capitolo 13

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Devhon

Carico l'ultimo completo nella valigia e la chiudo tirando le zip contemporaneamente, avevo completamente dimenticato il viaggio a Dubai, ma Dafne sa essere un ottimo promemoria quando vuole, con le sue molteplici email, chiamate e messaggi.
Avrà preso esempio dal suo bisbetico  capo.
Prendo l'ascensore per raggiungere il piano terra, e il mio autista già mi aspetta, nella sua divisa su misura. Si avvicina e gli porgo la valigia, che lui carica con professionalità nel bagagliaio, mentre io prendo posto e chiamo i miei fratelli.

<<Dev, sei ancora a Miami?>> Dice Adam appena risponde.
<<Sto partendo in questo momento per raggiungere il Jet, devo atterrare prima a Seattle per prendere Dafne>>. Li informo.
<<E basta?>> Chiede Patrik
<<Che vuol dire?>> Domando curioso. <<Che altro potrei fare?>> Chiedo ironico.
<<Non devi prendere nessun'altra?>>
R

imango pochi istanti in silenzio e poi capisco.

Mia.

<<Se intendi Mia, lei non verrà>>. Dico un pó deluso, ma sopratutto frustrato.
S

apere che lei aveva accettato di continuare a lavorare per me, ha reso la notizia annunciata da Dafne molto più leggera. Mi ha spiegato che per lei affrontare questo viaggio era impensabile, almeno per ora, non ho insistito anche se dentro di me stavo morendo. Mi ha detto che avrebbe provveduto a tutto lei e che potevo stare tranquillo.
Ma tu detesti non avere il controllo della situazione.
<<Perché non dovrebbe venire? È il tuo commercialista, l'hai sostituita, licenziata? Ti ha detto qualcosa?>> Domanda Patrik, fin troppo interessato.
Ma che cazzo!
<<Perchè diavolo avrei dovuta licenziarla?>> Sbotto per le sue parole, ma sopratutto per le sue domande. <<Ma soprattutto a te che cazzo
frega?>>

<<Ero solo curioso>>. Afferma. <<Stai tranquillo, non avevo intenzione di dire nulla su biancaneve>>.
Non sopporto che Mia venga chiamata così.
Vorrei tanto sapere cosa adori veramente.

<<Ho lasciato tutto nelle mani di Dafne, non saprei dire con esattezza chi manderà al suo posto, e sinceramente non mi importa, quello che mi interessa ora è partire e incontrare quegli azionisti del cazzo>>.

<<Si sono d'accordo>>. Dice Adam.

<<Beh da una parte meglio così che Mia non verrà, perché dobbiamo dirti una cosa>>. Continua Patrik.
Ancora?
<<Sarebbe?>> Domando.
<<Io e Adam, partiremo con il mio Jet, lo faremo stanotte, è un problema per te?>>

<<No, va bene. Ci vediamo negli eremiti arabi>>. E riattacco, stufo di sentirli parlare.

Partire sola con Dafne non mi entusiasma molto,  sarà nel suo angolo come se fossi un pazzo pronto a sbranarla, diventando rossa ogni volta che incrocia il mio sguardo. E pensare che un tempo era il mio passatempo prerito.
Si, prima che la tua famiglia ti vendeva a Satana.
Ma questo viaggio è obbligatorio e lei deve assistermi visto che Mia ha deciso di non venire.
Vorrei tanto andare da lei caricarla in spalle e buttarla sul Jet per partite insieme, ma apparirei come un matto e sono certo che peggiorerei solo le cose, rischiando addirittura di farle cambiare idea sul lavoro.

Si, così la perderesti definitivamente.

Dopo quasi sei ore atterro a Seattle e scendo per fumare una sigaretta, la mia segretaria dovrebbe già essere qui, ma ho bisogno di nicotina, quindi partiremo con qualche minuto di ritardo. Sistemo le bende sulle nocche e aspetto che il portellone si apra.
M

Inevitabile 2 L'impero Del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora