Ricordi

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-Sei tornato per riavere questa?- chiese Ester indicando la chitarra, Carlo deglutí ma poi alzò le spalle -Com'è andata poi con la tua ragazza?- chiese di nuovo leiLui la guardò e aggrottó la fromte: come sarebbe dovuta andare? Le ragazze per lui non erano altro che un momento di svago e le cambiava come le magliette, così quando iniziavano a volere di più dalla relazione le mollava all'istante-È andata come il solito, quella non mi ha aspettato e io l'ho mollata--Oh mi dispiace...io non volevo...- Ester si portò una mano alla bocca ma lui parve ancora più non capire -Non ti deve dispiacere, tanto adesso sto con un'altra ancora meglio- Ester non rispose, lasciò che lui prendesse la sua chitarra e se ne andasse-Ah un'altra cosa, sai come mai Natalie non può venire alle prove?- chiese sulla porta-Sta male, ha la febbre- rispose lei tagliando corto, Carlo si passò una mano fra i capelli e poi disse -per caso ho detto qualcosa di male prima?-Ester si accilió -Pensi sul serio che le storie siano un gioco?-Lui alzò le spalle e si mise le mani in tasca -Non ho mai detto questo, ma...sinceramente non me ne frega molto come vanno le storie-Lei strinse leggermente i pugni cercando di mantenere la calma: era ancora troppo debole per arrabbiarsi -Se sei così allora è meglio che non ti fai più vedere, di ragazzi sfruttatori ne ho conosciuti abbastanza- poi girò la testa verso la finestra così lui chiuse la porta e se ne andò con la chitarra sulle spalle: sfruttatori?Lui non era uno sfruttatore di ragazze, e poi a Ester non avrebbe mai fatto del male: si irriggidí al pensiero di lei sbattuta da qualche stronzo e strinse i pugni in un gesto automatico -Cosa vuoi ancora?- chiese Ester sbuffando mentre lui si avvicinava di nuovo al letto-Volevo dirti che io non sfrutto né sfrutteró mai una ragazza! Semplicemente non mi va di impegnarmi in una relazione seria tutto qui-Lei fissò i suoi occhi foresta e poi sbuffò -Sei tornato solo per dirmi questo?--No, in realtà...volevo saperne di più...che significa che di sfruttatori ne hai conosciuti già abbastanza?-Senza volerlo Ester si mise a ridere e Carlo si stupì che un ricordo del genere la divertisse tanto così chiese -Quindi te lo sei inventato?-Lei scosse la testa -No, mi è davvero successo però...è una storia lunga e triste e non so se posso fidarmi di te-Lui comprese subito, quindi prese la chitarra e con una mina vi incise sopra "vincolato da segreti professionali" poi sotto scrisse col pennarello indelebile "pena la distruzione della chitarra"Ester scoppiò in una risata fragorosa: ma era possibile che fosse tutto così divertente?Subito dopo cambiò espressione e il suo volto si incupì al punto che lui quasi si spaventó: così glielo raccontòAprì il suo cuore e gli parlò di Zero, di come l'aveva illusa, di cosa fosse successo dopo, di come era finita in coma...-Che coglione!- commentò lui alla fine -Come ha fatto a trovare il coraggio di sfiorarti anche solo con un dito...--Ormai la rabbia non serve- commentò lei ironicamente -Lui ha già ricevuto quello che si merita, ormai è come carne bruciata-Carlo istintivamente si avvicinò a lei, Ester accennó a un mezzo sorriso -Non serve che mi dici che ti dispiace, non ho bisogno della commiserazione di nessuno-Lui le prese la mano e la fissò talmente serio che lei quasi si spaventò -È vero- disse -Ma fidati, per guarire veramente dalle ferite c'è bisogno anche dell'aiuto di qualcuno--E cosa hai intenzione di fare?- chiese lei con voce leggermente allarmanta dalla sua vicinanza -Voglio che ti ritorni la voglia di essere felice, non tutto è perduto dopo la prima esperienza con qualcuno, i cocci possono essere rinsaldati!-Lei alzò le spalle -Se davvero vuoi rendermi la vita un po' più accettabile allora aiutami ad alzarmi da questo letto-Lui si accilió ma prima che potesse ribattere lei aggiunse -Le prove per i primi passi iniziano domani ma io non resisto più! Ti prego aiutami-Con cautela lei si mise ritta a sedere, lui scostó le coperte e le mise un braccio intorno alla vita: Ester piano poggió un piede sul pavimento, poi l'altro; si aggrappó al collo di Carlo per sostenersi e con una spinta si alzò dal lettoLe gambe tremarono ma Carlo l'afferró saldamente per la vita e impedì che ricadesse indietro, Ester sorrise come se avesse appena messo piede sulla luna e iniziò a muoversi col sostegno di lui affiancoFu un miracolo, una rinascita: quando uscirono dalla stanza e arrivarono alle finestre Ester vide la sua città coperta di bianco, appoggiò per un'attimo il naso sul vetro freddo e lasciò scendere una lacrima di gioia: quello era il panorama più spettacolare che avesse mai vistoCarlo la riaccompagnó in camera e, prima che la rimettesse sul letto, lei si allungò e gli diede un casto bacio sulla guanciaLui arrossí leggermente e per poco non la lasciò cadere, poi lei fissò i suoi occhi celesti su di lui talmente intensamente che quasi lo intimorì -Grazie, mi hai fatto rivivere- disse lei seriamente riconoscere, Carlo arrossí di nuovo ma poi alzò le spalleRimasero a chiacchierare ancora un po', lui prese la chitarra e strimpelló qualcosa mentre lei muoveva le mani sinuose come per ballare -Sei brava, un giorno mi piacerebbe vederti anche con le gambe- disse lui scherzando -Se mai torneró a ballare- rispose lei con un velo di tristezza negli occhi -Ora devo andare- disse lui con fare evasivo per non guardarla, poi attraversò la stanza e se ne andò senza neanche salutareEster osservò la chitarra ancora sulla sedia e sorrise al pensiero che l'avesse dimeticata un'altra volta, o semplicemente che avesse voluto trovare uno stupido pretesto per tornare da leiChiuse gli occhi, pronta a tornare nel mondo dei sogni per qualche ora quando la porta si aprì nuovamente e Christian entró coperto di neveEster sorrise e poi chiuse gli occhi immergendosi nel sonno più profondo senza badare alla sua espressione sconcertata-Finalmente ti sei svegliata- disse lui quando la sentì mugolare e sbadigliare dopo due ore di sonno profondo, poi lei aggrottó le sopracciglia e lo squadró dalla testa ai piedi -sei rimasto qui aspettando che io mi svegliassi...allora dev'essere importante-Christian si avvicinò al letto, la carrozzina scricchioló e poi si lasciò trascinare senza problemiEster deglutí -E questa cosa sarebbe?--Vorrei passare un po' di tempo con te, ti va di fare un giro e chiacchierare?- disse lui con fare innocente -Ok, allora è davvero qualcosa di serio- disse lei quasi ridendo e con il suo aiuto si sollevò dal letto per sedersi sulla carrozzina

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora