alice rise e gli bació l'interno della mano-Io invece vorrei un maschietto, di femmine nella mia famiglia ne ho già troppe-Poi il suo volto si rabbuió pensando a sua madre: avrebbe dovuto dirglielo prima o poi e anche se non temeva affatto la sua reazione l'ansia si faceva strada nel suo cuore creandole un nodo alla golaLuca sorrise e la guardò negli occhi -Se fosse una bambina vorrei chiamarla come te-Lei scoppiò a ridere e poi fece una smorfia: speró davvero che stesse solo scherzando -Perché invece non la chiamiamo col nome di tua madre?-Luca impallidì -No, non so e non voglio sapere come si chiamasse quella stronza che mi ha lasciato solo, e meno che mai voglio che mia figlia si chiami come lei-Alice sbuffó e tentò con un'altra strada -Allora chiamiamola con un nome fiabesco tipo...Eleonora, Morgana, Beatrice...-Luca scosse la testa irremovibile come sempre -No, io voglio che mia figlia si chiami come te Alice: e non accetterò altre proposte--Guarda che dobbiamo deciderlo insieme!--Lo so ma...ecco siamo arrivati!-Scesi dal pullman si avviarono lentamente all'ospedale: Alice rifiutò la sua mano un po' arrabbiata per la questione del nome...ma perché doveva decidere sempre tutto lui?Arrivati in sala d'aspetto Luca si accorse che era infastidita, percui tentò di pensare ad un compromesso che facesse felici entrambi -Senti Ali facciamo così: se sarà femmina deciderò il nome io mentre se sarà maschio lo deciderai tu-Lei si girò a guardarlo: quella proposta le parve subito geniale, tuttavia il fatto di chiamare sua figlia Alice non le andava ancora giù percui replicò -Ok all'unica condizione che né io deciderò di chiamarlo Luca né tu deciderai di chiamarla Alice va bene?-Luca riflettè per un momento: neanche lui avrebbe voluto che suo figlio si chiamasse Luca e il solo pensiero lo rivoltó per cui accettò e iniziò a pensare a un'altro nome.-Ecco è il nostro turno!-Luca intrecció le dita in quelle di lei e l'accompagnó dentro, appena entrati la dottoressa li guardò dall'alto in basso severamente, lui capì subito il motivo di quel evidente disprezzo e disse con tono di sfida - Salve, siamo una giovane coppietta non sposata di 16 e 18 anni, aspettiamo un bambino ma non abbiamo ancora finito le superiori; sì potremmo essere suoi figli -Alice divenne rossa come un peperone e gli stritoló la mano, la dottoressa si stupì di quel fare diretto e provocatorio ma rimase in silenzio, poi disse freddamente -Su venite, non ho tempo da perdere in chiacchiere inutili- Alice entrò in cucina e la salutò senza aspettarsi risposta, poi chiese -Carmen è andata a casa?-La madre continuò a ignorarla così Alice la interpretò come una risposta affermativa.Mise su dell'acqua e preparò un tè: aspettó che l'acqua bollisse e poi infilò una bustina e spense il fuoco.Si voltò per prendere due tazze dalla credenza, sospirò due o tre volte e poi disse quasi gridando -Mamma sono incinta, non avere paura io non sono sola Luca è con me! Non giudicarmi per favore, non pensare a niente!-Passarono due minuti ma la madre continuò a fissare il pavimento come se non avesse sentito.Alice allora si voltò e le venne vicino, posò le tazze vuote sul tavolo e attese finché non la vide a poco a poco sollevare lo sguardo.CIAF! Come uno straccio bagnato le dita di Anna la colpirono violentemente: Alice piegò la testa e poi sentì la guancia diventare rossa e dolorante; cercò gli occhi di sua madre e li trovò pieni di lacrime -No mamma non è come pensi! Non mi sono comportata da puttana io amo davvero Luca! Lui è disposto come me a tenere il bambino e non mi abbandonerà te lo prometto-Anna la fissò a lungo, poi il suo sguardo iniziò ad ammorbidirsi e Alice capì che aveva colto la sincerità nel suo sguardo e si rilassó.Sua madre abbassò gli occhi sulla pancia della figlia e, senza guardarla in faccia, in un soffio disse queste parole -Me ne ero già accorta da settimane sai?- Alice sbarró gli occhi, tese le orecchie: non era un sogno, aveva parlato davvero! Anna continuò - Spero che tu sia più fortunata di me e che il tuo ragazzo non ti lasci da sola, comunque sia io ci sarò sempre: non smettere mai di lottare, rimani forte e coraggiosa hai capito?-Alice si fiondó fra le sue braccia con le lacrime agli occhi e capì che non avrebbe mai aggiunto altro al suo discorso, ma era tutto!Tutto quello che voleva sentire lo aveva detto finalmente! E il cielo era finalmente tornato azzurro sopra di leiIn seguito sua madre tornò nel mutismo più assoluto, Alice non cercò di cavarle di bocca altre parole e la loro vita tornò a scorrere come prima.Qualche giorno dopo Carmen si accorse che era gravita e si congratuló con lei, Alice l'abbracció e la ringrazió per non averla abbandonata nella solitudine fino a quel giorno in cui finalmente poteva vedere di nuovo la luce -Carmen un'ultima cosa- le chiese prima che uscisse -Dimmi Ali--Sai dove posso trovare una foto di mio padre?- Carmen si stupì ma poi sorrise e disse sottovoce -Speravo che un giorno me lo avresti chiesto, l'unica foto è nascosta nel cassetto del comodino di Anna, tiene la chiave appesa al collo-Alice colse quelle parole come una sfida, sorrise e annuì.


Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora