Capitolo 9

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<Come stai?>

Una delle domande che mette il mio stato d'animo in una situazione disagevole se fatta da persone che in quelle parole ci mettono tutta la sincerità del loro cuore e l'interesse amorevole di sapere, di offrirsi alla tua intimità.  Seppur semplice è una delle domande più personali da fare e da ricevere e se la risposta è onesta e dettagliata può aprire una conversazione tanto intima. Molto spesso, purtroppo, è solo una domanda superficiale che caratterizza una forma di cortesia. 

<Tutto regolare> 


limito la mia risposta non sapendo esattamente scindere quanto bene, quanto male e quanto nulla mi vivono dentro...


<Mi sei mancata tanto>tiro su l'angolo della bocca<Ma a te non manca nessuno...>mi punzecchia non avendo ricevuto subito una risposta concordante

Ormai pure questo mi sembra una frattura nella mia corazza e lei ne è consapevole anche se tenta di far nascere leggeri sensi di colpa per indurmi a rispondere. A volte sapere non basta, ci vogliono le parole.

Il mancarsi è già un appartenersi.


Nella mia poca esistenza l'unica mancanza greve porta il Suo nome...


<Come va il lavoro?> cambio discorso 

<Bene Bene. Sono sempre in giro per il mondo ma in fin dei conti l'ho scelto per questo. A te?>

<Stressante ma va bene>

<E in amore?> alzo gli occhi al cielo per esternare la noia verso questo argomento che a lei tanto piace<Dai Lauren, non essere noiosa. Voglio sapere>

<Uno scrittore una volta disse:"Il 90% di tutta la saggezza umana sta nella capacità di farsi gli affari propri> il mio sguardo eloquente la fa ridere attirando l'attenzione degli altri, intenti a rilassarsi e brindare a bordo piscina

<"I miei affari mi annoiano a morte. Preferisco quelli degli altri" diceva Wilde> scuoto la testa e cammino vero la grande vasca entrando in acqua. Trova sollievo il corpo beandosi del calore, mi immergo tutta e me ne vado verso il bordo opposto a quello dove sono gli altri. I loro sguardi mi vestono ma non me ne curo né in bene né in male. Poggio la testa sul margine e rilasso il corpo provando a svuotare la mente da ogni pensiero.

<Sei sempre più bella> la voce della mia amica interrompe il mio momento e le sue mani si perdono tra le mie ciocche brune e bagnate<E non sono l'unica che lo pensa...> si sistema al mio fianco <Hai notato come ti guarda quella ragazza?> sussurra

<Quale ragazza?> 

<Quella più bassa ed è anche molto bella> amica mia se tu sapessi chi è quella ragazza

<Non mi interessa>un suo sospiro onomatopeico in risposta

<Ti interessa il vecchio che ti sta fissando!? Da quando ti concedi agli anziani?>

<Non essere schifosa! Lui proprio è il nulla> ride. Le sue mani in stile arabesco nella mia chioma  diminuiscono la tensione psichica di questi giorni. Mi lascio andare. Sgombro la mente.

<Lei però non ti toglie gli occhi di dosso>

<Piantala Mani. Non mi interessa nessuno>

<Guarda che non ho intenzione di farti da badante quando sarai vecchia. Sei già acida adesso, poi sarai peggio per non parlare dell'incontinenza, imboccarti, delle tua difficolta a deambulare, la difficoltà del linguaggio per la degenerazione cerebrale->

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