Aperitivi e incomprensioni

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Ora è nuovamente mattina. Sono qui nel letto che guardo fuori dalla finestra dell'appartamento una New York illuminata dal sole dell'alba. Tyler è ancora disteso accanto a me, lo sento respirare tranquillo. Mi alzo lentamente senza svegliarlo e mi dirigo verso il bagno. Mi lavo e mi sistemo, poi vado in cucina per preparare qualcosa da mangiare.

Dopo circa mezz'ora, il caffè viene su e lo servo assieme al latte. Tyler fa la sua comparsa in cucina.

"Buongiorno Ly" mi saluta sorridendo. Ha gli occhi ancora semichiusi, i capelli disordinati e i pantaloni del pigiama un po' abbassati, abbastanza da farmi leggere l'elastico dei suoi (presumo) boxer neri. Sospiro al ricordo di quella sera alla festa della squadra di basket. Io su di lui, i nostri sospiri, i suoi baci sul mio collo, lui che mi sorrideva e mi guardava come se fosse in estasi. 

"Ly tutto bene?" mi chiede scuotendomi leggermente.

Mi chiarisco la voce e annuisco. Oddio perché stavo fantasticando su di lui con lui proprio qui davanti a me?

"Come mai sei rossa alle guance?" mi domanda guardandomi meglio.

"Oh ehm..." borbotto imbarazzata. Oddio non posso guadarlo in faccia o capirà, non posso neanche non rispondere o chissà cosa andrà a pensare...

"Buongiorno ragazzi!" esclama Paul entrando in cucina.

"Oh Paul ciao!" esclamo andando ad abbracciarlo. Mi ha salvata!

"Ehilà coinquilino!" lo saluta Tyler dandogli il cinque.

"Hai dormito qui?" mi chiede Paul sorridendomi furbo.

Annuisco, poi gli do del caffè.

"Vado in bagno" dice Tyler per poi sparire, allora Paul mi chiede cosa è successo e io gli racconto.

"Cavoli, è stato davvero tenero con te" osserva Paul sospirando e sorridendomi.

Annuisco. Questa notte poi ho dormito davvero bene. Tyler è stato dolce e non invasivo, mi piace questa cosa di lui.

"Parlate di me?" domanda comparendo di nuovo all'improvviso. 

"No, perchè non sei l'unico argomento su cui discutere in questo mondo" gli risponde Paul facendogli la linguaccia.

Tyler ridacchia, si serve del caffè e poi mi dice: "Ti accompagno in dormitorio".

Vorrei ribattere che non serve, che ora è giorno, ma voglio stare ancora un po' con lui. La sua vicinanza è così piacevole, che vorrei averlo sempre accanto a me.

Percorriamo insieme le strade di New York, affollate come sempre. Lo sento starmi vicino, mi poggia anche un braccio attorno alle spalle in certi momenti. Sembriamo quasi una coppia.

"Bene, eccoti qui" mi dice quando giungiamo in dormitorio.

"Ci vediamo per il pranzo?" gli chiedo.

"Non so, forse devo andare da una persona" mi dice sorridendo forzatamente.

"Oh" dico semplicemente, un po' delusa. "Beh allora grazie mille di tutto e ci vediamo" gli dico sorridendo, dandogli un bacio sulla guancia e abbracciandolo per qualche secondo.

"A presto Ly" mi sussurra facendomi venire la pelle d'oca.


"COOSA?" esclama Nora balzando in piedi, "Ma perchè non mi hai detto nulla!" continua incredula.

"Te l'ho detto ora e non gridare per favore!" esclamo facendole cenno di sedersi. Siamo in mensa e ho appena detto a Nora che abbiamo dormito insieme io e Tyler. Sembra quasi che abbiamo fatto chissà cosa dalla sua reazione.

La speranza oltre l'oceanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora