- Dior -
Avevo ansimato dal momento in cui Lucifer era finito dentro di me. Aveva continuato a ronzarmi in torno con uno stupido ghigno perverso sul volto che mi faceva cedere le ginocchia, ogni volta.
Smettila di lamentarti Delilah.
Ma ha vinto la scommessa!
Ma tu sei una perdente.
Ma-
Ti è piaciuto, no?
Odiavo il mio subconscio. Aveva sempre ragione.
"Cosa stavi dicendo prima? Che questo non sarebbe mai accaduto?" Mi chiese sarcasticamente con un sorriso soddisfatto sul volto.
"Non è colpa mia se sei bravo a flirtare..." mormorai guardandolo con un broncio.
Lui ridacchiò.
"E tu non sei brava a resistermi."
Mentre si avvicinava a me alcune ciocche dei suoi capelli gli finirono sulla fronte, premette le sue labbra contro le mie, ancora imbronciate. Le sue dita mi afferrarono il mento, per tenermi ferma. Era un bacio dolce e gentile, differentemente ai baci passionali e profondi che ci stavamo scambiando fino a qualche minuto prima.
L'ultima mezz'ora del nostro volo, la stavamo passando sul letto situato nella piccola stanza all'interno del jet. Non sapevo che il jet di mio padre avesse una stanza all'interno, era figo!
Deve necessariamente essere pulita dopo il nostro spettacolino, ma è figo lo stesso!
Ci vestimmo e uscimmo dalla stanza, dove il capitano e l'assistente ci attendevano in piedi vicino alla porta per farci scendere. Fuori c'era un uomo con i nostri bagagli, li passò a Lucifer dopo avergli stretto la mano.
"Benvenuti a Parigi!" Ci salutò l'uomo.
Bingo.
"Siamo a Parigi?" Mi voltai per incontrare lo sguardo di Lucifer, che mi fece l'occhiolino conducendomi all'auto che ci stava aspettando. Un altro uomo passò le chiavi a Lucifer e lui aprì la portiera per me.
Mi sento viziata, devo ammetterlo.
Una volta in auto, strillai felicemente sporgendomi per dare un bacio al mio ragazzo. Mi comportavo sempre in maniera professionale di fronte ad altre persone, ma ora che eravamo soli, potevo finalmente mostrargli quanto fossi entusiasta.
"Grazie, grazie, grazie!" Esclamai, tra un bacio e l'altro, facendolo ridere per la mia felicità.
"Non devi ringraziarmi, ci serviva una pausa."
"Sono d'accordo," ridacchiai, incapace di far scemare l'entusiasmo.
Mi sento come Blair Waldorf.
"Ci sei mai stato prima?" Chiesi. Da come stava guidando sembrava conoscesse la zona come fosse il palmo della sua mano.
"Siamo stati qua un paio di volte per motivi di lavoro e per delle missioni da compiere, io sono sempre l'autista," mi informò ed io annuii.
"Sei sexy quando guidi."
Ecco, di nuovo la mia stupida bocca.
Filtri? Andati.
Rise, posandomi la mano sulla coscia.
"Ah sì?"
Arrossii.
"S-sì," mormorai, mentre la sua mano si faceva spazio sotto la mia gonna.
"Tu sei sexy quando il mio cazzo è dentro la tua fica."
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La mia guardia del corpo
RomanceQuesta versione, è la traduzione di "Mr. Bodyguard" scritta da Wxnterwxlf. "Luci volevo -" " Non chiamarmi così, cazzo," la interruppe Lucifer con voce monotona, mentre fissava intensamente il pavimento in marmo sotto di sé. "Ti dona!" Si difese Dio...