Capitolo 4

183 17 3
                                    

Assaggia i miei orli carnosi, con grazia posa senza l'intenzione di disgregare l'armonia di un incastro tenero. Tiene saldo il mio labbro inferiore e le dita della sua mano sinistra disegnano un sentiero, a destare anfratti di sangue sino alla sorgente che accelera il flusso in questo istante. In me si segretano emozioni, le sento dileguarsi ma nella frenesia non corrono alla mente per essere annientate bensì al cuore nella speranza di essere accolte...

Oh anima mia, sei amazzone 

che non desiste,cosciente,

tuo è il volere, solo tuo,

si scioglie la volontà 

solo Lei, Lei soltanto

anela il cor buio...


<Batte ancora...> rivela nella mia bocca<Batte ancora...> accoglie nel palmo aperto lo scandire dell'emozione  che stretta, straripa dalle arterie<Batte Lauren> e non mi bacia, mi scruta chiedendomi il permesso di qualcosa che in piene facoltà di cuore concedo. Mi stringe. Si aggrappa al collo adagiando la sua testa nell'incavo a lei familiare e mischia i suoi battiti coi miei e pure la stilla nella sua fragilità, s'unisce sulla nostra pelle per non cadere...

Come può una goccia legarci?

 Ciò che ci unisce è una candida fragilità che non si vede...

La stringo.


Ma rimembra:

siffatto legame

l'animo inabissa...


<Non posso>

<Ma lo vuoi> le sue parole sono spifferi caldi sul manto fresco<Ti prego Lauren, ti prego stringimi>i fremiti che approdano sul mio corpo sono l'eco della sua preghiera.


Risvegliati ragione

fa' a lui scacco mia regina,

questo matto istinto...


<Non posso Camila>

<Stringimi Lauren>

Pure il cuore ragiona, ahimè. Cari lettori non sorridete, questa non è un'assurdità: l'istinto del cuore è una forma di ragione che ha pieno potere, più della mente. La ragione del cuore è colei che tutto può, colei che più ottiene, colei che vince o ti vince.

Mi ha vinta, come in passato, mia eterna rivale porta a sé l'ennesimo vanto.

No, non mi sgretolerò, la lascerò scivolare addosso ma le ferite non saranno fessure da cui annientarmi questa volta...


Ticchettano i minuti nel silenzio della stanza e non muta la stretta che non rammenta neppure il tempo, due corpi all'origine senza macchia, ad animo puro godono nel nulla: L'oscurità della Caligine greca che nel vuoto fu e poi tutto si generò... e col predominio della futilità nei giorni dell'uomo si obliò l'origine dello spirito...

Noi senza passato, senza presente, senza futuro.

Due anime acerbe nello splendore del nulla.

Non Lauren e Camila. Non io e lei.

Noi, liliale esistenza.

Assieme siamo, l'una o l'altra nessuna cosa.


Un Legàme PericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora