Capitolo 15

110 15 1
                                    

Un tailleur blu scuro a righe bianche e delle décolléte con tacco stiletto adornano il mio corpo stamattina, i capelli raccolti elegantemente in una coda alta e un trucco leggero completano il tutto; finalmente mi sono decisa a raggiungere gli altri. Normani mi ha informata che si trovano ad una mostra di arte moderna presso uno dei musei più famosi, così salgo in auto e raggiungo l'edificio. Salgo al 2° piano e la prima opera che attira la mia attenzione è la "Notte Stellata" di Vincent Van Gogh.

Questa opera ritrae il paesaggio idealmente visto dall'artista, dalla propria finestra, durante la permanenza nell'istituto psichiatrico, mentre il buio della notte fa da sfondo al mondo esterno. Un cipresso sulla sinistra e un piccolo villaggio illuminato al centro  in cui svetta il campanile della chiesa ed una fitta vegetazione. Nella parte superiore si staglia un grande cielo stellato che sembra avvolgere interamente il resto della composizione, rapendo da subito l'occhio dell'osservatore. Il cielo, le stelle, la luna sono collegati da un movimento che  da l'impressione di trovarci in un vortice e il senso di vertigine è forte.

Rappresenta la sua vita tormentata e anche i colori che ha scelto servono a sottolineare le sue sensazioni...un animo complesso che dipinge la notte desolata, dove spesso l'uomo è portato al confronto con le proprie paure ed ansie e basta poco per perdersi nei baratri della propria anima. 

<"Spesso penso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno"> la sua voce cita le parole del grande artista, mi volto e il suo sorriso lucente sembra il più bel dipinto del mondo

<Ciao>

<Ciao>

<Dove sono gli altri?> domando guardandomi intorno

 <In giro nel museo...>

<E tu che ci fai da sola?>

<Voglio godermi la mostra senza fretta> annuisco ed entrambe voltiamo lo sguardo all'opera sopraccitata<E' impossibile rimanere indifferenti di fronte a questo dipinto>

<Già>

<E' un po' come noi: caotiche e vorticose ma nel complesso un capolavoro pregno di significato...> un leggero sorriso nasce sul mio viso 

<Mh un bel paragone> ride <Se ci riflettessimo su non avresti tutti i torti per certi aspetti>

<Sono una ragazza intelligente> mi prende la mano <Sei bellissima Lauren. Pensavo non saresti venuta>

<Perchè?>

<Per quello che è successo stanotte tra noi> sospiro ammirandola meglio subito dopo, e senza indugio colgo ogni dettaglio della sua figura

<Mi piacciono le mostre d'arte> rispondo con franchezza e mostrando meno interesse  di quello che realmente ho, purtroppo, per la notte passata

<Cosa provi guardandolo?> domanda lasciando cadere l'argomento

<Bella domanda. Mi metti in difficoltà e poi..non vorrei annoiarti>

<Non lo fai. Adoro quando mi racconti quello che ti passa per la mente> 

<E' una chiassosa moltitudine di pensieri...> 

<Prova a raccontarla> mi perdo in questi colori, nelle brevi pennellate che seguono la forma delle figure. Lascio che mi entrino dentro per colorare i contorni delle sensazioni che provo.

<L'inquietudine solitaria dietro la calma apparente nel vivere terreno. Il tumulto intimo rispecchiato nell'etere che avvolge tutto mostrando più tetre prospettive di vita ma allo stesso tempo il chiarore delle cose. La morte di chi non si pone domande esistenziali ignorando l'oltre dei propri finti orizzonti,vive per vivere e basta talvolta affidandosi a cose divine per non cedere al peso della vita. Nel loro posto sicuro. La morte mia figurativa di un disagio esistenziale, di un sentire che ugge, di un tormento che brucia fino ad incenerirmi volta per volta...Una morte che fa però anche guardare al di là ...> sospiro rumorosamente< E' stupido lo so. Ma non so ben spiegarlo>mi accorgo che le nostre mani sono ancora strette l'una con l'altra

<Non lo è. Ho capito cosa vuoi dire>il suo pollice disegna ghirigori e intensamente cerca di intuire i miei pensieri soltanto guardandomi <Vorrei entrare nella tua solitudine e farti capire quanto è bello vivere>

<Che la via sia bella non lo metto in dubbio. Nonostante tutto; proprio come concetto dell'essere in vita intendo. Ma il mio turbamento è frutto di un modo di vedere le cose differente, diciamo così>

<Per questo vuoi stare sola>. Mi schiarisco la voce e con la scusa di dover tossire tolgo la mano dalla sua presa<Potresti condividere con qualcuno il tuo modo di essere> 

<Si potrei...>

<Essere felice nonostante questo>

<Non ho mai avuto fiducia nella felicità. Spostiamoci al 5° piano, lì c'è un'altra opera che mi piace> annuisce e dopo un'ultima fugace occhiata al dipinto raggiungiamo l'ascensore.

<Vorrei un tuo bacio adesso> il suo bisbiglio arriva forte e chiaro mentre si serrano le porte

<Hai detto qualcosa?>

<Vorrei tanto che tu mi baciassi adesso>

<Beh io-noi beh siamo qui e->

<Ah già dimenticavo. Devo prendere l'iniziativa>

E senza darmi tempo di realizzare le sue labbra sono sulle mie e le nostre lingue si sfiorano senza lasciarsi andare alla passione più intensa.

<Non riesco a smettere di pensarti>

<E normale dopo quello che abbiamo fatto>

<Non è per quello. Lauren dammi un'altra possibilità, voglio dimostrarti che quel giorno ho mentito a mia madre>

<Camila. Non voglio ricordare nulla di quello che è stata la mia vita prima di andare via>

<Perchè sei così testarda! Sono qui a chiederti di provarci seriamente. Ma tu hai paura e non provi a lasciarti andare>

<Paura?>

<Si Lauren. Paura di provarci e di starci male> una risatina amara è l'unica risposta che le concedo<Perchè sei venuta a letto con me?>

<Perchè si è creato il momento>

<Si è creato il momento...stai scherzando?> nego sicura della mia risposta<Sei davvero una stronza!>

<Lo so> esco dall'ascensore ormai arrivato al piano scelto dove trovo gli altri intenti a scambiarsi opinioni. Mi aggrego fuggendo. Quanta codardia!


________________________

Cosa ne pensate?

Lasciate un commento e votate!!!

(scusate eventuali errori)



Un Legàme PericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora