Da dove cominciamo?

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Dopo la confessione di ieri sera e l'alcool quando sono tornata in dormitorio ero distrutta e tutti i miei amici erano sconvolti e preoccupati. Io, invece, mi sentivo si un po' più leggera ma anche sciocca. Il mio comportamento era stato stupido e anche patetico, ma ormai il danno era fatto. Almeno so che avrò una mano in più ad affrontare le ricerche che mi aspettano e questo aiuta con il pentimento a seguito delle mie scelte di ieri sera.

"Giuly io vado, ci vediamo in mensa?" mi chiede Nora mentre si alza dal letto. 

"Si si, ti raggiungo subito" le rispondo. Sto finendo di ripetere le lezioni di oggi. Poi, quando Nora se ne va, riprendo a ripetere ad alta voce e dopo dieci minuti mi alzo per andare in mensa. Sono stanca e ho parecchia fame e anche oggi la giornata è già quasi finita. Siamo a inizio dicembre e so che molti stanno o hanno già prenotato i voli per tornare a casa propria per le vacanze e questo mi ricorda che anche io lo devo fare. Dovrei chiamare le suore per sapere come fare, mi devo assolutamente ricordare di farlo domani. E con questi pensieri entro in mensa, già affollata, mi dirigo verso il tavolo dove tutti stanno già chiacchierando allegramente.

"Ciao a tutti!" saluto sorridendo.

Tutti si voltano verso di me, mi salutano con un sorriso caloroso e poi mi chiedono come sto. Sospiro. "Bene, vi ringrazio e mi dispiace per essere scoppiata così ieri sera, non dev'essere stato un bello spettacolo" rispondo bevendo un po' d'acqua.

"Non ti devi assolutamente scusare, anzi dovremmo essere noi a chiederti scusa per non esserci accorti che non stavi bene" dice Paul, quasi indignato.

"Non me la sentivo di dirvelo prima e avrei anche dovuto parlarvene con più calma, non scoppiare come ieri sera" continuo.

"Su su smettila. Ce l'hai raccontato quando ti sentivi" mi rimbecca Lana.

"Esatto, ora dicci come potremmo muoverci per rendere più efficace la produzione di risultati" mi chiede Matt con tono pratico. Non l'ho mai visto così serio, un po' è buffo, ma sono anche contenta di averlo dalla mia parte con tono così deciso. Allora spiego loro come ho lavorato fino ad ora e che avrei davvero bisogno di informazioni sull'ambasciatore Robert Crane, ma che pare che nessuno sappia nulla.

"Possiamo cominciare con il chiedere ai nostri genitori se sanno qualcosa, poi continuiamo la ricerca sui giornali" dice Tyler annuendo. E tutti allora sono convinti, questa sembra essere la prossima soluzione.

"Grazie ragazzi, davvero" dico loro davvero grata dal profondo del cuore.

"Figurati e poi è davvero motivante cercare tua sorella, è una missione importante" mi dice Matt sorridendo.


Dopo la conversazione della mensa è passata una settimana e ora ci siamo trovati tutti nella camera mia e di Nora per parlare di quello che abbiamo scoperto e si è aggiunto anche Giovanni che in questi ultimi giorni ho frequentato parecchio visto che lo abbiamo coinvolto nelle varie attività di gruppo, tra cui anche la palestra tutti assieme.

"Beh, purtroppo neanche io ho scoperto molto" ammette Paul scuotendo il capo contrariato, "I miei genitori mi hanno detto praticamente le stesse cose che avete detto voi e che hai trovato tu Giuly" continua con espressione triste.

Annuisco. Siamo praticamente punto e a capo.

"Posso chiedere a un amico di mio padre che è in politica da circa trent'anni, forse lui sa qualcosa" mi dice Kyle prendendo il telefono.

"Ti ringrazio, qualsiasi informazione può essere utile" gli dico.

"A proposito, hai chiamato le suore per sapere quando potrai tornare a casa?" mi chiede Nora.

Annuisco. "Si, ma mi hanno detto che l'ambasciata italiana qui a New York mi dirà quando potrò tornare, dovrebbe arrivarmi un'email entro poco tempo" le rispondo.

"Bene, anche perché i prezzi dei biglietti stanno già salendo" dice sbuffando.

"Cosa sbuffi, che i tuoi hanno un sacco di soldi!" la prende in giro Matt.

"Mh, mai quanto i tuoi Campbell" lo rimbecca Nora con un ghigno divertito.

"Hahaha, spiritosa" le dice Matt ridacchiando con poca convinzione. E mentre loro continuano a chiacchierare e ridacchiare vado un momento in bagno, quando torno Nora mi dice che mi è arrivato un messaggio. Così apro il telefono e controllo le email, è direttamente dall'ambasciata e il suo contenuto mi prende davvero alla sprovvista.

"Non ci posso credere" sussurro con gli occhi che mi si riempiono di lacrime. 

"Cosa succede? Ti hanno scritto dall'ambasciata?" mi domanda Nora venendo verso di me.

"Si, ehm qui dice che fino a luglio non potrò lasciare l'America per nessun motivo" sussurro triste e con le lacrime agli occhi.

"Oh no" esclama Giovanni venendomi incontro e abbracciandomi, "E io che non vedevo l'ora di poter tornare assieme a te" continua triste.

Sorrido lievemente nonostante le lacrime. Mi manca l'Italia, mi mancano le suore e anche Laila. Vorrei davvero tornare a casa, anche perché questa ricerca di mia sorella non mi sta portando da nessuna parte e fa sentire come se la mia presenza qui a New York sia inutile (tranne per l'università).

"Non ti preoccupare, so che ti mancano tanto le suore e Laila, ma vedrai che troveremo una soluzione" mi dice Nora abbracciandomi e io, contro la sua spalla, annuisco speranzosa.


Qualche ora più tardi, Nora è fuori con Kyle, mentre io sono in camera. Sento qualcuno bussare e vado alla porta. C'è Tyler.

"Ciao, ti disturbo?" mi chiede.

"Ehi ciao. No, entra pure" lo invito e lo faccio passare prima di chiudere la porta.

"Sono venuto per farti una proposta" esordisce guardandomi speranzoso.

"Ok" annuisco sorridendo. Chissà cos' ha in mente.

"Ti va di venire a Boston con me per Natale?" mi chiede tutto d'un fiato e io rimango letteralmente di sasso. Cosa? Mi ha appena invitata a casa sua, con tutta la sua famiglia, durante le vacanze più importanti di tutto l'anno?

"Ehm" riesco solo a formulare, tale è il mio shok.

"Ho sentito mia mamma prima e mi ha detto che posso portare qualcuno dei miei amici e non ho potuto non pensare a te per prima, che non potrai nemmeno tornare a casa" mi dice sorridendomi.

Io annuisco. Ci penso per qualche secondo e non vedo perché io non possa dirgli di no, magari queste vacanze lo potrebbero aiutare a fargli capire che io sono pazza di lui. Così gli dico: "Ti ringrazio davvero tantissimo e accetto con molto piacere".

A Tyler si illuminano gli occhi, poi mi abbraccia e mi fa girare per aria. "Vedrai, ci divertiremo molto e poi ci sono così tante cose che ti vorrei mostrare" mi dice abbracciandomi ancora e baciandomi sulla fronte. Poi mi saluta e mi dice che deve andare a chiamare sua mamma per organizzare tutto. E così rimango solo io nella stanza, con un unico pensiero: "Andrò in vacanza da Tyler Wood, conoscerò tutta la sua famiglia, i suoi amici storici. Oddio, cosa sta succedendo?".












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