Ti amo

19 4 0
                                    

-Restate tutti uniti, qualunque cosa accada! Se succedesse qualche imprevisto o se qualcuno venisse catturato mandate il segnale di aiuto- disse il capo dei giovani-volontari-per-la-difesa battendosi una mano sul petto, tutti i ragazzi lo imitarono all'unisono e poi si sparpagliarono nelle rispettive squadre di sorveglianza Dato che era la sua prima missione a Luca affidarono solo la perlustrazione dell' esterno della fabbrica di vernici in cui dovevano liberare i prigionieri come Alice e Natalie; Christian invece fu selezionato in un gruppo fra i volontari migliori come sempreQuando questi partirono Luca lanciò uno sguardo diffidente a Christian, il quale ricambió con un mezzo sorriso d'intesa e scomparve insieme agli altri inghiottiti nell'oscurità oltre la porta d'entrata.Luca allora rimase solo e incominciò controvoglia a perlustrare l'esterno della fabbrica per smorzare l'agitazione: si fidava di Christian, non dubitava del suo ineguagliabile sangue freddo.Oltre al nuoto e agli allenamenti era sempre stato il migliore nella lotta libera senz'armi, e in più non era né stupido né codardo: avrebbe sicuramente portato a termine la missione!Si fermò un'attimo e guardò il cielo grigio emettere degli strani rantoli e poi vomitare qualche piccola gocciolina aspra di pioggia: quella era la sua prima vera missione come volontario e in un certo senso invidiava Christian per la sua straordinaria bravura mentre lui appariva così impotente a confrontoFece di nuovo una pausa e ricordò il giorno in cui Christian lo aveva invitato a provare insieme a lui fra i ragazzi volontari della sicurezza: era stato un disastro e il solo pensiero lo fece sorridere-non è molto tempo che sono qui- si disse a bassa voce in un sussurro -ne faccio parte solo da poche settimane mentre Christian è membro dell'organizzazione da anni, per cui è un bene che abbiamo mandato lui a salvare il mio amore...-Il solo pensiero di Alice soffocata dalla paura e incapace di difendersi gli procurò una stretta allo stomaco ma cercò di ricomporsi e scacció subito quel pensiero orribile.In quel momento, dietro l'edificio, inciampó e cadde a terra come un sacco morto sul cemento bagnato dalla pioggiaRialzandosi si voltò e sgranó gli occhi incredulo, iniziò a strappare le erbacce: forse poteva essere importante!Quando ebbe raso al suolo completamente quel piccolo fazzoletto di terra Iniziò a scavare in profondità senza fermarsi Poco dopo si ritrovò in mano una vecchia maniglia polverosa e arrugginita che non si staccava dal terreno bagnato; incredulo e sorpreso ricominciò a scavare e a strappare erbacce con una vaga speranza in menteDopo una lunga mezz'ora il terreno rivelò una piattaforma di legno attaccata alla maniglia arrugginita: una botola!Luca chiamò i compagni ma nessuno arrivò, guardò intorno e vide che era solo, molto strano!Forse erano stati tutti chiamati a raccolta, forse doveva tornare anche lui per riferire la notizia...Con molta energia aprì la botola e vide che portava in un buio remoto e distante: rabbrividí all'idea di avventurarsi laggiù da solo e senza guida, ma il pensiero di Alice ferita e intrappolata non gli dava pace e, se gli fosse successo qualcosa di grave, questa era un'occasione imperdibile per dirle finalmente quello che provava.Con molta calma iniziò a scendere quella ripida scala immersa nel buio fino alle viscere della terra, si fermòAccese la torcia e inizió a camminare avanti a sé tenendo sempre d'occhio la luce da dove era entratoVoltato l'angolo il corridoio era della medesima lunghezza e anche quello dopo: capì allora che la struttura sotterranea della fabbrica era un labirinto molto ben architettato da cui uscire sarebbe stato molto difficile, ecco perché era così poco sorvegliatoSi chiese se Christian e gli altri fossero riusciti a raggiungere il cuore del labirinto e liberare le ragazze ma subito si fermò di nuovo All'improvviso sentì un rumore di passi e spense la torcia: un gruppo di ragazzi incappucciati gli passarono davanti senza notarlo chiacchierando a bassa voce.Istintivamente mise il cappuccio anche lui e silenziosamente si accordó dietro di loro.Si sentiva estraniato dai loro argomenti di conversazione, e in più i loro sussurri erano a mala pena udibili alle sue orecchie e quindi non riuscì a seguire veramente ciò che dicevano: parlavano di ordini imposti, di sostanze chimiche dai nomi impronunciabili e dagli effetti collaterari di cui non capì quasi nulla.Mentre si interrogava il gruppo si fermò all'improvviso e per poco non cadde loro addosso.-ma che cazzo!?- urlò il tipo in testa al gruppo, Luca si alzò in punta di piedi e vide una cella con la porta aperta e la serratura sfondata da dentro-Adesso è fuggita! Che coglioni abbiamo esagerato la dose di...AAAAAHHHH-Dalla bocca tossí un fiotto di sangue sul pavimento e poi cadde a terra: morto!Tutti gli si affollarono attorno, ma capirono subito che ormai era spacciato.Luca sentì il sangue defluire dalle vene e trattenne il fiato cercando di mimetizzarsi nel buio il meglio possibile.Vide un scheggia di vetro volare dalla direzione opposta e colpirne un'altro alla tempia, questo si contorse per un po' e poi svenneIn quell'istante apparve il carneficie come un fulmine in mezzo a loro e, con un colpo netto al cuore, finì il ragazzo ridendo di schernoPoi si voltò e iniziò a fare a pezzi tutti gli altri a suon di pugni e colpi di pistola, mentre molti se la diedero a gambe per evitare il peggioLuca rimase nascosto senza emettere neanche un respiro: si sentiva torturare da quello spettacolo e pregava con tutto il cuore che nessuno lo avesse visto.Quando ebbe ucciso anche l'ultimo ragazzo che riuscì a capitargli a tiro l'assassino si levó il cappuccio ed emise un gemito di soddisfazione.I suoi capelli, la sua voce, il suo odore...in quel momento Luca si sentì morire e per un momento il suo respiro si face più forte: l'assassinio si girò con uno sguardo omicida verso di lui e Luca confermò i suoi sospetti: era Alice, non aveva più dubbi.Lei si avvicinò al buio con passo lento e la pistola in mano -So che sei lì! Non mi scappi-Era irriconoscibile! Luca trattenne il fiato e dilató le pupille: ma cosa diavolo le avevano fatto?A un certo punto lei scattò in avanti, accese la torcia e puntò la pistola dritto al suo petto in un gesto rapido e perfetto.Lui si rassegnó a morire con quel colpo netto e fatale: chiuse gli occhi e attese, il colpo non arrivòLi riaprí e vide una luce puntata su di lui e due occhi increduli che lo fissavano a distanza ravvicinata-Alice...sono io...Amore...- disse in un soffio appena udibile, lei improvvisamente cambiò espressione e gli diede un pugno facendogli sanguinare il naso, poi con la pistola al petto lo spinse contro il muro-Non osare chiamarmi così, sei solo uno stronzo- disse con un sorriso di superiorità, poi con due calci alla pancia lo gettò a terra e rise -Allora come ci si sente a essere trattati come bestie per il divertimento altrui?- disse continuando a penstarlo, poi si abbassò a terra e gli puntò la pistola alla tempia, appoggiò le labbra al suo orecchio e sussurrò -Ecco, ora sai come mi sentivo io quando tu mi scopavi-Lui strinse i pugni ma non si mosse da lì, lei allora premette il grilletto e gli sparò un colpo netto alla tempia.In quell'istante la pallottola lo raggiunse ma devió il suo percorso ferendolo alla fronteIl sangue gli colò sul viso ma lui non si mosse, anzó gli occhi e vide che era in piedi e lo fissava con sguardo intriso d'odio, ma forse anche qualcosa di più profondo...-Hai deviato la pallottola! Non mi hai ucciso, perché?- lei sospirò ma continuò a fissarlo senza distogliere lo sguardo -Ti odio!- disse stringendo i pugni con sguardo feroce-Lo so e hai ragione:sono uno stronzo...--Perché sei qui?- chiese lei autoritaria, lui si alzò lentamente ma lei gli puntò di nuovo contro la pistola e gridò -Rispondimi! Posso ancora ucciderti, Rispondi alla mia domanda!-Lui si fermò e abbassò lo sguardo -Avevo bisogno di vederti, volevo che sapessi che...mi dispiace!-Lentamente riprese ad alzarsi -Mi dispiace Ali! Non meritavi di soffrire, sono stato un coglione codardo a lasciarti da sola...mi dispiace-Alice non cambiò espressione ma non lo interruppe, lui allora continuò -Non voglio che tu mi perdoni, non lo merito! ma io ti amo Ali e da questo momento in poi ho intenzione di fare di tutto purché tu un giorno possa riuscire ricominciare ad amarmi- Così dicendo si avvicinò a lei e le ripeté di nuovo quella frase -Ti amo-Alice deglutí e lo spinse via -Non osare mai più avvicinarti! Se non ti ho ucciso è perché ho solo avuto pietà di te!-Luca cercò di decifrare i suoi pensieri -Sei sempre stata così stupida da pensare di riuscire a mentire con me?-Alice si sorprese e si scaraventó contro di lui urlando -Taci o ti ammazzo!-Lui le bloccò le mani ma stranamente lei non oppose molta resistenza.Luca allora avvicinò il viso al suo e disse - Lo so che per te è stato difficile, ma sono dosposto a fare tutto ciò che vorrai per riuscire a ottenere il tuo perdono...ti prego Alice, non respingermi...-I suoi occhi si inumidirono e Luca vide quanta lotta stava facendo dentro di sé in quel momento per riuscire ad accettarloAlla fine esausta abbassò lo sguardo ma subito lui le prese il mento e glielo rialzó, Alice si morse il labbro e alla fine cedette e iniziò a piangere in silenzio.Luca le lasciò una mano e con un pollice raccolse una lacrima dal suo volto, poi avvicinò le labbra e le appoggiò delicatamente sulle sue.Alice all'inizio cercò di respimgerlo lottando contro se stessa, ma poi alla fine si rassegnó e lo assecondó: era vero, era proprio una pessima mentitrice.

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora