Il livello successivo.

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Beverly;

Mira: A eccezione delle figure... avete superato tutti gli altri game. Vincendoli meritatamente! Una dolce vittoria ottenuta grazie al sacrificio di molte vite.
Si fermò per qualche secondo, con un sorrisino inquietante sul volto. Presi per mano Niragi, non esitò a stringermi.
Mira: Chissà quanti dei vostri amici sono morti per voi...ricordiamoli.
In ogni piccolo schermo, c'era ogni singolo gioco, moltissime persone trafitte dai laser. In un piccolo schermo c'era anche il 7 di cuori di Arisu. Mi voltai dall'altro lato per non guardare Karube venire trafitto.
Mira: Quelli uccisi da un proiettile..
quelli trafitti dai laser... quelli bruciati vivi, e quelli che sono annegati. Quelli a cui è esplosa la testa.
Si alzò dalla sedia su cui era seduta e iniziò a girare su se stessa su quello sfondo bianco.
Mira: Le morti che non dimenticherete mai.
Volsi il mio sguardo ad Arisu, era confuso e scettico.
Cazzo aveva nascosto bene la cosa, fingendosi un membro esecutivo.
Mira: Oh sono così commossa! Ed ecco perché ci terrei a fare..un piccolo regalo a tutti voi!
Ci guardammo tutti, sconvolti. Chishiya era l'unico serio.
Kuina: Ci rimanderai a casa?
Mira: Vi aspettano dei nuovi game!
Urlò questa frase accompagnata da vari urletti di eccitazione.
Mira: Giochiamo tutti insieme! Con le figure miei cari player!!! Domani a mezzogiorno passere al livello successivo. Divertiamoci!!!
Mi strinsi a Niragi.
Usagi: Ha detto dei nuovi game?
Era stranamente tranquilla, dopo tutto è una tosta, sa combattere ed è molto atletica. Lei se la caverà di certo.
Chishiya: Beh, a me non dispiace.
Gli schermi si spensero, togliendo quella luce che davano alla stanza, con un soffitto altissimo.
Billy: Quindi quella stronza è la game master?
Chiese allargando le gambe e incrociando le braccia.
Beverly: Avrei preferito vedere un alieno su quegli schermi.
Esordii lasciando la mano a Niragi e voltandomi verso tutti i presenti.
Usagi: La battaglia non è finita.
Arisu: Sarà tutto diverso. Ma questa volta il nostro obiettivo è ben chiaro.
Fece un sorrisetto all'angolo delle labbra, Usagi alzò la testa per incrociare il suo sguardo.
Niragi: Era solo l'inizio.
Last Boss: L'inizio della fine amico mio.
Gli diede una pacca sulla spalla. Dopo poco sentimmo dei fuochi d'artificio inondare il cielo.

12.00 del giorno dopo

Siamo qui a guardare questo schermo gigante da ben mezz'ora se non di più . "Next Stage"
Kuina era seduta sull'asfalto insieme a Billy. Dei dirigibili coprivano la città facendo ombra. Erano le figure.
Arisu: Avremmo le nostre risposte finalmente.
Effettivamente finalmente avremmo scoperto come cazzo eravamo finiti nel Borderland e come uscirne.
Usagi: È passata già un ora, e non hanno annunciato nessun game.
Chishiya: Forse dovevano premere ancora il pulsante start. 
Niragi gli diede un occhiataccia e gli accarezzai il braccio.
Beverly: Niragi, è tutto ok.
Gli sussurrai all'orecchio, ma quando si voltò a guardarmi, era come se non fosse più lui. Mi allontanai e tornai ad ascoltare gli altri.
Kuina: E le regole invece?
Neanche il tempo di dirlo, Usagi iniziò a camminare curiosa e guardinga.
Usagi: Voi lo sentite?
Poco dopo aver sentito queste parole, vidi delle macchine in lontananza.
Niragi: Vengono dalla spiaggia.
Lo guardai qualche secondo, era serio e indifferente.
Arisu: Che ci fate qui?
Scesero a poco a poco tutti dalle macchine.
Ragazzo: Abbiamo visto i dirigibili.
Ragazza: Ci è giunta voce che sta iniziando il livello successivo.
Esordirono.
Arisu: Beh il fatto è ch-
Il corpo del ragazzo esplose, altri corpi ancora. Qualcuno stava sparando da lontano, colpi a raffica. Eravamo sconvolti e io non riuscivo a muovermi.
Chishiya:Un fucile.. trovate riparo.
Disse con le mani in tasca. Niragi mi tirò per un braccio e iniziammo a correre a destra e a sinistra, schivando colpi su colpi. Perdemmo tutti di vista, eravamo solo noi due.
Niragi: Figlia di puttana! Un fucile da assalto!
Sputò acido contro quella stronza di Mira. C'erano altri giocatori che correvano. Il game era iniziato, ma senza le cazzo di istruzioni. Che cazzo di game era.
Ci nascondemmo dietro una macchina, gli spari erano lontani. Avevo dei dolori continui allo stomaco, cazzo.
Niragi: Brutta puttana. Quel cazzo di dirigibile si muove! È il re di picche. Cristo santo.
Beverly: Allora la game arena potrebbe essere tutta la città. Mh.
Dissi respirando a fatica e facendo smorfie di dolore. Niragi lo notò e mi scrutò.
Niragi: Che hai?
Non risposi cominciando a contorcermi, cazzo era un dolore atroce.
Niragi: Beverly guardami.
Mi voltai a guardarlo, era teso e il suo volto spaventato.
Beverly: Ho solo qualche dolore alla pancia. Non ti preoccupare.
Gli dissi accarezzandogli la guancia, ma lui non sembrò tranquillizzarsi.
Niragi: Beverly, i bambini li senti?
Pensai a quella domanda iniziando a toccarmi la pancia. Ma non potevo ancora sentirli, ero solo di 3 mesi.
Beverly: Niragi sono solo di tre mesi, non posso ancora sentirli scalciare. Sto bene ok?
Spostò lo sguardo altrove, non lo avevo mai visto così. Cercava di non darlo a vedere, ma era terrorizzato.
Niragi: Io non voglio perderti Bev.
Continuava a guardare verso un edificio, e io gli presi il volto tra le mani.
Beverly: Ehi! Tu non mi perderai. Mi hai sentito? Io e te dobbiamo stare insieme. Dimmelo anche tu che dobbiamo stare insieme.
Niragi: Dobbiamo stare insieme. Ti amo così tanto che mi sta uccidendo...
Lo baciai con tutta la foga del momento, non tra i migliori direi. Il re di picche ci voleva sterminare, non sapevamo dove fossero gli altri. Ero nel panico. Ma ero con lui. E nonostante tutto, mi bastava.
Beverly: Adesso dammi una mano ad alzarmi.
Si alzò spolverandosi un po' e mi porse le mani per aiutarmi. Il dirigibile era parecchio lontano, decidemmo di accamparci dentro un piccolo resort che era vicino, saremmo usciti l'indomani.
Niragi: Quella stronza del cazzo...
Mormorò sedendosi per terra accanto a me, con le ginocchia piegate e i gomiti appoggiati ad esse. Io ero rannicchiata con le ginocchia al petto, con le mani intorno a queste ultime.
Beverly: Pensi che non sia il momento per parlare dei nomi dei bambini?
Dissi con sguardo basso e perso, con voce accennante e senza pensarci.
Niragi: Avevi qualcosa in mente?
Beverly: Ecco... pensavo che visto che io sono mezza inglese e tu sei giapponese, ecco potevamo dare ai bambini sia un nome giapponese che uno inglese.
Mi voltai verso di lui che mi stava già guardando, con una faccia docile, sembrava un ragazzino.
Niragi: Oppure per non fare confusione, potremmo chiamarne uno con un nome inglese e uno con un nome giapponese.
Beverly: Mi piace anche così.
Accennai un sorriso. E stavolta era un sorriso vero. Mi mise un braccio intorno alle spalle e io mi accoccolai a lui.
Beverly: La stronzetta potremmo chiamarla Mackenzie..
Esordii di botto. Ci avevo pensato tanto, e quel nome era davvero bello. Mi piaceva davvero tanto.
Niragi: Se piace a te piace anche a me.
Mi posò un bacio sulla fronte, uno di quelli che ti fa sentire protetta e amata. Dalla stanchezza mi addormentai addosso a lui aggrappandomi alla sua solita camicia. L'indomani avremmo avuto parecchio da fare.

Quello stronzo di Niragi Suguru// the next levelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora