Capitolo 14

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Mia

Maledetta Dafne!

Mi aveva detto che non saremmo mai restati soli e, ora mi ritrovo con lui in uno spazio chiuso mentre sorvolo lo stato di Washington.

Merda! Merda! Merda!

Sento già mancare l'aria, losservo mentre si stende su quella dannata poltrona e i troppi pensieri, soppressi fin'ora, riaffiorano incominciando a prendere forma nella mia maledetta testa.

provocante Mia!

Le parole di Ellie mi ronzano in testa come mosche. Io provocante? Il solo pensiero mi fa arrossire, inciampare, cadrei e mi renderei solo ridicola ai suoi dannati e magnifici occhi da quel colore surreale.
Sapevo di dover rifiutare, sapevo che non era una buona idea, proprio come sapevo che dovevamo aspettare Dafne!

Maledetta!

Guardo fuori l'immensa bellezza dello stato di Washington, per cercare di non pensare alla mia assurda e surreale situazione.

Brava Mia! Sei la migliore.

In sottofondo da delle piccole casse parte della musica classica, in un altro momento sembrerebbe la situazione perfetta. Io che sono seduta su comode poltrone in pelle Beige e nere, su un Jet privato, con un hostess che mi serve drink, perfetto no? E invece niente di tutto questo lo è. E tutto a causa sua...
Mi volto e lo guardo, i suoi occhi socchiusi, quei capelli sempre in un totale disordine, ma così setosi da sentirli tra le dita. Sono fusa!
Percorro il suo corpo, quelle spalle larghe avvolte da una camicia grigia, che tendono a piegarsi sulle spalle, pantaloni di un completo scuro, con quell'immancabile cinta armani, che come sempre spicca.

Frena Mia!

Potrei guardarlo per ore, non mi stancherei mai. È una visione meravigliosa, ora sembra così in pace, ma Dio solo sa cos'altro nasconde quest'uomo avvolto da un aura misteriosa.
Le sue nocche, ancora rotte, sono la prova che non ha perso le brutte abitudini.
Vorrei tanto sapere cosa lo spinge a compiere gesti di questo calibro, pestare e farsi pestare per riprendere il controllo.

Ma il controllo di cosa poi?

Il classico uomo proibito, bello, ma dannato, chissà peccatore di quali crimini e rapitori di quanti cuori infranti.

Oh mio Dio Mia, sembri L' Austen. Ma che cazzo dici?
Si lo so sto divagando, parlo come le mie autrici preferite, morte ormai da anni, che hanno lasciato le loro parole sulle labbra di molti lettori incalliti e senza via d'uscita come me.

Mentre lo guardo sento gli occhi farsi pesanti e piano poggiando un gomito sul bracciolo mi addormento anch'io.

<<Signorina!>> Apro piano gli occhi e davanti a me, si palesa l'hostess di prima.

<<Siamo arrivati?>> Chiedo pulendo le mie labbra col il dorso della mano.

Che eleganza Mia.
Sei passata da un estremo all'altro.

Merda spero di non aver sbavato d'avanti a Devhon, sai come si sarà divertito.

<<Manca mezz'ora all'atterraggio>>.

Annuisco e alzo le braccia in aria per sgranchire le ossa rimaste nella stessa posizione per troppo tempo.
Guardo davanti a me e la sua poltrona è vuota.

Dov'è finito?

Mi giro intorno in questo jet e noto esserci solo una porta.

Sarà andato sicuramente al bagno.

Inevitabile 2 L'impero Del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora