Capitolo 2

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Joel è stato abituato ad un certo stile di vita che ho sempre definito sfarzosamente povero. Si lo so cosa state pensando, cari lettori, ma adesso vi darò le dovute spiegazioni. Mi rendo conto che sono due termini completamente opposti ma penso siano molto adatti avendo analizzando le circostanze; Sfarzoso perchè non perde occasione per ostentare le proprie ricchezze anche nelle piccole cose come il banchetto di poco fa e povero perchè sostanzialmente non si ritrova altro che beni materiali e beni affettivi solo di facciata per non parlare dell' essere schiavo dei suoi averi... penso voi possiate immaginare, dalla prospettiva che si distacca dall'utilità del denaro in questa società, quanto potrebbe essere dura la vita di un benestante. 

Anche lui un uomo solo che si abbandona ad una caduca realtà. 

Ed eccoci qui sazi e un po' brilli seduti in questa grande stanza a ciarlare mentre ammirano il cielo costellato e si pongono domande esitenziali che non prendono vie costruttive ma si chiudono all'orizzonte delle loro conoscenze per il timore di indagare oltre o per indifferenza. 

Una stella cadente li ammutolisce col naso all'insù.

<E tu, Lauren, non esprimi un desiderio?> mi domanda Camila che non mi ha tolto gli occhi di dosso da quando sono arrivata

<Perchè dovrei?>

<Hai visto anche tu una stella cadente, in genere si chiudono gli occhi e si esprime un desiderio...>interviene Joel sottolineando l'ovvietà del gesto

< E' soltanto un frammento di asteroide che entrando nell'atmosfera terrestre, viene riscaldato fino all'incandescenza dalla collisione producendo così una scia luminosa> rispondo altezzosa e oggettiva

<Si è vero, ma l'uomo da sempre esprime un desiderio dopo averla vista> sostiene la bruna e voltandosi verso gli altri li porta a conoscenza che <Qualcuno mi ha detto che nell'antichità si pensava che il destino di un uomo fosse scritto nelle stelle, così quando una stella cadeva significava che il destino non era più scritto e che quel bambino, ormai uomo, poteva cambiare il proprio futuro> mi sfida la ragazza con lo sguardo per insinuare un ricordo

Lo so benissimo, questa è una delle tante ipotesi.

<Tutte fantasie. Un meteoroide filante non è magico e noi non viviamo in una favola. I desideri spesso sono soltanto conquiste impossibili a cui vi aggrappate speranzosi ma nella vita bisogna avere degli obiettivi raggiungibili> 

Smorzo la conversazione accendendo l'ultima sigaretta della giornata, inspirando assieme al fumo un groviglio familiare che non perdo tempo a soffocare e poi soffiare via in una nuvola grigia per non poter indugiare nella chiarezza di un passato nauseante. Le loro voci ormai sono diventate un sottofondo di romantici progetti futuri...

<Sinuhe, Alejandro non dovete preoccuparvi di nulla. Mi occuperò di tutto, voglio che si senta una principessa>

<Non c'è bisogno Jo, lo sai che non mi importa apparire>

<Lo so amore mio, ma posso darti tutto quello che desideri e lo farò ogni giorno>

<Mi basta il tuo amore> 

<E qualche auto costosa e vacanze in giro per il mondo...> si intromette la loro amica, Dinah mi pare, che fomenta l'ostentazione della condizione agiata

<Vedrai, tutto cambierà in meglio figlia mia e i tuoi sogni diventeranno la tua vita. Sposarsi e poi diventare madre sono le cose principali a cui bisogna aspirare> 

e io non posso far altro che apprezzare la mia scelta in questo miraggio di una esistenza migliore perchè condivisa dove l'unica aspirazione è la prole per riempire il tempo futuro...

<Lauren voglio cogliere l'occasione per chiederti una cosa> e si lo so già, d'altronde sono l'unica persona più vicina ad una famiglia che ha <Vorresti essere la mia testimone di nozze?> ma tra tutti gli impegni che ho dove lo troverò il tempo? <Sei la mia famiglia e sai quanto ci tenga a te> 

Oh Joel se solo io sapessi gioire come prima...

<Sarà un piacere per me> accetto con moderato piacere 

<Sono così felice che potrei abbracciarti ma mi picchieresti > ride di gusto strappando un sorriso ai presenti<Noi andiamo a dormire, tu ti trattieni ancora un po' qui?> 

<Si Joel, qualche altro minuto...>

<Bene. La tua è la solita stanza. Buonanotte Laur> mi saluta con un bacio volante

<Buonanotte a voi> 

Mi lasciano lì ormai stanchi e un po' storditi dall'alcool. La grande libreria messa in un angolo della sala richiama la mia attenzione e tra i tanti libri ne scelgo uno, il mio preferito, letto e riletto forse un centinaio di volte. 

<Le notti bianche di Dostoewskij. Mh, l'ho letto anche io e non mi è piaciuto tanto devo ammettere>  In un primo momento sobbalzo per lo spevento ma il profumo che la precede e del quale il mio olfatto un tempo era dipendente non mi smuove più di tanto, così maleducatamente continuo a rivolgerle le spalle e sfogliare il libro<Ho sempre odiato il tuo modo di ignorarmi. E tu lo sai bene> il mio silenzio mi fa da scudo <Non avrei mai pensato di ritrovarti qui nè avrei mai immaginato di poterti incontrare di nuovo...>

<Le disgrazie sono improvvisi avvenimenti funesti in queto caso reciproche>  la interrompo prontamente 

<Non ti riconosco più> sussurra

Mi volto per guardarla negli occhi con tutta la freddezza di cui sono capace avvolta dal mio manto altero<Non mi hai mai conosciuta Camila> oltrepasso la sua figura stringendo tra le mani il libro pronta per andare nella mia camera e godermi qualche momento insieme a sillabe d'amore nelle quali anche il più vivido dei sogni ingrigisce nel momento in cui la fantasia si mostra per quello che è

<Bugiarda! Lo sai bene che non è cosi! Ma tu scappi sempre...> quest'ultima frase mi immobilizza mentre una forza incontrollata combatte per mostrarsi in tutta la sua ira. Lauren vattene mi urla il buonsenso ma le mie gambe restano immobili in questa fottuta stanza nell'eco di quella velata e falsa accusa.

<Mi rendo conto che non sei cambiata affatto...stasera lascerò la ragione essere dalla tua parte perchè non ho intenzione di sprecare altro tempo col nulla>

<E questo cosa vuol dire Lauren? Pensavo fossi morta!>

<Non confondere la tua memoria raggirando gli accadimenti> e voltandomi concludo<Io sono morta per te>.

Giove, il tuono che fece breccia nel mio etere

oltrepassando il viver secondo ragione 

si rivelò saetta fatale

 che infiammò il cuore polverizzandolo 

e una fenice con ali nere si alzò in volo...

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