- Lucifer -
Flashback:
"Hai guadagnato solo 150 euro questa settimana?!"
Mi urlò addosso mia 'madre'. Io indietreggiai, mentre il mio respiro si velocizzava nell'udire quell' orrida e minacciosa voce.
"S-sono troppo giovane per g-guadagnare più di così," le spiegai, dicendole la verità.
Avevo solo 15 anni, percepivo il salario minimo, non sapevo come o perché si aspettassero di più da me.
"Troppo giovane? Che scusa del cazzo sarebbe mai questa?" Mio padre urlò dall'altro lato dalla stanza, palesemente ubriaco.
"Mi disp-"
"Risparmiaci queste stronzate, Kennan."
Mi interruppe, avanzando verso di me e buttandomi addosso la sua bottiglia vuota di birra, squarciandomi la pelle sul volto e causandomi un profondo e sanguinante taglio. Sussultai per il dolore, ma non urlai. Non volevo che pensassero fossi una femminuccia.
Il sangue mi colava dal volto, andando a macchiare la maglietta bianca che indossavo. Potevo sentire le schegge di vetro incastrate nella pelle, lasciarne la cicatrice. Non volevo neanche vedere la gravità della ferita.
Mia madre non mosse un dito.
Rimase in piedi a guardare la scena, con un ghigno sul volto.
"Cosa facciamo? Non è abbastanza, Seb," piagnucolò, mettendosi i soldi in tasca.
Si guardarono l'un l'altro, senza proferire alcuna parola, poi mio padre finalmente aprì bocca.
"Niccolò! Vieni qui, veloce."
No.
È meglio che non faccia ciò a cui sto pensando.
Dopo qualche secondo apparì Niccolò, in piedi sulle scale.
"Sì, pa?"
Aveva sempre avuto un buon rapporto con i nostri genitori. Lui era il loro bambino prodigio. Aveva i voti più alti, le maniere più educate, un'estetica migliore ed aveva molto più potenziale di me. Per questo loro non si erano mai arrabbiati con lui, scagliando la loro frustrazione esclusivamente su di me.
La vergogna della famiglia.
"Abbiamo bisogno che vai a lavorare con Kennan, non guadagna abbastanza per mantenerci," lo informò.
Niccolò abbassò lo sguardo, sbuffando silenziosamente.
"Su, figliolo. Pensa a quanto ci renderebbe felici avere più soldi!" Lo incoraggiò.
Mi ricordavo che mi aveva rivolto le stesse parole non molto tempo prima, trasformandomi nel suo schiavo personale.
Scossi la testa verso Niccolò, sperando che comprendesse il mio segnale silenzioso.
"Devo concentrarmi sugli studi. Non ho tempo."
Sospirai per il sollievo.
Ma il sollievo se ne andò nell'esatto istante in cui mio padre cominciò a camminare verso il mio fratellino con un'espressione d'ira sul volto.
"Cos'hai detto, ragazzino?"
Niccolò trasalì, allontanandosi dall'uomo che si stava minacciosamente avvicinando a lui.
"N-non ho tempo."
"Quindi mi stai dicendo di no?"
Niccolò annuì lentamente.
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La mia guardia del corpo
RomanceQuesta versione, è la traduzione di "Mr. Bodyguard" scritta da Wxnterwxlf. "Luci volevo -" " Non chiamarmi così, cazzo," la interruppe Lucifer con voce monotona, mentre fissava intensamente il pavimento in marmo sotto di sé. "Ti dona!" Si difese Dio...