capitolo 4°

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Mia

Apro il borsone e tiro fuori il tailleur blu.
Un capo così formale, ma elegante ed unico nel suo genere. Cambiamo le generazioni, ma lui non passa di moda.
Lo appendo all'armadio sospeso da delle stampelle e noto che è alquanto stropicciato.

<<Merda! E ora dovo lo stiro?>> Mi domando da sola girandomi intorno.

In questo appartamento c'è ben poco e non penso di trovare miracolosamente un ferro da stiro.
Domani sarà il mio primo giorno alla DAP e Brothers e anche se dentro sto soffrendo in un modo disumano, voglio comunque apparire al meglio, ci tengo a questo lavoro e ci tengo a fare bella figura.
P

rendo la mia blusa bianca dal borsone e noto che anch'essa e messa male. Le piegatura occupano gran parte della camicetta e questo mi fa pentire di non aver tirato tutto fuori appena arrivata a Seattle.

Eri troppo impegnata a piangerti addosso.

Prendo il telefono e vedo se nei dintorni trovo una lavanderia. Sono sola e senza auto e stranamente mi manca il mio pick-up rosso, quello che si fermava sempre nel momento sbagliato.
Potrei chiedere a Ryan, ma dall'ultimo episodio abbiamo parlato ben poco e non mi sembra il caso di ricominciare proprio ora che ho bisogno d'aiuto.
Ellie, ormai lavora costantemente per la società d'avvocati che l'assunse giorni fa, sembra essere felice del suo nuovo impiego, è così presa da questo suo nuovo mondo. Questo mi ricorda che anch'io devo esserlo per domani e quello che ho sempre sognato e lui non può rovinarmi anche questo.

Dimentica Devhon Monroe.

Parole che ormai mi ripeto troppe volte al giorno, ma costantemente ripenso a lui ogni volta. Quell'uomo così misterioso è riuscito a rovinare quel poco che avevo.

Non l'ha rovinato, la solo portato con .

Sento la porta aprirsi e dei passi in cucina, sbuco dalla stanza e vedo Ryan che cammina guardando il cellulare.

<<A sei tu!>> Dico sorpresa.

<<Già, sono io>>. Risponde freddo avvicinandosi al mino frigo in cucina.

<<Aspettavi qualcuno?>> Mi chiede, ma senza guardarmi, mentre prende una bottiglia d'acqua.

<<No, non aspettavo nessuno. Stavo cercando una lavanderia dei ditorni, sai per domani...>> Dico senza finire la frase, non sapendo se è  veramente interessato a quello che dico.

<<L'hai trovata?>> Chiede.

Non credo gli interessi davvero, penso più che ti risponda per educazione.

<<Stavo dando un'occhiata proprio ora.>>  Dico alzando il telefono, ma noto che è ancora di spalle.

<<Dai prendi l'abito, ti porto io>>. Dice all'improvviso.

Ho pensato male.

<<Davvero? Lo faresti davvero?>> Chiedo entusiasta.

<<Si Mia, davvero. Allora ci
muoviamo?>>

<<Arrivo subito!>> Corro nella stanza prendo tutto quello che serve e raggiungo la cucina, ma noto che lui non è più lì e il portone di casa è aperto.

Inevitabile 2 L'impero Del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora