capitolo 19

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Devhon

Dopo tre giri di borbon il mio cervello sembra non aver avuto l'effetto desiderato. Sono più lucido di prima.

Da cosa me ne rendo conto?
Dal fatto che i miei fratelli, seduti uno alla mia destra, e laltro alla mia sinistra, ancora parlano, e io ancora capiscono cosa dicono, il risultato dovrebbe essere l'opposto.
Sembrano l'angelo e il demone che sussurrano alla mia mente.

L'effetto dell'alcool non dovrebbe essere quello di annebbiare la mente e affogare qualsiasi cosa ti torturi?
A me invece sembra aumentare addirittura la voglia matta che ho di lei, è come se sentissi il suo profumo bruciare le mie narici. Il solo pensiero di non averla tra le mani, di non sentire quella pelle che brucia al mio passaggio mi fa solo aumentare il desiderio di lei.

<<Allora ci dici perché beviamo?>> Domanda Adam.

<<Io un idea ce l'avrei>>. Risponde Patrik.

<<Ma perchè siete ancora qui?>> Domando a entrambi, guardando prima l'uno e poi l'altro.
<<Non avete niente di meglio da
fare?>>

<<No!>> rispondono insieme.

<<Perchè sappiamo che cosa tortura la tua mente, il tuo uccello e spero tanto non il tuo petto caro fratello>>.
Mi giro di scatto verso Patrik, che armeggia con il suo I-phon.

<<E dimmi genio,cosa torturerebbe la mia mente, il mio uccello, e il mio petto?>>

<<Mia, chi altro>>. Risponde senza esitazione.

Mia.

<<E cosa te lo fa pensare?>>

<<Non è così?>> Chiede girandosi verso di me e girando il telefono con lo schermo rivolto verso il basso.

<<Sai che è più complicato di così, e pure non esiti a girare quel tuo fottuto dito nella piaga. Cos'hai che non va?>>

<<Cos'hai tu!? Ti ostini con questo rito della tortura. Io voglio solo capire che diavolo vuoi fare Dev! Non so se la tua mente te lo rammenti, ma hai un fidanzamento da annunciare e matrimonio da affrontare tra non molto, che cazzo le dirai? Oh Mia scusami! L'avevo dimenticato>>.

Ha ragione, ma non lo ammetterò mai.

Mi giro di scatto verso di lui e scendo dallo sgabello dov'ero seduto e mi avvicino,  intanto lui non si smuove di mezzo millimetro.

Ti conosce.

<<Credi che l'abbia dimenticato? Credi che le notti siano serene come le tue? No fratello, non lo sono, ogni dannata volta che penso a quello che mi attende il mio corpo salta e il sonno si allontana sempre di più è questa la vera tortura. Potrei far saltare tutto, ma la realtà è tutt'altra e tu credimi che non la conosci nemmeno lontanamente. Colui che porta il peso viene sempre visto come un matto che agli occhi di chi ignora e viene giudicato, ma chi giudica non sa cosa lo affligge, cosa lo costringe a fare quelle scelte che sembrano così sbagliate. Quindi se non vuoi aiutarmi stai al tuo cazzo di posto e continua a tenere i tuoi segreti adolescenziali>>.

<<Cosa nascondi Dev?>> Mi chiede.

<<Potrei chiederti lo stesso>>. Dico guardando il suo telefono.

Inevitabile 2 L'impero Del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora