Fante di fiori

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Beverly;

Mi svegliai, non sapevo che ora fosse, non c'erano finestre lì, Niragi non c'era. Mi alzai e lo trovai fuori, fumava una sigaretta appoggiato ad una ringhiera.
Beverly: Sei riuscito a dormire?
Lo abbracciai da dietro e lui si voltò subito accennandomi un sorriso.
Niragi: Non molto..
Si coprì il viso, i raggi del sole gli andavano negli occhi, la luce divina era dalla sua parte. Gli presi la sigaretta dalle mani e feci un tiro.
Beverly: Dovremmo cercare un game. Voglio uscire di qui al più presto Niragi.
Continuava a guardarmi, io a fumare, avevo gli occhi socchiusi in due fessure, osservavo il cielo. Il re di picche doveva essere lontano, non si sentiva nemmeno il rumore del motore del dirigibile. Ma si intravedeva una figura. Fante di fiori.
Misi la sigaretta tra le labbra e indicai il dirigibile.
Beverly: Dobbiamo andare lì.
Niragi: Sai che non dovresti fumare vero?
Feci un tiro e espirai e mi voltai a guardarlo.
Beverly: Lo so. Ma sono stressata..
Lanciai il mozzicone di sigaretta lontano. Si lo so, non si inquina l'ambiente, ma ero così tanto turbata che nemmeno ci feci caso. Mi appoggiai con entrambi i gomiti alla ringhiera e mi incantai guardando delle violette che stavano ancora sbocciando, non eravamo in primavera, l'autunno stava arrivando. Io amo l'autunno. La stagione in cui le foglie cadono, tutto è così arancione e marrone, il cielo è così bello. L'alba altrettanto. Alcuni la considerano la stagione della tristezza e della depressione, il cielo è grigio e piove spesso. A me piace il cielo nuvoloso, se è troppo limpido... beh significa che c'è qualcosa che andrà storto. Quasi sempre. Almeno nel mio caso. Mi risvegliai da quello stato di trance quando Niragi mi sfiorò un gomito. Il mio corpo rabbrividii e mi voltai incrociando il suo sguardo. Il suo povero lato destro del volto, ustionato. . Era bellissimo lo stesso.
Niragi: Sai che c'è la faremo vero? Lo sai?
Beverly: È che mi chiedo se riuscirò a ricordarti quando torneremo nel mondo reale. Tutto questo sparirà. E se sparissimo anche noi? Se sparisse Billy... o Kuina? Tutte le persone che ho conosciuto e ritrovato sarebbero solo un sogno?
Iniziai a parlare a vanvera quando Niragi mi prese per i polsi. Pensavo tutto quello che ho detto. Cosa succederà quando torneremo nel mondo reale?
Niragi: Pensiamo ad uscire da qui, ok? Sono qui con te. È adesso ciò che conta. Io e te ci rincontreremo. Tu sei il mio destino Beverly. Sei colei che mi ha tirato fuori dal mio inferno e mi ha fatto strada nel suo paradiso. Sei un angelo. Il mio angelo. E ti amo.
Sorrideva mentre parlava. Mi ha toccato così tanto con quelle parole che mi buttai tra le sue braccia piangendo. Stavo letteralmente piagnucolando e umidendo la camicia di Niragi con le mie lacrime. Lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava che sarebbe andato tutto bene. Ma dopo pochi minuti eravamo già in viaggio, diretti dal Fante di fiori.
Era l'entrata di una discoteca. Ci avviammo mano nella mano a prendere i cellulari. Eravamo all'incirca una decina di persone. Pensavo saremmo stati di più. La vocina del cazzo ci spiegò che all'interno di quell discoteca, c'era un piccolo giardino, e attraversandolo saremmo arrivati in un altro edificio. Avremmo affrontato sette stanze con diversi indovinelli, e saremmo saliti sempre di più. Non c'era un limite di tempo, però a poco a poco la stanza si sarebbe allagata in circa cinque minuti. Perciò era come se ci fosse. Ero brava negli indovinelli perciò ero un po' più tranquilla, e anche Niragi a quanto sembrava. Arrivati alla prima stanza, la porta dietro di noi si chiuse di scatto. Uno schermo bianco poi si illuminò.
"Livello 1!
Ti tiene in vita, però lo vedi solo d'inverno. Cos'è?"
Al terminar della frase, da dei piccoli buchi sul pavimento iniziò ad uscire acqua. Lasciai la mano di Niragi, iniziando a pensare e a camminare per la stanza. Magari ci sarebbe stato qualche indizio. Ma ovviamente non c'era niente. Era il livello uno quindi sarebbe stato una cazzata.
?: Cosa potrebbe essere?
Parlò dal fondo della stanza una signora, poteva avere una cinquantina d'anni, indossava un vestito verde e dei sandali.
?: Non so signora, ma faremo meglio a scriverlo lì sopra il prima possibile.
Questo ragazzo, indicò lo schermo. C'era una tastiera.
Ebbi un illuminazione. Poteva essere il fiato. I fiati provengono dai respiri. Il respiro ti tiene in vita, ed in inverno, dato il freddo, si vede una piccola nuvoletta quando respiriamo. Il fiato.
Mi mossi verso lo schermo ma Niragi mi prese per un braccio.
Niragi: Sai qual è?
Beverly: È il fiato.
?: Ne sei sicura ragazzina?
Chiese un uomo, capelli brizzolati neri, occhi azzurri. Era anziano. Molto anziano. Annuii e mi mossi verso lo schermo e la digitai. La porta si aprì.
Corremmo tutti dentro e salimmo di un piano entrando nella stanza successiva.
"Livello 5!
La mia vita può durare qualche ora. Ciò che produco mi prosciuga, sono grossa ma sottile, e il vento mi spaventa. Chi sono?"

L'acqua adesso fuori usciva dalle pareti. Ma io sapevo già la risposta. La candela. Nessuno mi fermò stavolta. A quanto pare avevano capito che ero astuta. La porta si aprì e salimmo ancora. Superammo anche il livello 10, che era l'uovo stavolta, "tutti possono aprirlo ma nessuno può chiuderlo".

"Livello 15!
Cerco la terra e mi tuffo in mare, ma poi affondo perché non so nuotare. Chi sono?"

L'ancora pensai. E anche questa porta si aprì.

"Livello 20!
In una stanza ci sono due persone. Un padre, 45 anni, e un figlio, 50 anni. Com'è possibile?"

L'acqua cadeva dal soffitto, sempre più velocemente. Gente che si strappava i capelli dalla paura di annegare. Non avevo idea di che cazzo fosse la risposta. Stavolta ci bastava solo dirlo. Ma dovevamo anche ricordarci che se sbagliavamo, qualcuno veniva trapassato da un laser. Si esatto. Così a caso. Una persona totalmente alla caso!
La risposta poteva essere soltanto che non era suo figlio. Ma cazzo sembrava fin troppo semplice.
?: Porca troia ma cosa cazzo significa?!
Bum. Trapassato da un laser. Che idiota. La vocina all'inizio ci aveva detto che dopo la terza stanza dovevamo parlare solo per la soluzione. Che per giunta è letteralmente insensato. I fiori sono lavoro di gruppo, come facciamo a fare gruppo se non possiamo parlare tra noi?
Niragi mi porse un occhiata fugace. Dovevo dirlo. Oltre quello non sarebbe potuto essere altro.
Beverly: Non era suo figlio l'uomo nella stanza...
strizzai gli occhi, ma poi sentii il click della porta e strinsi la camicia di Niragi con la mano respirando un po' d'aria. Cazzo ho rischiato. Mira del cazzo. La ucciderò.

"Livello 25!
Cos'è che va su e giu ma non si muove?"

L'acqua iniziò a sgorgare dal soffitto. Adesso molto più velocemente. Panico nella stanza. Adesso eravamo rimasti in nove.
Beverly: La temperatura
L'acqua che ormai era arrivata fino al petto, cessò di scendere. Ultima stanza.

"Livello 30!
Più si allunga e più si accorcia.
Cos'è?

?: Sigaretta?
Bum. Coglione la sigaretta si fuma, non si allunga. Se mai si tira.
L'acqua sgorgava. Da sotto, da sopra, dai lati.
Niragi: Beh la vita.
L'acqua era arrivata fino al collo. Ma uscimmo sani e salvi. Certo. Più vivi e più ti avvicini a morire. Perciò la vita.
Finalmente usciti vivi di lì. Niragi aveva il suo braccio intorno alle mie spalle e io attorno alla sua vita e mi stringevo a lui. Ci voltammo indietro. Il dirigibile era stato appena bombardato, la carta cadde sull'asfalto continuando a bruciare.

Quello stronzo di Niragi Suguru// the next levelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora