Schiaffi e punizioni

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CIAF! CIAF! Due schiaffi netti, dritti alle guance, al solo scopo di farle male: al primo Natalie vacilló, al secondo si coprì con la mano ma non tentò di reagire, Lilia era rimasta sveglia, e ora le aspettava la punizione per il ritardo-DOVE SEI STATA?!- le urlò preparando un'altro schiaffo, Natalie abbassò subito gli occhi nascondendo il viso fra i capelli -in un bar e...ho perso la concezione del tempo...scusa--TI SEI UBRIACATA??!!- Lilia la prese per un braccio e la avvicinò a sé per sentirla...CIAF CIAF altri due schiaffi le rimbombarono nelle orecchie come piccole frustate e Natalie si buttò sul pavimento con le mani sulla testa -no mamma...Non ho bevuto!- tentò di dire con un filo di voce-NON MENTIRMI! TI SEI UBRIACATA!- le urlò come non aveva mai fatto -DA ORA IN POI PUOI SCORDARTI ALTRA FIDUCIA! NON USCIRAI MAI PIÙ!!-Natalie fissò il pavimento e poi vi riversó tutta la sua anima, Lilia invece continuó ad urlarle parole ancora più dolorose degli schiaffi, ma alla fine era giusto così : senza volerlo si era approfittata della fiducia di sua madre, quindi si ritrovava completamente sola a questo punto...ma forse se lo meritava ormai-Che sta succedendo?- Marco fece capolino nell'ingresso e Natalie alzò leggermente la testa: suo padre avrebbe sicuramente rincarato la dose, si preparò al peggioLilia prese Natalie per un braccio per farla alzare da terra -nostra figlia è tornata adesso! E si è ubriacata come una troia a 15 anni!!- Natalie tenne gli occhi sul pavimento senza smettere di piangere, Marco le sollevò il viso con una mano, lei strinse gli occhi pronta a ricevere l'ennesimo schiaffo che non arrivò-Ti sei davvero ubriacata?- le chiese serio, lei frugó nella sua mente ma non ricordò davvero se avesse bevuto alcool -Mentre ero lì- disse singhiozzando -mi hanno dato da bere e io ho preso una specie di coca-cola, forse mi sono inciuccata un po' ma non volevo, non l'ho fatto apposta!--Ma con chi sei uscita?- chiese stringendo gli occhi per valutare le sue parole, lei fece un respiro profondo e disse piano -Sono delle mie compagne di scuola, in genere non le frequento però oggi dovevo uscire...per distrarmi--E come mai hai ritardato tanto?- chiese ancora lui, Natalie tirò sù col naso e con una mano sfregó via le lacrime dal viso -Perché nel bar c'era anche una parte di discoteca, e così ho perso la concezione del tempo, però poi Christian mi ha riaccompagnato a casa potete chiederglielo!-Marco la lasció, corrucció la fronte e si mise a riflettere girovagando per la stanza, Lilia la lasciò andare -ADESSO FILA NELLA TUA STANZA!- lei non se lo fece ripetere due volte, sgattaioló e chiuse la porta, poi vi poggió la schiena contro per ascoltare e percepí l'aria tesa come un fil di ferro: l'agitazione iniziò a invaderla dalla testa ai piedi-Secondo te Natalie ha detto la verità?- disse la voce di sua madre -Non lo so ma di una cosa sono certo: se è successo qualcosa non è stata colpa sua!- La voce di suo padre la rassicuró un pochino, almeno lui le aveva creduto; sua madre invece sospirò a fondo -Quindi ho fatto bene a punirla?- chiese Lilia -Si è stata la cosa migliore, almeno per il momento-I due si abbracciano e Natalie percepí la loro grande preoccupazione: sotto tutti quegli strati di rabbia almeno le volevano ancora bene -Cosa dobbiamo fare con lei?- chiese Lilia appena udibile, Marco non rispose e la portò a dormire mentre ancora Natalie teneva l'orecchio teso dietro la porta: aspettó per circa cinque minuti fino a quando la lucina dell'abajur della loro camera si spenseNella sua camera non accese la luce, il buio le fece da scudo per coprire i suoi pensieri, le sue azioni, la sua vitaIl fatto di non poter uscire non era una punizione poi così brutta, anche se non sarebbe più potuta andare alle prove con Carlo -Mi studieró le canzoni da sola- si disse -Mentre le prove di gruppo le potremo fare più avanti, o qui a casa-Poi un'altro pensiero le guizzó alla testa: Ester Ora che era sveglia voleva andare a trovarla, stare con lei...certo potevano parlarsi al telefono, però non era la stessa cosa...Si portò una mano sulla fronte: ecco la vera punizione, la vera tortura!Aprì la finestra del balconcino e si affacció alla luce della luna, iniziò a battere i denti ma il freddo non le importó più di tanto, la sua mente fu invasa subito da un'altro pensiero: Christian sarebbe partito fra tre settimane, quindi non lo avrebbe più rivistoSollevò le spalle e fissò di nuovo il cielo, in fondo prima o poi doveva succedere, e non doverlo per forza andare a salutare un'ultima volta le avrebbe risparmiato lacrime in eccesso; questo almeno era qualcosa di positivo.Senza accorgersene iniziò a cantare una strofa tutta nuova della sua canzone, una che sicuramente Carlo non avrebbe accettato per la mancanza di "assonanza con la musica"


La rosa spezzata si frantuma Si contorce su se stessa, non lo può evitareQuando alla realtà dovrà per forza tornareAllora a quel punto sarà troppo da riparare


Tornò dentro si infilò così com'era fra le lenzuola: il sonno subito si impadroní del suo corpo, poi dopo qualche ora gli incubi divennero ossessivi e si svegliò di soprassaltoNel suo sogno le fiamme ardenti di un'incendio l'avevano ricoperta, e si stupì di poter ancora respirare!Natalie sentì il suo corpo bruciare, come se fosse ancora in mezzo al fuoco: forse non era ancora uscita dal suo incuboProvò ad alzarsi ma non riuscì paralizzata da un'innata debolezza, si toccò la fronte: era bollente, capì subito di essersi presa una bella febbreSenza volerlo la sera prima era uscita sul balconcino senza giacca, e poi aveva lasciato la finestra aperta tutta la notte: la neve era entrata perfino sul davanzaleChiamò sua madre a gran voce, lei arrivò e si spaventó moltissimo vedendo in che stato fosse, così la punizione fu inevitabile perché per il resto della settimana fu costretta a letto tutto il giorno, e la tristezza ebbe la meglio su ogni possibile distrazione.


Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora