Una favola innevata

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Dopo avermi chiesto di andare con lui per le vacanze alla fine l'hanno scoperto tutti prima di cena e sono passati per camera mia saltellando come pazzi. In realtà è un po' quello che sono, ma io voglio bene loro anche per questo!

"Oddio finalmente si sta decidendo!" ha esclamato Paul sorridendo felice.

"Speriamo che faccia qualche mossa, perchè qua veramente sennò non ne veniamo più fuori!" ha ridacchiato Kyle scuotendo il capo contrariato.

"Mi raccomando, vedi di lavorartelo un po' eh" mi ha sussurrato Lana facendomi l'occhiolino.

E così, dopo tutte queste battute e queste raccomandazioni, sono seguite due settimane a New York in cui ho concluso le lezioni del primo semestre, ho preparato le valige per andare a Boston e ho fatto i biglietti del treno. Quasi quattro ore di treno da mezzogiorno e mezzo alle quattro e quaranta per circa ottanta dollari. 

"Credimi, passerà in fretta il tempo. Poi sei con il tuo amore" mi ha detto Nora prendendomi in giro.

"Hahaha" le avevo risposto e avevo sospirato. Saremmo stati solo io e Tyler, per circa venti giorni, a casa sua e nella sua città. ODDIO CHE EMOZIONE!

Ora ci sto ripensando, qui in treno a fianco a Tyler, e tutto mi sembra come un sogno. Queste due settimane prima della nostra partenza sono trascorse davvero in fretta e quando siamo partiti dal campus circa due ore fa erano tutti lì a guardarci sorridendo, come gli amici di Monica e Chandler li guardavano la sera in cui lui le avrebbe chiesto di sposarla. Non ho potuto non ridere a crepapelle e sentirmi come in un sogno nello stesso momento. Questa vacanza è davvero perfetta per noi, ma soprattutto per me, visto che la mia cotta per lui ormai è diventata praticamente un innamoramento vero e proprio. 

"Ehi a cosa stai pensando?" mi chiede Tyler improvvisamente, riscuotendomi dai miei pensieri.

"Che vorrei tanto che tu mi baciassi" penso nella mia mente guardando il suo viso bellissimo, i suoi occhi profondi, i suoi capelli corvini che gli scivolano sulla fronte. Istintivamente sollevo un braccio per tirarglieli su delicatamente e lui mi osserva intensamente per tutto il tempo, il mio stomaco ha una stretta e il mio cuore comincia a battere forte nel petto. 

"Ehm, penso a quanto sono fortunata che tu abbia deciso di chiedere a me di passare le vacanze a casa tua" gli dico, balbettando.

Tyler mi sorride, oddio è così tenero, così carino. Poi mi guarda ancora, mi bacia sulla fronte e mi stringe a sé. Io sospiro, mi rilasso contro la sua spalla, guardo fuori dal finestrino e senza rendermene conto, mi addormento.

"Ehi Ly" mi chiama dolcemente una voce. Io mi riscuoto, stropiccio gli occhi e vedo Tyler che mi sorride con dolcezza. 

"Siamo arrivati?" chiedo stiracchiandomi e guardando fuori dal finestrino.

"Si, quasi. La prossima fermata, tra dieci minuti, è la nostra" mi dice mentre recupera le nostre valige.

Annuisco. Mamma mia, mi sento così intontita! Dormire al pomeriggio mi sa che conviene solo quando si è malati, altrimenti non si capisce neanche in che mondo si è.

"Eri assopita così tranquillamente che ho cercato di svegliarti il più tardi possibile" mi dice sorridendo.

Annuisco. "Mi dispiace se non sono stata molto di compagnia" gli dico iniziando a vestirmi.

"Tranquilla. Mi sono riposato un po' anche io. Alla fine questo è un viaggio sempre molto lungo" mi dice mentre mi passa la sciarpa e i guanti.

Una volta che il treno si ferma io e Tyler scendiamo in una stazione gremita di persone. Ci avviamo verso l'uscita e fermiamo un taxi. Boston sembra carina così fredda e tutta coperta di neve.

La speranza oltre l'oceanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora