- Dior -
Flashback:
Ero seduta sul parquet di legno duro con le ginocchia premute forte contro le mie cosce al fianco di mia madre seduta al tavolo che faceva una colazione completa. A me era stata data solo una piccola pesca, gesto estremamente gentile da parte sue.
Non ero mai stata più felice di mangiare una pesca in tutta la mia vita.
Mi portai la mano tremante alla bocca, mordendo una piccola parte di quel frutto succoso così che non finisse troppo velocemente. Non sapevo quando sarebbe stato il pasto successivo, quindi dovevo contare il più possibile su ciò che avevo. Lei aveva già quasi finito il pasto, mentre io ero solo a metà pesca.
"Se non la finisci in 10 secondi, te la toglierò," mormorò sottovoce, la sua voce era colma di irritazione per quanto lentamente stessi mangiando il frutto. Mi venne il panico, i miei occhi si spalancarono mentre cercavo di mangiare velocemente la pesca.
Una lacrima mi scivolò inconsapevolmente dagli occhi, me ne accorsi solo quando atterrò sul mio ginocchio. Il suono della sua voce mi faceva venire la voglia di scoppiare in lacrime.
Finii la pesca, tentata di mangiare anche il nocciolo tanto era la fame che avevo, ma decisi di non chiederne un'altra, sapendo che la risposta sarebbe stata ovviamente negativa.
"Bene. Ora alzati e lava i miei piatti," mi ordinò, lanciando la forchetta nel piatto ed alzandosi velocemente, creando un rumore stridulo dovuto alla sedia che grattava contro il pavimento. Sobbalzai per quel rumore, ma noncurante, presi i suoi piatti e li posizionai nel piccolo lavandino.
Si mise al mio fianco al bancone, avvicinandosi e guardandomi.
Mi guardava sempre quando facevo ciò che mi chiedeva, per assicurarsi che non sbagliassi nulla, e se sbagliavo, la usava come una scusa per farmi del male.
Tirai su con il naso per la vicinanza del suo corpo che sovrastava la mia esile figura, mentre cercavo di pulire i piatti il più velocemente possibile.
"Più velocemente, porca puttana!" Mi urlò dal nulla, spaventandomi tanto da far cadere una piccola tazza al lato del lavandino, il manico si ruppe, mentre la ceramica rimase intatta, cosa che mi fece sospirare di sollievo. Forse non se ne sarebbe accorta.
Ma le cose non volgevano mai in mio favore.
"Tu stupida idiota, l'hai rotta! Sai quanto costa? Ovviamente no, tuo padre ti ha viziata dal momento in cui sei uscita dall'utero materno," disse sarcasticamente, spingendomi aggressivamente lontano dal lavandino e chiudendo l'acqua. Sussurrai per la spinta, ma cercai di reprimere qualsiasi rumore.
"-Ma va bene! Il solito uomo tornerà stasera, pagherà molto per avere un po' di tempo con te, così mi ripagherai quanto hai rotto. Quanta fortuna!" Si congratulò, spingendomi verso la mia stanza, facendomi cadere sulle mie ginocchia già sbucciate.
Scossi vigorosamente la testa, non volendo che l'uomo tornasse a farmi del male.
"Mm? Se vuoi dire qualcosa, apri quella fottuta bocca."
"N-No, no, per favore!"
"Per favore cosa?"
"Per favore non lasciare che mi faccia male, m-mamma."
"Avresti dovuto pensarci prima di rompere le mie stoviglie," disse noncurante facendo spallucce. Mi lasciai sfuggire uno singhiozzo.
"Per favore!"
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La mia guardia del corpo
RomanceQuesta versione, è la traduzione di "Mr. Bodyguard" scritta da Wxnterwxlf. "Luci volevo -" " Non chiamarmi così, cazzo," la interruppe Lucifer con voce monotona, mentre fissava intensamente il pavimento in marmo sotto di sé. "Ti dona!" Si difese Dio...