Capitolo 10

146 14 3
                                    


I suoi occhi mi dichiarano guerra, l'angolo carnoso in alto mi sfida, le sue mani vogliono il mio pentimento, le sue cosce in vista per riandare con la memoria a quella notte dove le sue gambe sono state la sorgente del mio rivelarmi per la bramosia di averla... Ed io lo so, lo so bene. E' un'eterna lotta di potere tra noi due nella quale l'arma vincente è la gelosia. E' un gioco scorretto e impetuoso.


Oh vetusta psiche, tu pure senti,

colgo la rivolta-acquietati-

al supplizio mi pieghi-

afferrami, tieniti forte...


<Un po' di ritegno non sarebbe male>borbotto

<Ma dai Lauren, lo sai che quando la passione è tanta non si conosce ritegno>afferma con il suo risolino canzonatorio

<E' indecente. Andiamo!> oltreppasso la mia amica non degnando più di uno sguardo quella scena disgustosa e raggiungo l'auto

<Perchè corri?! Aspetta, guido io>

<Non corro>

<Ti sei teletrasportata praticamente Lauren>

<Dai Mani, bando alle ciance. Andiamo via>


I primi anni, dopo essermene andata, mi ha sfiorata l'idea di lei con un'altra persona e tutto ciò che concerne la sfera intima non solo fisicamente parlando e mi attanagliava una strana sensazione, una specie di dolore che mi bruciava dentro: ero gelosa e non volevo ammetterlo neppure a me stessa. Il timore di non poterla avere mai più, neanche nei reconditi meandri del tempo e  il terrore di una sua consapevolezza del mio non essere degna di lei,  del mio esser troppo poco, del mio esser nulla e donarsi ad un'altro cuore... insomma quel granello di speranza inceppava il meccanismo del mio vivere e mi angustiava...E mi domandavo:  mi pensa di tanto in tanto? Ha paura di avermi persa per sempre? Le manco?...e mi auto illudevo con l'immaginazione...

Un po' lo sono tuttora, mio malgrado, e lo sarò tacendo pure la vana speme.



La  mia bocca 

come di Pandora lo scrigno:

ma in fondo tutto l'amore

prima la mia inquietudine...



<Che ti prende?>rompe il silenzio del mio gravoso respiro girando la chiave nel blocchetto d'accensione

<Nulla> 



...Sovente nel niente riassumo la mole del mio cuore...



<Non mentirmi Lauren...> mi ammonisce

<Davvero>

<Vi ho viste...>

<Parli al plurale il che è giusto dato che nella scena di poco fa i protagonisti erano due ma il pronome "vi" in questo caso mi coinvolge ed è errato->

<Smettila! Non sviare il discorso con queste risposte da saputella. Perchè ti guardava in quel modo? E tu perchè la guardavi in quel modo?>

<In che modo la guardavo?> chiedo leggermente stizzita

Un Legàme PericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora