Capitolo 3

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<Scommetto che ti sei svegliata presto per vedere l'alba>

<Credi io sia davvero così prevedibile?>

<No no. Ma pensavo ci fosse ancora una minuscola parte romantica in te>

<Mh. Mi sono svegliata presto per la mia solita passeggiata mattutina> annuisce

<Hai dormito bene?> questa sua domanda ha un valore più profondo di quello che potreste pensare; vi è nascosta una specie di cura poichè lui è consapevole delle mie notti passate in bianco dove gli equilibri si posano esausti e le mie iridi fremono...

E no, non sono stata io a rivelare dettagli di me ma una dispettosa casualità in un giorno ormai lontano.

<Una notte dura per via del letto che sembra marmo... spero che anche la tua sia stata una notte altrettanto dura... > rispondo con un pizzico di umorismo lasciando intendere un doppio senso

<Non cambiare dicorso Lauren> mi ammonisce inutilmente ma con un sorriso cretino, probabilmete la mia battuta salace è veritiera <Comunque si e se vuoi posso raccontarti tutti i particolari->

<No mio Dio, devo ancora fare colazione!>

<Come se tu fossi una santa!> scrollo le spalle e mi verso un po' di caffè 

<Credi che riuscirai ad innamorarti un giorno?>

<Questo caffè fa schifo>

<Ok ok lascio perdere> sospiro

<Deliziati del sentimento d'amore che nutri per Sofia anzichè impicciarti della mia vita> alza gli occhi al cielo con fare eccessivo

<Lo faccio eccome e proprio per questo, nonostante la tua freddezza, vorrei che anche tu  provassi questo sentimento di nuovo. E spero che tu un giorno davvero ci riesca ad essere felice>

<Ma piantala con queste schiocchezze come se uno non potesse essere felice da solo> rido <Suvvia Joele, mi hanno insegnato che chi di speranza vive disperato muore>

Il discorso viene interrotto dall'arrivo degli altri ospiti e finalmente si mangia. Sulla sedia accanto alla mia si accomoda Camila, ieri sera l'ho lasciata lì ignorandola completamente, in totale menefreghismo. Ho cercato il più possibile di non lasciare alla mia memoria portare a galla ricordi, neanche briciole di quegli attimi.  

Spesso la memoria è una puttana travestita da speranza che non si proietta nel tempo futuro ma passato, che ci riporta indietro a dei momenti e fa riemergere sensazioni provate e che spesso non hanno trovato la collocazione sperata nel presente e possono farti crollare...Prostituendosi offre ricordi su cui aleggia ancora, imperterrita, la speranza del cambiamento, ma dopo aver soddisfatto le sue voglie si mostra per quello è; ci si accorge, quindi, che molesta solo gli stati d'animo e li anima di minime e schiocche speranze che restano addosso...

Quanto sperai in un dolce avvenire

ma solo mordace realtà...

<Notte insonne?> sussurra l'attimo prima di sorseggiare il suo caffè. Una domanda alle mie orecchie da mercante <Ti ho sentita camminare su e giù in camera> 

<Questa torta è squisita> sogghigna sapendo che in realtà la torta di mele non mi piace per niente

<Ne dovresti prendere ancora un po' allora> ne prende una grande fetta e la mette nel mio piattino. Questa stronza.< Forse avevi bisogno di coccole per dormire...>

<Piantala> le intimo con tono minaccioso ma lei non sembra interessarsene

<Ricordo quanto ti piacevano le mie coccole>

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