Capitolo Quattordici

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- Lucifer -

"Vedi? È un bacio innocente."

"A-ancora."

"Hai cominciato tu la vendetta, non ricordi?"

"Tecnicamente l'hai cominciata tu, visto che mi hai baciato sul naso, io sono stata colei che l'ha dichiarata, quindi non sono sicura di chi l'abbia iniziata e non so neanche come funziona-"

"Stai zitta."

La sua punta del naso arrossì, quando interruppi il suo blaterare.

Era così carina quando era nervosa.

Amava essere dominata, potevo assicurarvelo anche se i nostri rari momenti non le avevano mostrato completamente il mio lato da dominatore. A lei piaceva, era evidente. Si capiva dal modo in cui sorrideva e dal modo in cui si sottometteva, facendo ciò che gli dicevo senza battere ciglio.

Lo amava.

E non era molto brava a nasconderlo.

Ero riuscito a sentire il suo respiro affannato ed il battito accelerato del suo cuore quando l'avevo definita una brava ragazza.

Chi avrebbe mai pensato che la eccitassero queste cose?

Non potevo negare che anche a me piaceva. Era elettrizzante vedere la sua reazione, anche se era così piccola, sbatteva le ciglia, facendomi capire che ci sarebbe stata se l'avessi corteggiata.

Obbediente, sottomessa, dolce e gentile.

Perfetta.

Ti stai vantando troppo Lucifer.

Magari non ti vuole neanche.

Ed esiste ancora Dante, ricordi?

Mi sollevai dal suo corpo, alzandomi e porgendole la mano. La prese timidamente, il suo volto era ancora arrossato per ciò che era successo poco prima.

Era così carina, era bello vedere come qualcosa di così piccolo le provocasse una tale reazione.

Era incontaminata, non era mai stata marchiata e desiderata prima.

Per 27 anni, il sesso non era mai stato una mia priorità. Prima che compissi 18 anni, tutte le mie attenzioni erano rivolte alla mia famiglia e al cercare di aiutarli, quindi non avevo mai avuto una relazione e non avevo ancora perso la verginità. Una volta che me ne andai, la persi con una ragazza che lavorava, come me, nel giro mafioso per Dante.

Pensavo fosse speciale, ma non voleva niente di più del sesso. E neanche io, però mi sarebbe piaciuto avere almeno un'amicizia, ma lei sembrava non essere ben predisposta, mi voleva solo per fare sesso e niente di più. Non volevo essere usato, quindi stroncai la cosa sul nascere.

Non potevate biasimarmi, lei non mi serviva neanche.

Con ogni donna con cui ero stato l'esito fu uguale a quello della mia prima volta.

Nessuna di loro voleva niente di più se non qualcuno con cui scopare e non ne capivo sinceramente il perché.

Non che me ne fregasse qualcosa, comunque.

Non volevo una ragazza, ma non volevo che le donne si sentissero usate, quindi avevo sempre cercato di costruire quantomeno un'amicizia, come con la prima ragazza, ma nessuna di loro la pensava come me.

Non ero 'stato' con nessuna negli ultimi due anni.

Delilah era stata l'unica ragazza a piacermi veramente, non per il sesso, non per il suo aspetto, ma solo per lei.

La mia guardia del corpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora