L'errore migliore

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Non appena bussó alla porta Alice uscì e la richiuse dietro di sé, Natalie aggrottó la fronte -Ma non era un mini-party nella tua cella?- Alice rise come una matta -Se ti avessi detto che era una vera festa per tutti quelli che abitano qui non saresti venuta, per fortuna tua madre è riuscita a metterti addosso qualcosa di carino- così dicendo le prese la mano e iniziò a camminare oscillando la gonna del suo elegante vestito bluNatalie si sentì in trappola: non poteva più scappare in camera, né rifiutarsi di partecipare...si rese conto che sua madre e Alice ci tenevano così tanto che ormai doveva andarci per forzaIl salone era spazioso e ben arredato: le persone intorno al palco chiacchieravano e una band era intenta a preparare gli strumenti per le canzoni da suonare durante la serataCon sua grande sorpresa vide che oltre alla vetrata c'era un'ampia terrazza affacciata sulla città di notte che prima d'ora non aveva mai notato, fin troppo bella per una prigione.Alice si fece strada fra la folla trascinandosi dietro Natalie, poi si guardò intorno -Eccoli- urlò girando a sinistra, ma le loro mani non si staccarono neanche per un minuto.Un tipo biondo con una camicia nera e jeans strappati stava chiacchierando con altri ragazzi: non appana vide Alice le venne incontro, lei staccò la mano di Natalie e lo bació a lungo-Sono riuscita a tirarmi dietro anche Natalie con un piccolo inganno- disse strizzandogli l'occhio, Luca rise e fissò Natalie dall'alto in basso -sei carina- disse come se fosse una novità, lei sbuffó -grazie mille--Dov'è Christian?- chiese Alice per rompere la tensione -Non lo so, forse sta chiacchierando con altri suoi amici volontari--Però potrebbe venire almeno a salutarci- disse Alice sbuffandoLuca alzò le spalle, in quel momento partì una musica rock e i due subito corsero sulla pista a scatenarsi, Natalie rimase sola.Non conosceva nessuno, quindi preferì rintanarsi in un posto dove passare inosservata e poi tornarsene nella sua cella, non aveva voglia di ballare, la discoteca le portava già troppi ricordi orribili I suoi occhi si posarono improvvisamente sulla vetrata aperta sulla terrazza e pensò che, prima di tornarsene a casa, sarebbe stato meraviglioso poter ammirare la vista mozzafiatoLe stelle scintillavano come gemme nel cielo oscuro della notte, questa non era la realtàA bocca aperta si diresse verso il davanzale ma notò subito che non era sola: un ragazzo con una camicia bianca e i capelli neri era appoggiato sul davanzale immerso nei suoi pensieri, non si accorse della sua presenza.-Christian?- lo chiamò Lui alzò la testa e si voltò verso di lei, la luce illuminó il suo viso penetrante e lei arrossí: era bellissimo.-sei venuta- disse lui un po' sorpreso, lei incontrò i suoi occhi blu ma abbassò di nuovo lo sguardo -Si sono qui, ma me ne andrò via tra poco, non volevo venire--ti ha convinto Alice?- lei sorrise ma scosse la testa -Ti dovevo parlare-Poco più in là si sedettero su una panchina che dava sulla vista: era illuminata parzialmente dalla luce della sala, questo consentí loro di potersi guardare in faccia.-Vuoi sapere di Zero?- chiese lui in un sussurro, lei si sedette sul bordo della panchina il più lontano possibile -Non esattamente- disse con lo sguardo sulle sue scarpe, poi respiró a pieni polmoni e disse tutto dun fiato -Sta notte ho fatto un sogno, io ero Ester in una discoteca con Zero- Natalie alzò lo sguardo per un'attimo e vide che lui la fissava, riabbassò di nuovo gli occhi e continuò -lui mi trascinó fuori dicendo che mi voleva da tanto tempo...io non riuscii a fermarlo...- si fermò un secondo -E poi?- chiese Christian -Poi tu arrivasti e lo presi a pugni-Christian si passò le dita fra i capelli e poi girò la testa verso il cielo, Natalie non disse nulla per un po' aspettando la sua reazione e intanto si guardò le mani.-Zero era un coglione- disse lui alla fine, lei si girò a guardarlo, sorpresa di avergli sentito dire una parolaccia ma lui continuò -Nel tuo sogno tu hai mescolato ciò che erano i tuoi ricordi con quello che lui ti aveva raccontato- poi si girò e la guardò negli occhi -Quella notte in cui mi chiamasti per venirti a prendere in mezzo alla strada era perché lui aveva provato a metterti le mani addosso vero?- lei abbassò lo sguardo un'altra volta e nascose una lacrima: non voleva ricordare quei momenti ma adesso si spiegava tutto, così rialzó lo sguardo e disse - sì sono scappata da lui...non pensavo che volesse questo da me ma...tu lo sapevi vero? Perché non mi hai detto che era malvagio?--non potevo- disse evitando lo sguardo di lei -io sono un volontario speciale che collabora con la polizia, il nostro compito è di rimanere in incognito per scovare i giovani criminali ma non garantiscono la nostra incolumità né quella dei nostri cari- Natalie rimase a bocca aperta, Christian si alzò e andò ad appoggiarsi al davanzale -Ester non lo sapeva, ma quando mi disse cosa le aveva fatto Zero io non potei trattenermi e lo andai a picchiare: lei non capì ma continuò a vedersi in segreto con lui; è questo quello che ti ha raccontato Zero vero?-Natalie si alzó e lo raggiunse -E poi?- lui si girò e la guardò negli occhi -Quando scopii davvero chi fosse era troppo tardi, Zero aveva rivelato ad Ester ciò che realmente voleva da lei ma non fece in tempo a ignettarle la CADIP: lei scappò come te ma non mi chiese aiuto.Sapeva che, dovunque fosse fuggita, lui l'avrebbe ritrovata percui decise di suicidarsi; lì sicuramente non l'avrebbe più ripresa-Fece una pausa e vide che gli occhi di Natalie erano pieni di lacrime, si avvicinò e delicatamente appoggiò il pollice sulla sua guancia umida, poi sussurró - Mi chiese di portarla in moto fino ad un posto, e nel mentre del viaggio si buttò, io l'afferrai per un braccio ma non riuscii a fermarla-Fece di nuovo una pausa e Natalie notò che anche i suoi occhi si erano inumiditiLui tolse le dita da lei e si rigiró verso il davanzale -quando capii il motivo per cui lei lo aveva fatto Zero si era nascosto chissà dove: io e i miei compagni iniziammo le ricerche ma non riuscimmo a trovarlo-Si rigiró di nuovo a guardarla -Non potevo rivelare la mia identità, né dirti chi fosse realmente Zero: però quando lui ti rapì e tu mi telefonasti abbiamo potuto intercettare da dove proveniva e riuscire a capire dove si nascondeva l'organizzazione-Si riavvicinó a lei -sei stata coraggiosa, senza di te non avremmo potuto arrestare quel bastardo e fare giustizia--Christian...io...- lui la prese fra le braccia e lasciò che sfogasse tutte le lacrime che ancora teneva dentro, tutto ciò che le restava da versare -Christian...mi dispiace...-Lui affondò il viso nei suoi capelli e le sue labbra arrivarono al suo orecchio, il suo odore di fiore nero era intenso, travolgente...-Grazie- disse sfiorandole con il fiato caldo il lobo dell' orecchio, Natalie fu percorsa da brividi lungo tutta la schiena e lasciò che quella sensazione la pervadesse.In quel momento la musica si fermò, Natalie si staccò da lui e si voltó verso la sala: una donna dalla voce dolce e melodiosa iniziò a cantare la canzone di Arisa: La Notte


Non basta un raggio di sole Un cielo blu come il marePerché mi porta un dolore che sale che sale...


Natalie rimase incantata da quella voce: adorava quella canzone perché rispecchiava davvero ciò che aveva provato la notte scorsaNella sala i ragazzi iniziarono a ballare a coppie e fra la folla scorse anche Luca e Alice: abbracciati, innamorati, felici... -Questa è la mia ultima sera qui-La voce bassa di Christian dietro di lei la fece sussultare, si voltòLui abbassò lo sguardo e disse -Ti...ti va di ballare?-Lei arrossí e scosse la testa -Non mi va di tornare in quella sala...non sono brava a ballare...-Lui si avvicinò lentamente, lei alzò gli occhi e incontrò i suoi: bellissimi...Delicatamente le circondó la vita con un braccio, mentre Natalie gli mise una mano sulla spalla e intrecció l'altra con la sua Christian mosse i piedi e la guidò lungo la terrazza: era bravissimo a ballare, sapeva muoversi con grazia sui passi di qualsiasi canzone.Piano piano l'imbarazzo scomparve, Christian la condusse in cerchio lungo la terrazza e le diede la forza necessaria per non aver paura.Quando arrivò il ritornello lei chiuse gli occhi, lui la fece girare su se stessa, e poi l'attiró di nuovo a sé un po' più vicina rispetto a prima-Che significa che è la tua ultima sera?-Christian osservò il suo sguardo interrogativo e la strinse ancora di più a sé -i miei capi superiori hanno reclutato me ed altri volontari per recuperare i criminali dell'organizzazione che ancora sono liberi e che sono fuggiti in un'altra base segreta più grande-Ciò che provò Natalie in quel momento fu più simile a uno specchio infranto mille volte che ad un semplice doloreIn quel momento partí dinuovo il ritornello:


ma quando arriva la notte la notte E resto sola con me La testa parte e va in giro...In cerca dei suoi perché


Natalie non staccò gli occhi da lui neanche per un secondo, iniziò a ballare sul serio: volteggió su se stessa come una colomba e mosse i piedi avanti e indietro cullata dalla musica, lui l'accompagnava tenendola salda nelle sue mani


ne vincitori ne vintiSi esce sconfitti a metà La vita può allontanarci L'amore poi...continuerà...


Alla fine dell'ultima giravolta lui la strinse più forte e si avvicinò a pochi centimetri da leiNatalie sentì le lacrime premergli ma cercò di respingerle -Christian...come farò senza di te adesso- disse con voce strozzataLui avvicinò la bocca al suo orecchio tanto da sfiorarle la punta con le labbra e disse in una voce bassa e appena udibile - Ti Amo-Tutto il mondo si fermò, le voci sulla terrazza ammutolirono e un' aurea oscura invase quell'attimo infinito.Tutte le luci si erano spente e lei non vide più nulla all'infuori della notteDue labbra leggere si posarono sulle sue e poi premettero dolcemente Lei dilató le pupille, soffocó un urlo, aprì piano piano la bocca e lasciò che la sua lingua si intrecciasse con la sua, chiuse gli occhi Quel bacio così inatteso fu lungo e meraviglioso, poi quel momento finì e lei quasi non se ne accorseDopo pochi istanti la luce tornò ma Natalie si ritrovò sola: Christian era sparito, e con lui almeno metà dei ragazzi della festaCapì che quel black-out era stato ideato apposta per coprire la loro uscita di scena e si morse il labbro per esserci arrivata così tardiSpaesata ed estremamente confusa si avviò verso la festa ma non lo trovò-Natalie tutto bene?- Alice le prese una mano ma lei si scostó: si sentí perduta, incapace di parlare, sola più che mai...-Devo...devo fermarlo...- Corse fuori nel corridoio ma non li trovò, tornò rassegnata nella sua cella, incapace di superare lo shockNon appena si sdraió il sonno la avvolse immediatamente e quel bacio meraviglioso riprese vita dentro di lei.

Ciao a tutti! Scusate se per un periodo molto lungo non ho aggiornato, non so cosa succede al mio cellulare di m....
Comunque grazie per chiunque legga questa storia perché ormai è la mia vita

Prima e dopo l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora