Capitolo Diciannove

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- Lucifer - 

Dio, da quanto ero diventato una persona emotiva?

L'ultima volta mi sembrava che non me ne fregasse assolutamente nulla del mondo. Non me ne fregava un cazzo di nessuno, non me ne fregava un cazzo che potesse essere il mio ultimo giorno sulla faccia della terra, non me ne fregava un cazzo di sapere cosa pensassero o dicessero le persone di me.

Ma ora.

Ora tutto questo mi importava.

No, aspettate, riproviamo a mettere giù questa frase:

Mi importava di Delilah.

Non volevo morire e lasciare Delilah su questa terra senza di me.

Ci tenevo a ciò che pensava e diceva di me.

E cosa più importante, mi mancava fottutamente tanto.

Era passata solo una settimana dall'ultima volta che l'avevo vista, ma sembravano anni. Avevo dato il nostro tempo per scontato, apprezzandola davvero come avrei sempre dovuto fare solo negli ultimi giorni.

Che razza di idiota che sono, vero?

Non ero mai stata una persona affettiva. Fin da quando ero più piccolo avevo imparato a cavarmela da solo, principalmente a causa dei miei genitori. L'indipendenza era uno dei miei tratti di cui andavo più fiero e ne ero ancora fiero. Ma per qualche ragione, avevo una dipendenza per Delilah.

Ero dipendente dalla sua felicità.

Non finanziaria, fisica o intellettuale.

Ma mentale.

La mia mente era sempre stata fottutamente incasinata ma, in qualche modo, tutti i pezzettini rotti avevano deciso di tornare ad incollarsi tra loro, facendomi rinsavire.

Al pensiero che la odiavo quando ci eravamo conosciuti, mi davo del pazzo da solo.

Come avevo potuto odiare quell'angioletto?

A proposito di angeli, avevo bisogno della sua opinione, proprio in quel momento.

Avevo bisogno che mi dicesse cosa fare.

Avrei dovuto incontrare Niccolò o fingere di non averlo mai visto?

Tenevo il suo bigliettino da visita stretto in una mano, mentre lo guardavo con le gambe tremanti.

Lei mi avrebbe detto cosa fare in questa situazione.

Mi misi nei suoi panni, nei suoi piccoli panni, e pensai a cosa avrebbe potuto dirmi. Conoscendola, mi avrebbe al 100% spinto a contattarlo. Lei perdonava sempre. Diamine, potevi ucciderle il cane ma, nel suo cuore, non ti avrebbe mai odiato.

Fanculo.

Presi il cellulare e digitai il numero, portandomelo all'orecchio ed attendendo pazientemente che qualcuno rispondesse.

Squillò tre volte prima che qualcuno rispondesse.

"Alistair Estates, come posso esserle utile?"

La mia guardia del corpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora