Capitolo Sei

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- Dior - 

Mi lasciò la mano nell'esatto istante in cui ci sedemmo in fondo alla sala, creandomi non poco dispiacere. Le persone avrebbero potuto pensare che fosse strano che volessi stringergli la mano, ma era come una coperta per me. Anche solo sapere che c'era qualcuno con me e che non fossi da sola mi faceva sentire sicura ed alleviava notevolmente il mio stress. Questo riduceva il rischio di avere un esaurimento nervoso e sapevo che sarebbe accaduto se non gli avessi stretto la mano.

Era per quello che stringevo sempre la mano di mio padre o dei miei fratelli quando venivano altre persone, mi ricordava che loro ero con me e questo metteva i miei pensieri in pace.

Era così che funzionava la mia mente.

Comunque era raro che papà mi lasciasse sedere alle cene che teneva con i suoi collaboratori. Solitamente mi chiedeva di rimanere in stanza e, quando mi era concesso presenziare, dovevo rimanere in silenzio per tutto il tempo, poi appena terminato di mangiare mi invitava a lasciare il tavolo.

Era diventano leggermente psicopatico per quanto riguardava la mia sicurezza, ma non potevo biasimarlo dopo ciò che era successo. Sapevo che se mio figlio o mia figlia avessero passato ciò che mi era capitato, non gli avrei più permesso di correre nessun tipo di rischio. Per questo, accettavo le regole che mio padre mi impostava.

Comunque.

Era chiaro che fossimo leggermente in anticipo a letteratura perché eravamo gli unici presenti in aula.

Oh beh, avremmo solo dovuto aspettare un po' di più.

Sembrava che Lucifer volesse strapparsi tutti i capelli che aveva in testa.

In effetti, sembrava sempre che volesse strapparsi tutti capelli che aveva in testa.

I suo capelli castano chiaro sono veramente belli, sono gelosa.

Ok non era quello il punto.

Sembrava sempre arrabbiato con la sua espressione corrucciata e la cosa mi preoccupava.

Aspetta, non è colpa mia vero?

Stai tranquilla, Delilah, non hai fatto niente di male. 

A parte parlare a vanvera, essere scortese con il suo cane, averlo definito vecchio, averlo pregato di tenerti la mano, chiedergli cose estremamente personali.

Sì, era decisamente colpa mia.

"Il t-tempo non è così male oggi," mormorai, rompendo il silenzio.

Congratulazioni per essere la persona socialmente più strana del mondo Delillah! 

Stupido subconscio.

Mi diede un'occhiata veloce prima di tornare a fissare il pavimento.

Il pavimento doveva essere veramente interessante per lui, lo guardava molto.

Lo facevo anche io.

"Il tuo cane è u-un po' spaventoso, ma i-immagino che sia anche dolce?"

"Molto dolce."

Disse ed io mi complimentai mentalmente.

Ha detto qualcosa!

Ogni volta che diceva qualcosa il mio umore si rallegrava. Mi sentivo come se avessi raggiunto un piccolo nuovo traguardo. Certo, non sembrava che gli piacesse parlare, però era già qualcosa! A piccoli passi, prima o poi avremmo tenuto delle vere e proprie conversazioni.

... O almeno così speravo.

Nuova missione sbloccata: Far sì che il Signor Alistair parli con me.

Non dovrebbe essere così difficile, no?

La mia guardia del corpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora