Beverly;
Era passata circa mezz'ora da quando Arisu e Usagi si erano incamminati all'ultimo game. C'era un silenzio angustiante tra tutti noi; Kuina e Billy erano rannicchiati vicini, la ragazza aveva la testa appoggiata su quella di mio fratello. Quando si sono conosciuti erano praticamente l'uno la metà della stessa male. Si capivano con solo uno sguardo, e riuscivano a capirsi emotivamente poiché anche Kuina ha visto qualcuno morire. Una sua amica.
Sono sempre stati di lato a parlare insieme di varie cose, paure, sentimenti. Ho sempre nascosto il mio pensiero, il fatto che loro due si completino in un certo senso, hanno una certa chimica. Non ho mai detto niente perché volevo davvero tanto bene a Last Boss. Se fosse qui non ci sarebbe tutto questo silenzio, avrebbe tirato su il morale a tutti con le sue battutine fatte sempre nei momenti meno opportuni. Last era una persona speciale, l'unico tra noi con così tanto coraggio e voglia di continuare la vita che stava vivendo qui, la sua vita fuori da Borderland era uno schifo. Niragi una volta mi aveva raccontato la sua storia, il perché fosse così temerario alle volte e elettrizzato e divertito alle altre.
Era un hikikomori. Stava chiuso in camera, presumibilmente in un caos di camera, stava al computer a fare ricerche e scrivere articoli vari che nessuno mai leggeva o commentava. Passava la sua rinchiuso nel tugurio di quelle quattro mura senza mai uscire, apriva la porta soltanto per prendere il pranzo o la cena che sua madre lasciava lì fuori, cercando ogni volta di farlo uscire, ma ogni tentativo di quella povera donna era vano.
Il Borderland l'ha cambiato, e Kuina... lei lo ha migliorato, lo ha fatto diventare una persona migliore, lo ha fatto diventare un uomo da un cuore grande. Io e Kuina abbiamo avuto lo stesso coraggio di addentrarci in una fitta e oscura foresta e abbiamo trovato la via di uscita.Stavo fissando il vuoto. Seduta per terra accanto a Niragi, con le ginocchia piegate leggermente e le mani in grembo, sperando ancora che i miei bambini fossero vivi. La mia mente vagava, ricorreva al passato. A tutti i bei momenti passati con queste persone, ormai diventate la mia famiglia. E la mia mente però, torna sempre a quella fatidica e orribile domanda: cosa succederà quando tutto questo sarà finito?
Niragi mi risvegliò dalla trance dandomi una leggera pacca sul ginocchio. Mi volto lentamente verso di lui e lo trovo a fissarmi come preoccupato, riesco a scorrere la paura nella sua espressione, la paura nei suoi occhi, qualcosa che non ho mai visto esprimere da lui. Un concetto che non pensavo esistesse nel suo vocabolario.
Beverly: Stai bene?
Gli chiesi delicatamente e con voce dolce e leggera.
Niragi: No, non mi sento lo stomaco, come se non lo avessi più. Ma qui si parla di te non di me.
Lo guardai confusa e mi misi per bene a sedere prendendogli una mano e stringendola.
Niragi: A cosa pensavi?
Beverly: A Kuina. A Last. Ad Arisu ed Usagi. A Billy. A noi due... Quella domanda mi tormenta tutto il tempo. E tra poco avrò la risposta.
Esclamai con voce tremante e fissando per terra.
Beverly: Niragi ho paura.
Alzai lo sguardo incontrando il suo.
Niragi: È normale Bev. Anch'io ne ho, e non pensavo di poterne avere.
Mi fece scappare un risolino e poi sorrise anche lui ma si piegò dal dolore.
Beverly: Non sforzarti scemo, non ridere.
Mi guardò imbronciato per poi piano piano sdraiarsi con la testa sulle mie gambe. Iniziai ad accarezzargli i capelli.
Beverly: Non ti addormentare.
Tirò su un pollice e mi scappò un altro sorriso. Alzai la testa e guardai il cielo. Limpido e sereno, di un azzurro/lilla tenue, stava arrivando la notte.
Infatti di lì a pochi minuti il sole sarebbe tramontato. Ed è circa dopo mezz'ora che il cielo si illuminò di fuochi di artificio. Dalla sorpresa, ognuno di noi fece un piccolo salto sul posto alzando di scatto la testa verso il cielo.
Niragi: È finita.
Alzò la testa dalle mie gambe, stava ancora perdendo tantissimo sangue, ma lo avevano fasciato in qualche modo. O almeno con il poco che potevamo fare in quel momento.
Billy: Non ci posso credere, finalmente liberi.
Chishiya: Si. Ma ci sta comunque qualcosa che non mi convince.
La pensavo allo stesso identico modo. Qualcosa non andava, era come un sogno. Tutto sembrava non essere vero. Certo, il Borderland è sembrato reale a tutti e magari siamo tutti persone reali. Ma se fossimo stati tutti succubi di un sogno/incubo? Un coma magari... o un incidente che abbiamo avuto e ci ha letteralmente portati nell'aldilà facendoci incontrare. Ma la cosa che mi spaventa, e che se me dovessi svegliare in una piccola stanza bianca, con una macchina che continua a fare bip bip e non dovessi vedere Niragi al mio fianco, impazzirei.
I fuochi emettevano un rumore assordante, che mi fece pulsare la testa ancora più forte di quanto già mi stesse uccidendo. Mi tappai le orecchie per cercare di eliminare quel suono forte che mi stava facendo scoppiare il cervello.
Niragi mi guardò confuso e sorpreso, non sapeva che odiavo i fuochi d'artificio. Ho sempre avuto questa cosa verso i rumori forti, non riuscivo a sopportarli. Non era paura bensì fastidio.
Beverly: Sto bene. È solo che odio i fuochi.
Niragi mi accarezzò una coscia e continuò a guardare il cielo, quando quella vocina orribile risuonò nell'aria.
"GAME CLEAR! CONGRATULATIONS!
ADESSO NON VI RESTA CHE ACCETTARE O RIFIUTARE LA CITTADINANZA DI QUESTO SPLENDIDO PAESE! ACCETTERETE?"
Questo splendido paese. Fantasticamente nauseabondo e orribile.
Kuina prese la mano di Ann e guardò in alto.
Kuina: Rifiuto stronzi.
Billy: Rifiuto.
Mi voltai verso Niragi.
Niragi: Tu che pensi di fare?
Stava parlando con Chishiya, cosa alquanto strana direi.
Chishiya: Ahhh io... penso che rifiuterò sai?
Un sorrisetto si fece spazio sul suo viso illuminandogli quegli occhi cupi e pieni di sarcasmo.
Niragi: Io rifiuto.
Non mi degnò di uno sguardo così come tutti gli altri presenti. Il Borderland aveva cambiato la mia vita, e nonostante tutta la merda che avevo passato lì dentro, non riuscivo a staccarmi da quella sensazione orribile che mi aggrediva i pensieri.
Dopo qualche secondo spostai lo sguardo a terra e sussurrai
Bev: Diamine. Rifiuto...
Dopodiché il buio si fece spazio. Le tenebre invasero la mia vista. Mi trovavo in uno spazio interamente nero, così tanto che non si riusciva a capire se esistesse un pavimento delle mura, come se stessi camminando per aria. E riuscivo a sentire soltanto quel bip bip bip. Cazzo lo sapevo.
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Quello stronzo di Niragi Suguru// the next level
Mystery / ThrillerDove una ragazza ancora adolescente si ritrova in un mondo parallelo privo di luce e soprattutto deserto insieme al suo fratellastro e i suoi migliori amici. La spiaggia li salverà e un ragazzo tanto prepotente quanto arrogante le ruberà il cuore. ...