- Lucifer -
Mentre teneva aperta la massiccia porta, i suoi occhi rimasero fissi sul pavimento. Rimasi fermo per qualche secondo prima di pulirmi le scarpe sullo zerbino e fare il mio ingresso in quel castello che chiamavano casa. Quando chiuse la porta alle mie spalle, vidi Dante farsi strada verso di me. Mi schiarii la gola e rimasi immobile, in attesa del suo saluto.
"Lucifer! È un piacere rivederti," mi salutò ed io annuii, stringendogli la mano. La ragazza non si mosse dal suo posto vicino alla porta, il che mi confuse.
"È un piacere vedere lei, capo."
"Noto che hai già incontrato mia figlia," gesticolò verso di lei e mi voltai a guardarla nuovamente.
Quindi lei era la figlia di Dante.
Non me l'aspettavo così.
In testa avevo un'immagine diversa di lei.
Ora che li guardavo insieme, avevano dei tratti similari tra loro. Gli occhi verdi ed i capelli castani doveva averli presi da lui.
É bellissima.
Sta zitto Lucifer.
Tornai con il mio sguardo su di lui ed annuii.
"Bene, seguimi, la cena è già pronta," annunciò e porse una mano alla figlia che l'afferrò prontamente correndo al suo lato, come se fosse il suo posto sicuro. Seguii i due finché non raggiungemmo la sala da pranzo.
Fottutamente elegante.
Per una famiglia di sole cinque persone, mi chiedevo cosa se ne facessero di una sala da pranzo di quelle dimensioni, poi immaginai che fosse lì che Dante incontrasse i suoi collaboratori per discutere delle faccende quotidiane, quindi comprendevo la scelta.
Notai tre uomini già seduti, impegnati in una conversazione tra di loro.
"Ah, guarda chi c'è! L'uomo che non si fa mai vedere," disse Dominic a voce alta, facendomi quasi sorridere.
"Sono un uomo impegnato," risposi, sedendomi di fronte alla ragazza.
Non sapevo ancora il suo fottutissimo nome.
Era seduta vicino a suo padre, la sua sedia era praticamente incollata a quella vicina. Si stava stringendo il braccio e si mordeva le labbra ogni altro minuto. I suoi fratelli la guardavano preoccupati. Perché le davano tutte queste attenzioni?
"Scuse, scuse," sussurrò Dalton, ma con un tono abbastanza alto da poterlo udire dal posto in cui mi ero seduto. Roteai gli occhi verso di lui.
Il cibo era già stato servito sul tavolo. C'erano selezione di antipasti come formaggi e frutta. Le cameriere entrarono e portarono una porzione di lasagna per tutti, riempiendo anche i nostri calici col vino, fatta eccezione per la ragazza. Probabilmente non aveva ancora raggiunto l'età minima per bere l'alcool.
Non avevo mangiato molto quel giorno, quindi ero ben felice di affogarmi nel cibo. Era come avere il paradiso in bocca.
"Questo è delizioso, capo," constatai.
"Dior è una brava cuoca, non è vero?" Parlò guardando la ragazza, che ora sapevo si chiamasse Dior. Era un nome così strano. La guardava fiero, mentre lei teneva lo sguardo fisso verso il basso, arrossendo e sorridendo al complimento. Annuii, insicuro di cosa dire.
"Bene ora che abbiamo concluso i convenevoli, dobbiamo parlare" disse Daxton, distogliendo l'attenzione dalla sorella. Lei sembrò sollevata quando lui iniziò a parlare, togliendole di dosso il mio sguardo.
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La mia guardia del corpo
RomanceQuesta versione, è la traduzione di "Mr. Bodyguard" scritta da Wxnterwxlf. "Luci volevo -" " Non chiamarmi così, cazzo," la interruppe Lucifer con voce monotona, mentre fissava intensamente il pavimento in marmo sotto di sé. "Ti dona!" Si difese Dio...