Capitolo 14

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<Riesci a farmi stare bene> senza posa la sua mano è sempre lì

<Perchè lo fai?>domando, chiudendola nella mia, incerta ma curiosa. Lei sorride.

<Ti ricordi cosa mi dicesti una sera?> intreccia le nostre dita< Quando dire non saprò, il mio cuore dirà>



Se il fiato

incespica in assenza,

oda il tatto 

indubbio,  il mio petto...


FLASHBACK

<Sei tenera quando non riesci ad esprimerti> mi prende in giro mentre il calore si concentra sulle mie gote

<Dai Camz...> abbasso il capo cercando di nascondermi

<Sei ancora più bella imbarazzata>

<Per favore!>sussurro la mia supplica 

<Va bene, va bene per ora smetto>

<Ti ho sempre detto di avere difficoltà ad esternare alcune cose> annuisce<Ecco, quindi non chiedermele> le regalo un sorriso enorme che diventa eco sulla sua bocca

<Ti ho chiesto solo cosa sono per te...E voglio saperlo. Come devo fare quando non riesci ad esprimerti?> 

<Quando dire non saprò, il mio cuore dirà>

<Ovvero?>

<Questo devi capirlo da sola, sarebbe troppo facile altrimenti>le faccio la linguaccia

<Per una volta non potresti essere limpida?>si lamenta sistemandosi tra le mie gambe con la schiena contro il mio seno

<No. Essere sfuggente mi rende affascinante> un bacio schiocca sulla sua tempia mentre la stringo forte

<Mi innervosisce>

<Si lo so, è divertente>

<No> mi guarda imbronciata ed istintivamente mi mordo il labbro inferiore

<Ammetti che ti piaccio perchè sono così>

<Ti piacerebbe> volta il busto poggiando la testa su di me. 

In questo momento il cuore narra i versi più belli in furenti palpiti...

FINE FLASHBACK

<Adesso l'ho capito>

Il ricordo imbeve le mie ciglia.


***


Il chiarore scheggia le tenebre ma con garbo, quasi timoroso di dover prendere parte a questa congiunzione sensuale o forse percepisce già l'aere tumultuosa che sta per giungere nei miei sentieri foschi: il pandemonio della mia razionalità.  Il movimento rapido delle mie palpebre che adattano la mia vista alla luce nuova genera una strana riflessione: Al buio le pupille si dilatano per far entrare più luce, mentre in condizioni di luce intensa si restringono per evitare che ne entri troppa e fin qui la cosa è risaputa. Tenete a mente questo e come avrete intuito dai capitoli precedenti,ho sempre attribuito alla parte incorporea di noi una grandissima importanza e così come credo che il cuore sia la parte fisica ma nascosta, gli occhi invece penso che siano la parte visibile dell'animo...

Adesso riflettete e vediamo se riuscite a capire quello che voglio dire, come la mia mente elabora alcune cose e magari potrebbe anche piacervi questa ispirazione.  Dunque, metaforicamente parlando vi dico:  così come le pupille che al buio si dilatano, l'animo nelle ore notturne riprende fiato calando le sue barriere e mostrandosi in tutta la sua fragilità senza avere timore di nessuno se non di se stesso; con la luce diurna esso si chiude in base alle circostanze per proteggersi ma senza eclissarsi del tutto per poter sentire...

Le ore notturne sono la solitudine mentre quelle diurne rappresentano la violenza della realtà...

Non lo trovate sorprendente?



Alla luce siamo i guerrieri che del buio sono vittime,

Siamo della vita i superstiti in spirito per spirito soltanto,

Noi siamo occhi ...



Saper farsi strada nel buio con delicatezza è cosa rara.

<E' l'alba, dobbiamo vestirci e tornare in camera>

<Si> lascia un bacio lungo il bordo della mia madibola e si alza. Ci vestiamo con rapidità, penso che entrambe vorremmo evitare di essere viste in questa situazione, dopo una notte di sesso decifrabile dal nostro aspetto<Potremmo guardare l'alba...>

<Camila non possiamo farci trovare qui, la tua famiglia e è al piano di sopra ed è ormai mattino> ruota gli occhi al cielo

<Non mi importa ora>

<Magari un'altra volta> cerco di concludere in fretta e andarmene

<Ignorerai tutto questo?> mi spiazza la sua domanda così diretta<Farai finta di niente Lauren?>

<I-io...Camila è complicato...>

<Non lo è. Sei tu che vuoi rendere tutto difficile.Ti conosco, ti lascerò del tempo per riflettere, ma questa volta non sarà come anni fa. Non ho intenzione di aspettare molto> mi lascia un bacio a fior di labbra e se ne va.


***

Mi agito tra le lenzuola cercando di trovare un equilibrio tra le due parti di me che gareggiano per prendersi il merito della mia pazzia.  Non riesco a focalizzare l'attenzione sulle mie sensazioni, emozioni, percezioni in questo intrico...Maledizione! 

<Uff! Normani è mattino, svegliati dai!>apre un occhio guardandomi torva<Dormi sempre>

<Madonna quanto sei brutta stamattina, che ti è successo?>

<Grazie Mani. I tuoi complimenti sanno sempre come aumentare la mia autostima> ride di gusto

<Il tuo senso dell'umorismo ha bisogno di una revisione accurata...E comunque, dico davvero, sembri sconvolta. Di nuovo gli incubi?>

<Mhmh> non ho voglia di affrontare quel discorso, devo metabolizzare, riflettere, risolvere...

<Avresti potuto svegliarmi...>

<Grazie lo stesso>

<Devono essere stati davvero brutti se hai fatto la doccia di notte>

<Mh?>

<Il tuo corpo, acqua, doccia, bagnosciuma, profumi...Ci sei ?>

<Ah si si>

<Bah. Andiamo a fare colazione?>

<Sono stanca e vorrei provare a dormire un po'>

<Ma abbiamo un'uscita programmata tutti insieme...>

<Lo so Mani, vi raggiungerò più tardi>

<Resto con te>

<No. No. Ho bisogno di stare sola, non preoccuparti>

<Sicura?> annuisco per confermare e dopo la sua igiene mattutina raggiunge gli altri.


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