Capitolo Trentuno

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- Narratore Onniscente - 

Di fretta Lucifer portò un'euforica Dior nel suo appartamento, ringraziando silenziosamente Dio che nella lobby d'ingresso non ci fosse nessuno quando erano entrati. Si era tolto la giacca e l'aveva usata per coprire il corpo semi nudo di Dior, era felice di non aver ricevuto strane occhiate da degli sconosciuti.

Entrambi non stavano più nella pelle, sapevano cosa stava per succedere.

Avrebbero fatto l'amore.

Lucifer sognava quel momento dal secondo in cui aveva capito di provare dei sentimenti per la ragazza stretta tra le sue braccia, il pensiero lo attanagliava sempre quando era con lei. Certo, avevano già fatto dei preliminari prima, ma questa sarebbe stata la loro prima volta. Un ricordo speciale che non avrebbero più dimenticato.

Appena entrò nella sua stanza, posizionò gentilmente Delilah sul letto e lei gli sorrise innocentemente, sollevandosi sui gomiti e stringendo le cosce per l'eccitazione. Lui si sollevò la maglietta, mostrando il suo addome tonico e tatuato, i suoi addominali erano in bella vista alla ragazza che ci sbavava sopra. Abbassò lo sguardo verso Delilah che si stava togliendo la giacca, rimanendo in reggiseno, gonnellina e calze.

"Merda, questa è una visione paradisiaca," mormorò lui, sentendo l'erezione indurirsi nei pantaloni. Lei sorrise facendosi sfuggire una risata.

"Bella?" Sussurrò, adorando l'onda di complimenti che lui le faceva sempre.

"Fottutamente bella," confermò con un ghigno, piegandosi su di lei e sovrastando la sua figura. Le incorniciò il volto tra le mani, accarezzandole la scapola con il pollice mentre guardava le sue labbra piene ed i suoi occhi da cerbiatta. L'altra mano si diresse sotto la sua gonna e prese a sfiorarle l'interno coscia causandole un'ondata di brividi. Sorrise e mentre lei tratteneva il respiro fece salire la mano, arrivando al suo centro pulsante. Le sue dita cominciarono a giocare  con le sue mutandine.

"Sei sicura di volerlo fare?"

"Ne sono sicura," lo rassicurò senza fiato, annuendo col capo.

Si abbassò e catturò le sue labbra, leccandole il labbro inferiore. Lei gli diede immediatamente l'accesso, gemendo nel bacio e cercando di seguire il suo ritmo passionale. Gli succhiò il labbro inferiore, lasciandolo arrossato e gonfio mentre lei legava le sue braccia attorno al suo collo, infilando le dita nei suoi capelli castano chiaro.

Lui si abbassò verso il suo collo, succhiando e strofinando la sua pelle sensibile. La sua lingua lasciava una scia di umidi baci lungo il suo collo. Il respiro di Dior si velocizzò, mentre lui continuava a baciarla scendendo verso il basso, facendo aumentare ogni secondo di più la sua eccitazione.

"L-Lucifer," mormorò timidamente e lui sorrise.

Il suo nome sembravo peccaminoso e bellissimo quando usciva dalle sue labbra.

"Posso?"

Lei annuì immediatamente, il suo corpo era smanioso di essere toccato, non riusciva più ad aspettare. 

Tornò a baciarle il volto ed il collo mentre lui le slacciava il reggiseno. Il suo seno scivolò fuori, reclamando le sue attenzioni.

Lui mugugnò alla sola vista, bestemmiando sotto voce.

A Lucifer sembrava di essere in un sogno, ciò che vedeva era troppo perfetto per essere vero. La sua donna, vestita solo con una gonna e delle calze, che lo pregava di toccarla per darle piacere. Non si sarebbe mai potuto dimenticare di quanto fosse fortunato.

Lei ritrasse le mani dal suo collo, portandole alla sua vita e muovendole dall'alto verso il basso lungo il suo corpo, le sue dita premevano sul suo stesso corpo mentre Lucifer la guardava, i suoi occhi si spalancarono alla vista di lei che si leccava le labbra.

La mia guardia del corpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora