Ebbene si, miei cari, ho vissuto un tempo della mia esistenza anelando di essere la prediletta per qualcuno al quale ero legata da emozioni o sentimenti sinceri. Ho atteso un tempo infinito per il mio animo di sentirmi dire: ho scelto te. Ma queste tre parole le mie orecchie non hanno udito né i fatti hanno appurato. Al contrario, la mia presenza e il mio garbo per le debolezze e i momenti di sconforto altrui, ma anche per il mio modo di accarezzare teneramente i sensi mi hanno fatta scivolare nell'ovvietà, nel banale come quelle certezze che ancora si devono concretizzare...
Spesso, molto spesso sono stata la costante quando non c'era niente, ecco, diciamo così...
Con Camila tutto sembrava diverso: le blandizie vicendevoli alla nostra sensibilità erano la tregua da tutto il resto. Nonostante un cielo pieno di insidie noi ce ne stavamo lì a inventare le stelle avendo cura l'una dell'altra. Neppure lei fu in grado di scegliermi davvero...
Ero una persona pronta ad aiutare tutti ma, giammai, si associ questo ad un profitto personale di qualsiasi genere.
Il mio modo di fare era strettamente e unicamente legato alla mia coscienza...
Il cigolio della porta mi riscuote e la figura della ragazza dei miei pensieri si rivela. Soltanto adesso nella mia mente riaffiora il racconto di Normani: Camila è innamorata di me. Mi ama anche più di prima. Ma come si può amare qualcuno dopo tanti anni, nella nostra situazione. Se ragionassi col cuore, troverei sicuramente una risposta originale degna sì di riso ma sensata all'istinto. Ma sono mente, sono ragione e non si può amare qualcuno in questa circostanza. Non mi conosce. Non sa chi sono diventata nel frattempo.
Non sa che le crepe del mio cuore l'hanno fatto franare...
che non so più parlare d'amore, che non so più disegnare coi miei baci fiori sui suoi tagli, che non so più posare il mio cuore sul suo nelle notti, che non so più guardare con emozione l'unica meraviglia al mondo per me...
<Ho bussato ma non hai risposto, Normani mi ha detto che ti ha lasciata qui e->
<Che vuoi?>
<Parlarti> chiude la porta ma non si avvicina, rimane lì aspettando forse un mio invito a sedersi sulla poltroncina accanto
<Riguardo cosa?>
<Quello che hai visto stamattina->
<Intendi quella specie di accoppiamento ributtante degno neanche delle bestie? Beh, non c'è nulla da dire. L'atto parla da sè e non ho ancora digerito il pranzo, vorrei evitare l'emissione forzata del contenuto gastrico->
<Ripicca! L'ho fatto per ripicca>
<Puerile>
<Mi hai ferita. Sentirti dire che per te non ha significato nulla mi ha profondamente ferita Lauren, mi sono sentita usata>
<Benvenuta nel club> la interrompo ancora
<Per me ha significato qualcosa. Ho provato delle cose>
<Talmente tanto che ti sei buttata sulle prime labbra che hai avuto a disposizione. Ma piantala>
<Se non provi nulla perchè sei infastidita?>
<Non sono infastidita dal fatto che tu abbia baciato un altro> mi schiarisco la voce e mi alzo senza però avvicinarmi< Ciò che mi infastidisce non ti riguarda>
<Si invece, parliamo di noi>
<Di te, non associarmi alla tua persona>
<Il tuo comportamento non mi allontanerà Lauren. Lo so bene che questa è la solita corazza che usi per difenderti. In alcuni momenti l'hai già mostrata e sai bene che non mi arrendo>
<Che noia. Perchè non vai dal tuo fidanzato e ricordate insieme i momenti vissuti invece di infastidire la mia quiete?>
<Perchè è con te che voglio ricordare i momenti passati> e adesso si avvicina velocemente <E' con te che voglio riprovare quelle sensazioni. E' con te che voglio essere me stessa di nuovo>
<Il passato è passato>
<Sai cosa penso Lauren: tu sei terrorizzata di starmi accanto perchè provi ancora qualcosa per me. Scappi da me perchè sai che tutto quello che hai provato in passato potrebbe riaffiorare! E hai paura di farti male>
<Non dovresti bere> mi volto dandole le spalle fingendo di cercare le sigarette
<Le sigarette sono qui> mi porge il pacchetto<Se sei così sicura, perchè non proviamo questi ultimi due giorni a passare del tempo insieme? >
<No>
<Perchè?>
<Perchè non ho voglia di stare con te> scuote la testa
<Ho ragione io>
<Tu? Mai!>
<E allora che ti costa? Dimostrami che non provi nulla, vediamo se sei così forte come vuoi sembrare. Giuro che poi la smetto>
<Non voglio sembrare nulla>
<Hai paura di me. Sono sicura che Normani ti abbia raccontato tutto, che provo ancora dei sentimenti per te. Per questo hai paura eh?> stuzzica
<Il tuo intento era manipolarla>
<Stai prendendo tempo Lauren. Esattamente come le prime volte, te le ricordi? Avevi paura di me, ti sentivi in soggezione perchè cominciavi a provare interesse e ti allontanavi. Per quanto tu voglia sembrare diversa, fai esattamente le stesse cose>
<Basta! Va bene. Due giorni di tregua ma non rimanere troppo delusa quando ti manderò a fanculo> sorride mordendosi il labbro
<Me ne farò una ragione> mi bacia la guancia e prima di lasciare la stanza strizza l'occhio.
Le sventure temprano gli animi giusto? Io sono forte.
Ma il mio animo sarà a prova di Camila?
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COSA SUCCEDERA'?
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